Sono trascorsi i giorni ed è avvenuta una cesura. Prima di lei e Dopo di lei.
C'è già un prima e un dopo.
Il dopo è già bellissimo, è tutto rosa e morbido, è tutto gioia e sorrisi, è immaginare ad occhi aperti con il sorriso sulle labbra.
Sono mamma, adesso ci credo.
Sono mamma.
Come una mamma incinta che cerca il silenzio per accarezzare la sua pancia, io desidero il silenzio per guardare le fotografie della mia bimba, per scoprire ogni piega degli occhi e della bocca e della manina che si vede e per immaginare l'altra manina, quella nascosta dietro alla spalla della didi, e per pensare di toccare quei suoi capelli bellissimi e folti.
Ho bisogno di cullare il pensiero di lei e di vedere questo amore che cresce nel mio cuore, come un miracolo, come un cuore che si sdoppia e si ingrandisce e diventa grandissimo per contenere un Amore che non si pensa si possa provare eppure lo si prova, perché è tutto così naturale...
Quella sensazione, la prima volta che ho letto il suo nome, è diventata costante. Sento che quello è stato il momento in cui ho sentito per la prima volta questa sensazione, la sensazione che mi trasmette mia figlia...
E' come se, leggendolo nelle liste, io avessi sentito per un breve istante quella grandezza e ne sono rimasta affascinata tanto da continuare a pensare a quel nome, a come era bello, a come era delicato... Quando l'ho vista ho iniziato ad amarla subito e mi rendo conto che la sensazione è un amplificarsi di quel momento, come se mi fosse bastato il nome per... tutto... come se appena mi ha sfiorata io l'ho riconosciuta...
Mia figlia l'ho riconosciuta subito.
Adesso sto creando la cameretta di una bambola, pareti rosa, lettino fatto da noi con il copriletto delle principesse Disney, tenda bianca con velo rosa, scatole di carta colorata per contenere i giocattoli, giochi già sparsi nella cameretta, stickers con le fate nelle pareti, tappeto delle principesse come il lampadario, applique bianca e rosa... come la cameretta di una bambola.
E' così accogliente quella cameretta che spesso mio marito ed io ci ritroviamo seduti lì a parlare, è come un gioco per bambini a dimensioni reali, è armonica e dolce, è una cameretta serena e gioiosa.
Amo mia figlia tantissimo, guardo e riguardo la foto e mi sembra di conoscerla questa bimba del Vietnam che mi assomiglia, come se la trasformazione che avviene spesso fra genitori adottivi e bimbi già stesse avvenendo.
Ma ringrazio ogni istante quella mamma di pancia che l'ha lasciata al sicuro e che me l'ha donata e penso che sia una donna molto bella, come mia figlia.
Corro fra elettricisti e fabbri e cartongessisti perché dobbiamo mettere in sicurezza la casa e poi ho scatole e scatole di abiti all'ingresso perché le mie amiche mi stanno dando tutti gli abiti delle loro bimbe e io non capisco più quante cose ha già questa tatina. Gli abiti nuovi, invece, i regali che ha già ricevuti, li ho già riposti nell'armadio e li tiro fuori ogni sera e li guardo e riguardo e immagino lei con questi abiti.
Conto che sia tutto a posto per il 20 gennaio perché da quel momento in avanti ogni data è buona per partire anche se penso che il mio ente sia molto lento e temo che fino a metà febbraio non ci faranno partire.
Ma, per intanto, io vado avanti in modo da essere pronta.
C'è Hanoi che mi guarda dal lettino, quando sono molto agitata mi sdraio lì e lo abbraccio, io e lui ci capiamo e anche la tartaruga che abbiamo comprato anni fa e che aspetta... e anche l'orsetto bianco che arriva da New York e la giraffa.
Siamo qui, con il sorriso sulle labbra e le lacrime di gioia agli occhi.
E' tutto incredibile, è tutto un miracolo.