In questi giorni sto vivendo una grave frustazione. La frustazione di cercare che alcune persone si occupino di me. Ci vuole niente per diventare degli invisibili, persone nascoste, ignorate. Ho notato che ciò accade ogni volta che l'altro, colui che non ti vede, non ha bisogno di te.
Questa frustazione si è bene realizzata e forse compiuta nella sua massima pienezza nel momento in cui sono andata dalla professorezza a cui ho chiesto di seguirmi per la tesi.
Quel giorno sono stata a casa in ferie, sono partita di buon ora e sono andata in stazione ma non ho potuto prendere il treno a causa di una manifestazione che bloccava tutti i treni per cui sono andata in auto fino all'università. Arrivata attendo buona buona 45 minuti prima che la professoressa si liberasse, a quel punto entro e le spiego il motivo della visita: vorrei che mi seguisse per la tesi, che ho amato molto la sua materia e che avevo qualche spunto sull'argomento in quanto vorrei poter svolgere una tesi sui musei aziendali visto che io sto partecipando ad un progetto in cui se ne creerà uno.
Lei però non aveva molto tempo per ascoltarmi impegnata come era a scrivere sms, a rispondere al telefono, a recarsi fuori a telefonare... e quindi a farmi parlare con la sua giovane assistente che mi parlava sbadigliando (lo giuro che continuava a sbadigliare!) seduta davanti al pc...
Tornata mi ha ancora detto che "così non si va da nessuna parte" e quindi mhhh... mi faccia pensare... si! cerchi un po' di materiale bibliografico sui musei della sua provincia (piccolissima provincia probabilmente a breve eliminata...non pullula di musei neanche non aziendali...)e poi vediamo...
Questo me l'ha detto a porta aperta mentre scriveva un sms e quindi invitandomi chiarmente ad uscire.
In tutto mi ha tenuta in ufficio 10 minuti ma mi ha parlato si e no 40 secondi, non credo che sia arrivata al minuti di tempo.
Ecco.
Se non faccio la tesi con questo mostro mi toccherà chiedere ai soli altri due specifici professori di facoltà con cui ho sostenuto esami perché tutti gli altri sono stati eliminati dalle varie riforme.
Il mostro non è obbligata a seguirmi per la tesi. Potrebbe farmi solo perdere tempo e io di tempo non ne ho perché se voglio/devo laurearmi a giugno devo consegnare la tesi per maggio e per me i tempi di studio sono sempre limitati.
Ho trascorso giorni bui dopo questo incontro e ora ho deciso, come sempre, di non mollare e se vuole il materiale di questi 4 musei sgalfi io glielo cerco e glielo trovo e se non va bene mi metto lì seduta e aspetto i suoi sms e le sue telefonate e gli sbadigli di quella stronza dell'assistente e, come per altro ho fatto in questa prima occasione, non me ne esco da lì se non mi considera almeno un po'. E se non mi considera torno la settimana dopo e quella dopo ancora con qualcosa che mi inventerò.
Gli altri due professori sono una strada che per ora non voglio percorrere perché uno si occupa di architettura e io non ho brillato in quel esame mentre l'altra professoressa è quella con cui ho sostenuto due fra gli esami più duri di tutta la mia carriera universitaria e la considero l'ultima spiaggia. E poi sono tutti e 3 tre stronzi patentati in egual misura, in ogni colloquio con loro 3 sono stata trattata come una pezza da piedi per cui questi due sono della stessa risma dell'altra a cui mi sto affidando.
Inutile mollare, qui bisogna stringere i denti.
Come fanno gli studenti frequentanti? Fanno che si decimano prima di arrivare alla fine e chi resta sono tutte e solo ragazze tostissime che hanno imparato a tirare fuori le unghie cammin facendo, le ho viste! Ragazzi non ce ne sono più.
Nella mia facoltà universitaria si è creata una lobby di professori stronzi, vecchi e frustrati, che di arte ne sanno tanto ma si credono al di sopra del genere umano e hanno perso ogni barlume di umiltà.
Domani mattina vado in biblioteca e inizio la ricerca bibliografica.
Ma qui nel mio blog lo scrivo eccome che sono STUFA STUFA STUFA STUFA E ARCISTUFA di studiare e di essere trattata male dai professori.
Nel frattempo, al lavoro ho avuto pienamente modo di ricordarmi il motivo per cui ero strafelice di non vedere certe facce per molti mesi e dopo solo un mese e mezzo di lavoro proverei la stessa stragrande gioia nel non vederle di nuovo per un po'.
Mah... bisognerebbe stare di nuovo a casa in maternità...
Se fossi una donna che genera dalla pancia io penserei subito ad un altro figlio, ma sono una mamma che genera con il cuore e lì la strada diventa più ostica, più lunga, più pericolosa.
Se fossi una mamma che potrebbe iniziare ad attendere un figlio dopo qualche mese dall'averci pensato allora io già lo sognerei.
Invece io sono una mamma che se pensa ad un fratellino per sua figlia deve pensare di essere analizzata, controllata, verificata, giudicata e poi deve pensare alle difficoltà dei bimbi adottivi che spesso sono bimbi con problemi e proprio per questo abbandonati, sono bimbi con un passato difficile da superare, sono bimbi che hanno una ferita e questa ferita resta lì e acquisce le altre che la vita più comune può generare.
Se fossi una mamma che potrebbe ritrovarsi incinta senza neanche averci pensato, allora io spererei in quel incidente, ma io sono una mamma che se vuole un figlio deve andarselo a prendere dall'altra parte del mondo.
Ma sono una mamma adottiva e guardando mia figlia mi ritrovo a pensare a come, crescendo, mi assomigli sempre di più. Io sono una mamma che se pensa ad un fratellino per sua figlia lo pensa nero. Io sono una mamma che si immagina un nuovo parto solo aprendo una porta di un luogo molto povero e molto ricco insieme in cui due occhi scuri, all'improvviso, ti squarciano l'anima e si posizionano esattamente dentro al tuo cuore.
Io sono una mamma adottiva e a volte mi giro dall'altra parte quando affiora questo pensiero di un altro bambino, perché ho paura.
A volte invece 'sto lì e guardo in faccia questo desiderio, ma solo per pochi istanti.
Non scirvo nulla, ma solo che mi hai suscitato un grosso sorriso di affetto e di ammirazione.
RispondiEliminaMi conosci e sai cosa penso.
un abbraccio grande grande.
dai, vai avanti con la tua solita determinazione, che anche la tesi ha "i giorni contati" e poi sarà tua.
Ila
Ciao Plotina innanzitutto scusa per il ritardo: ultimamente sto poco sul blog e molto su Twitter per via dei miei interessi antieuro, qualcosa inizia a muoversi e vorrei contribuire.
RispondiEliminaTornando a noi mi vengono in mente i motivi per cui non mi sono laureata: tra questi la sgradevole sensazione che della mia laurea non interessasse nulla ai miei docenti e questo sarebbe un motivo ragionevole perché cambiassero mestiere. Però tu giustamente hai deciso di perseverare, spero riuscirai a non dover modificare il tuo programma. Dai, dai, dai.
Per quanto riguarda la voglia di un altro bambino preferirei non esprimermi: tu non puoi averlo naturalmente e non te la senti di ricominciare daccapo, io potrei (ancora per poco) averlo naturalmente ma non me lo posso "permettere". Mi chiedo se esistano madri pienamente appagate.
Ti mando un bacione e un grande abbraccio, tienimi aggiornata.