Venerdi compio 40 anni.
Mi devo fermare un po' per focalizzare: i miei primi 40 anni.
Come mi ha detto mia madre in occasione del suo quarantacinquesimo anniversario di nozze, se mi giro indietro mi sembra che sia stato un soffio...FFFFF... e sono passati 40 anni.
Mi ricordo le coccole di mia nonna, quando mi svegliavo al mattino e mi diceva BRAVA che avevo dormito per 12 ore consecutive. Mia nonna mi faceva sentire una persona eccezionale solo perché vivevo.
Con mia nonna sono stata davvero felice e poi è iniziata l'adolescenza e la mia malattia, un triste e lungo calvario che mi ha portato fino all'età adulta quando, ventisettenne, anche la malattia è volata via e ho iniziato il mio attuale lavoro di impiegata in banca dopo avere fatto molti lavori davvero faticosi, in fabbrica, o come cuoca in un asilo, o in un call center. Che fatica.
Se penso ai miei primi 40 anni non possono non soffermarmi sulla fatica, sul lavoro. Ho lavorato tantissimo. Lavoro da quando avevo 19 anni e da quando ne ho 23 non vivo più con i miei genitori per la mia indomita ricerca di indipendenza. Ma non solo, non ho mai accettato aiuti, indefessa ho lavorato e lavorato per potere farcela da sola.
Non è un bene questo mio orgoglio perchè ho faticato più del dovuto e, davvero, sono arrivata a 40 anni esausta di lavorare, esausta di contare sempre e solo su di me.
40 anni. Mi ricordo la prima litigata con la mia migliore amica che ora è la mia testimone di nozze e io che le dicevo: hai un cuore di pietra. Mi ricordo quella sconfitta, in prima superiore, quando la malattia aveva il sopravvento su tutto e io guardavo attonita il mondo.
E mi ricordo le ore, i giorni, le settimane, passate a leggere.
Ho letto tantissimo, centinaia di libri sono stati i miei migliori amici e i miei migliori viaggi. Ho trascorso buona parte di questi 40 anni a lavorare e a leggere.
Ho vissuto nelle cloache di Parigi con Victor Hugo, ho amato un selvaggio Heathcliff, ho pianto l'immenso Gatsby e vissuto mille volte l'amore di Violetta e Armando.
A volte mi lamento delle stagioni che passano e io qui a preparare l'ennesimo esame testarda come sono a volere frequentare l'università trentenne, ma fondamentalmente l'ho sempre fatto di trovare in quelle parole stampate l'estate e l'inverno, la primavera e l'autunno.
Mi vedo nelle scale di cotto, calde, della casa dei miei genitori, con qualche Salgari in mano, e poi qualche Fallaci e poi qualche Kundera, e mentre alzavo gli occhi a guardare la gente che passava in strada uscivo per qualche momento dal mio viaggio per poi ritornare dentro a quelle pagine e vivere le vite d'altri intensamente come la mia.
Poi mi ricordo il mio primo grande amore, il mio amico anche lui mio testimone di nozze, anima pura e limpida come mai ne ho trovate nella mia vita, ora amico fraterno di cui mai potrò fare a meno.
Che amore! Lui veneziano e io sempre in treno per andare a trovarlo e poi in giro per Venezia oppure seduta ad attendere, come diceva una bellissima poesia che mi aveva dedicato che si intitola ATTESA AL MUSEO CORRER: E tu che contempli la luna aspetti silenziona l'amore. Improvviso bacio ti desta, follemente.
E il mio gatto Pepe Chan, il mio alter ego, la mia anima in un animale e il dolore lancinante per la sua perdita.
E mio marito, la mia luce, il mio faro, la mia roccia, il mio sostegno.
Siamo sposati da quasi 8 anni e fidanzati da 12 e con lui abbiamo sempre creato. Creato cortometraggi con la sua passione viscerale per il cinema di cui è un esperto con competenze impesanbili ma di certo a livello dei migliori critici cinematografici esistenti. Senza di lui non sarei arrivata ad un esame dalla fine dell'università, non avrei il mio orto, questa casa, i miei animali. Senza di lui non ci sarebbe nulla perché con la sua calma procede sempre in avanti, indefesso, implacabile, come l'acqua che piano piano corrode le pietre.
40 anni in cui ho sempre amato l'arte. Penso spesso al fatto che, alla fin fine, ciò che piace è evidente fin da piccoli. Mi piacevano i quadri, mi piaceva conoscere chi li aveva dipinti, mi piaceva sapere chi e come aveva scolpito una certa statua e sognavo di imparare, di creare, di sapere l'arte.
