laurea

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xx

mercoledì 1 febbraio 2012

la neve e l'attesa

Nevica.
Nevica.
Nevica.
A me piace la neve,mi piace il silenzio che genera e mi piace il suo profumo.
Mi piace l'aria pulita e mi piacciono i fiocchi di neve, mi piacciono le macchine che vanno piano e mi piace la cucina dei giorni freddi, con la polenta e il baccalà e le minestre di fagioli.
Soprattutto mi piacciono i miei cani che giocano sulla neve e sopratutto mi piace Bella che è finalmente un cane libero e questo mi riempie il cuore sempre di più fino a commuovermi.
 
Questo nuovo cane ci sta donando tantissimo, è a dir poco strepitosa e non so come abbiamo potuto vivere così tanti anni senza di lei.
Forse lo capisco solo pensando che dovevano compiersi tutti gli incastri del destino per poterci incontrare Forse lo capisco solo così.
Forse tutto aveva un senso a questo punto...
 
Con Bella siamo più felici perché questa cagnolona mette felicità e perchè lei e Vic, insieme, sono una cosa bella.
 
Questo periodo è un po' particolare. Da inizio dicembre ho iniziato una folle corsa lavorativa e sento un gran desiderio di rallentare il ritmo.
Al momento mi pare che stia andando tutto bene e che le impegnative modifiche operative stiano funzionando.
Spero ora in un periodo di calma per tornare a gestire un'attività lavorativa corretta e non così stressante e impegnativa.
Vorrei, nei prossimi mesi, tornare a vivere.
 
Non ho avuto molto da raccontare perchè ho solo lavorato e in questo blog non mi va di parlare di lavoro a cui dedico già fin troppo tempo, sto studiando per il prossimo esame che avrei voluto dare a febbraio ma che darò ad aprile perché 10 libri da studiare sono veramente troppi. Studio tutti i giorni ma non sempre sono concentrata, a volte inizio a pensare al lavoro e perdo il filo di questi ragionamenti sull'arte contemporanea per i quali sono veramente ignorante!
 
Storia dell'arte contemporanea. Sebbene io sia un'appassionata d'arte e sebbene l'arte contemporanea mi abbia sempre affascinata molto, non ero mai entrata così nel merito di certe argomentazioni e ammetto che questo mondo mi sta lasciando imbarazzata di fronte alla mia ignoranza e stupita di fronte alla profondità e ricerca legati a certe opere d'arte.
Come sempre, gli esami di arte mi piacciono e quindi, anche se con tempi più lunghi del previsto, sto studiando volentieri.
Vorrei davvero finire questa università ed essere libera di approfondire, ricercare, verificare alcune informazioni.
Mi rendo conto che quando preparo un esame, che ci metta 2 o 4 mesi, io chiudo i battenti di tutti i miei interessi. Mi vieto la lettura di un libro che non sia d'esame, non restauro mobili, non cucino piatti interessanti, non disegno, non faccio a maglia, riduco gli incontri con gli amici...
Mi vieto il superfluo per andare dritta all'essenziale. Sono severissima in merito ma è stato l'unico modo trovato per riuscire, in 5 anni di studio e lavoro, a ritrovarmi con "soli" 4 esami da sostenere (essendo io iscritta con una modalità part-time che consente di sostenere solo un massimo di 3 esami l'anno).
 
Spero che questo sia l'ultimo anno di questi sacrifici e sicuramente non dovrò sbagliare un colpo, il prossimo esame dovrà essere un successo e quest'anno dovrò dare 3 esami, assolutamente.
 
Dal punto di vista Adozione non ci sono novità (ah ah ah! è persino paradossale specificarlo...)
Ora è finito il TET (il capodanno cinese e vietnamita) e la nuova legge vietnamita sulle adozioni è definitva. Stiamo attendo qualche sviluppo con la porta aperta anche per la Cina.
Stranamente, quando meno me l'aspettavo, in questo periodo l'attesa non mi pesa.
Non mi pesa perché sono troppo stanca per fare qualsiasi cosa e perché ho vissuto dentro alla nuvola del lavoro per 2 mesi e solo ora riesco a mettere il naso fuori e, piano piano, risentire di nuovo me stessa.
Ma daltronde a cosa serve tutto questo "dolore" dell'attesa? Posso fosse alleviare il dolore dell'attesa di mia figlia? Posso renderle con il mio dolore il suo periodo presso chissà quale istituto più leggero?
No.
Purtroppo no altrimenti io vorrei tutto il dolore possibile purché lei soffra almeno un pochino di meno. Per saperla sorridente e felice, per saperla accudita e seguita, per saperla amata da chiunque le stia accanto in questo momento.
 
Strano il destino e strana la vita.
 
La prossima settimana finalmente andrò dall'endocrinologa che mi aiuterà, spero, con questa mia stanchezza dovuta da problemi alla tiroide. Speriamo di rimettermi in sesto e di stare bene, negli ultimi anni mi sembra di essermi disintegrata.
E' per via del lavoro che mi logora ed è per via dell'attesa, che mi logora anch'essa.