Oggi ho ordinato 5 testi per la mia tesi. Ho qui già in casa gli atti di 3 convegni sui musei d'impresa, due articoli di giornale, un testo che devo fotocopiare.
Ho consultato già almeno cinque siti internet pertinenti in materia e ho contattato la ditta che vorrei mi accettasse come tesista per scrivere il capitolo sul museo aziendale a mia scelta.
Domani scriverò la email che mi hanno indicato di scrivere e speriamo mi accettino.
Insomma, con il motore un po' ingolfato, in qualche modo, sto partendo.
Non so come si scriva una tesi e la professoressa non mi ha dato consigli in merito, dopo avermi detto di non andare da lei per farle perdere tempo non mi ha indicato veramente quando dovrei andarci, io comunque penso che raccoglierò ancora altro materiale e dati e poi le scriverò elencandole ciò che ho raccolto e chiedendole cosa ne pensa.
Nel frattempo, inizierò a leggere tutti questi libri.
Io di questa università non ne posso più, sono francamente esausta e spero che la creazione della tesi sia il più possibile indolore.
Al lavoro sto finalmente ingranando con il risultato che ogni volta che qualche nonno va a prendere la mia cucciola all'asilo (perché reclamano costantemente di poterla vedere e di stare con lei), io lavoro come una matta, tipo domani che probabilmente mi farò solo mezz'ora di pausa e lavorerò dalle 8.30 alle 17.00 alla faccia delle mie 5.30 di allattamento.
Comunque fa lo stesso perché avevo l'esigenza di capire dove fossi girata anche al lavoro nel senso che ho vissuto un primo periodo idilliaco in cui tutto ciò che accadeva mi sfiorava solo lontanamente, poi sono stata catapultata nella realtà lavorativa quotidiana e ho vissuto giorni di intensa frustrazione perché non sapevo esattamente come organizzarmi ed ora, finalmente, ho preso un certo ritmo e riesco ad organizzare la mia vita non solo fuori dall'ufficio ma anche dentro.
Da febbraio mia figlia inizierà a dormire in asilo almeno due giorni a settimana e non credo che sarà facile perché ultimamente mi dice che non vuole andare all'asilo.
Comunque dovrà farlo.
L'altra sera siamo entrati in argomento Vietnam. Quando le parlo della sua vita in Vietnam, per quel poco che so, le racconto sempre di situazioni molto positive e se devo vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto relativamente alla sua storia precedente, io cerco sempre di farle vedere la parte mezza piena.
Lei l'altra sera di punto in bianco mi ha detto: Io Vietnam sola. Anche XXXX (la bimba degli amici che hanno adottato con noi nello stesso istituto), in Vietnam sola.
Ed ecco qui, un bel ko emotivo perché noi mai e poi mai abbiamo usato la parola "sola" per parlare della sua vita in Vietnam.
Le ho subito detto che adesso non era più sola, che c'eravamo noi...
Ma l'argomento era ancora nell'aria e alla sera, prima che si addormentasse, gliel'ho ridetto che lei adesso ha la mamma e il papà che le vogliono bene e i nonni, gli zii, i cuginetti. Lei ci ha pensato su e poi mi ha chiesto di nuovo della sua amica (che vediamo almeno una volta al mese) e io le ho detto che anche lei ora non è più sola, che ha anche lei mamma e papà.
Al che ha sorriso,ho visto che ci pensava, e poi si è girata per addormentarsi.
E io vorrei che lei quegli anni non li avesse vissuti, che fosse sempre stata con noi, che il suo primo sorriso, il suo primo passo, la sua prima parola, fossero stati con noi.
Ma so anche che questo suo passato sarà la sua forza e la sua grandezza, perché da quel terreno pieno di sterco noi faremo crescere i più bei fiori.
Cara Plotina sei proprio una mamma in divenire, cioè: lo siamo tutte ma tu ne sei profondamente consapevole. Come mi è capitato già altre volte, torno ad ammirarti profondamente;
RispondiEliminaStavo pensando è possibile che Virginia e la sua amichetta passino un po' di tempo insieme? In fondo hanno vissuto (con l'intensità con cui vivono i bambini) un'esperienza che solo loro conoscono, potrebbero aiutarsi a vicenda a collocare questa esperienza nella loro vita. E' chiaro che la tua bimba, in questo momento, sta pensando al suo (giovanissimo) passato; ripensa a quando era sola (e magari per questo, più che non voler andare all'asilo, lei vorrebbe solo stare con te) perché chi le assicura che il passato non torni un giorno, all'improvviso, a riportare tutto indietro?
P.S: che bella la cameretta!!!
Virginia e la sua amichetta, a cui vogliamo tutti moltissimo bene, si vedono almeno una volta al mese. Cerchiamo di farle stare molto insieme e questo non solo perché abbiamo noi stessi voglia di vederli ma anche perché... si cercano continuamente! Entrambe si nominano circa 1000 volte al giorno per cui vederci è davvero un'esigenza!!!
RispondiEliminaLa cameretta è un po' piccola ma secondo me è bella... con i giochi di bimba sembra un confettino, è un mondo a parte... continuo ad avere 'sta idea di dipingere i mobili... sai che volevo fare un disegno nel letto e negli armadi... chissù... magari una volta laureata che avrò un po' di tempo magari mi metto lì e li disegno... Ti terrò aggiornata!!!
Sai che ci stavo pensando mentre scrivevo a tutte le ipotesi di decorazioni che hai fatto sui mobili: colori, disegni, finiture e mi ha fatto effetto vedere il letto com'è adesso (bellissimo) insieme a cose che allora non erano nella tua testa (il tappeto per esempio) ma adesso sono lì per davvero. Mi sono commossa.
RispondiEliminaHai scritto cose bellissime e saranno fiori stupendi.
J. è con noi da quando aveva un anno, mi sento spesso ripetere che sono fortunata perché non ha/avrà ricordi del suo passato, eppure ci sono momenti in cui delle piccole cose e dei piccoli gesti mi fanno credere che non sia del tutto vero. Mi piacerebbe illudermi che il suo passato prima di noi potesse non essere esistito ma viviamo nella realtà, quindi aspetto trepidante il momento in cui mi chiederà di spiegarglielo quel suo passato così speciale augurandomi di essere capace di fargli volgere serenamente lo sguardo verso il suo futuro.
RispondiEliminaBuon lavoro per la tua tesi....e per i tuoi fiori!