La mia più grande paura e rinuncia, quella di non avere seguito questo forte desiderio di creare e di conoscere l'arte, perché tutto sarebbe stato diverso e invece di passare ore in un ufficio a pensare a soldi e calcoli, avrei trascorso le ore a raccontare dell'arte, a organizzare mostre, a pensare a come recuperare qualche opera artistica.
Ecco qui il mio rimpianto. Ne ho solo uno, non avere studiato arte quando avevo 20 anni.
La studio ora ed ecco gli ultimi 6 anni della mia vita in cui ho studiato arte cercando mia figlia. Desidero un figlio da quando ho 27 anni, si, so l'età esatta in cui ho capito che desideravo un figlio e ho volto tutte le mie azioni verso questo che è accaduto solo due mesi fa.
Poi la vita ha continuato a scorrere, il matrimonio, la casa, e la vera ricerca della mia piccola iniziata 6 anni fa.
Qui in questo blog c'è molto del mio quotidiano degli ultimi anni e ora qui vicino a me c'è mia figlia.
Letteralmente, non potevo desiderare di più.
Sono felice, ho lottato con tutta me stessa, non ho mai mollato per ottenere la mia indipendenza, per la mia dignità, per la mia gioia. Sono onesta. Sono arrivata a 40 anni e sono onesta, ho il coraggio di essere me stessa e di dire ciò che penso e sono fiera di me perché sono onesta, leale, sincera e coraggiosa. E sono orgogliosa di come sono. Non mi esalto anche se sembra perché ho capito che molte persone non reputano l'onestà e il coraggio e la sincerità le qualità più importante, ma per me lo sono. Per me sono importanti.
Ho desiderato una figlia ed è qui vicina a me ed è arrivata come sognavo arrivasse.
Parto per vivermi i prossimi anni con alle spalle tanta fatica, troppa fatica, ma c'è una bimba in quel divano ed è mia figlia, c'è un libro che parla d'arte in quella scrivania e io lo sto studiando, c'è una fotografia in quel portafoto ed è mio marito che fra poco arriverà a casa.
Parto da qui e rifarei tutto da capo per arrivare esattamente qui.
Tanti cari auguri...di cuore!
RispondiEliminaL'occhietto nero della tua bimba è di una dolcezza infinita!
Un saluto, Laura
Bella amica,
RispondiEliminaquante cose da ricordare, raccontare per non dimenticare, per non smettere di lottare per le cose belle della vita.
auguri per il tuo compleanno migliore da mamma e da figlia (ora sai cosa significa essere amate dalla propria mamma) , da moglie e amante, da compagna e da complice (nella vita con tuo marito), da amica di tutti noi che ti vogliamo bene e che ti auguriamo tanto bene.
Happy birthday.
Ila
Che post meraviglioso Plotina. Mettersi nero su bianco a tirare le somme, da capo, di tutta la propria vita, gioie e dolori, per concluderne che sei esattamente dove vorresti essere, con chi volevi essere... penso che sia il regalo più bello che la vita potesse donarti per i tuoi quarantanni. oltre a tua figlia, ovviamente.
RispondiEliminaE' il regalo che dovrebbero ricevere tutti, è il regalo che mi auguro di ricevere un giorno anche io.
Sei una donna meravigliosa, che invece di pensare alle rughe per i suoi quarantanni, scrive di quanto la sua vita le abbia dato.
I miei auguri di cuore con la speranza di valere almeno la metà di quanto vali tu un giorno. Ti voglio bene!
AUGURI, AUGURI,AUGURI :) :) :)
RispondiEliminatardi (per via di un tour ospedaliero con papà) ma ancora in tempo;
alla faccia degli ANTA!
Sei una donna realizzata e bellissima e se già prima ti piaceva la tua età, adesso si capisce che l'adori.
Poter festeggiare il proprio compleanno con questi sentimenti di pienezza e realizzazione deve essere meraviglioso e, come dice Micol, il più bel regalo e Virginia è la candelina sulla torta!!!
Sono davvero felice per te e ti auguro un anno pieno dei sentimenti di questo giorno.
Un abbraccio grandissimo, a presto
P.S: scommetto che le candeline le ha spente Virginia...
Auguri per il tuo compleanno, auguri per le tue conquiste, auguri perchè gli anni futuri siano più facili e ancora più felici e se lo saranno di certo grazie a Virginia Dao e ai tuoi cari affetti.
RispondiEliminaUn abbraccio
Maria Grazia
Tanti auguri Plotina, hai scritto un post meraviglioso, ed anche se solo virtualmente, sono felice di conoscere una persona speciale come te. tvb, Paola
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