Qui da noi passa la "transumanza".
In questo periodo dell'anno mandrie di mucche e greggi di pecore salgono agli alpeggi e molti di questi passano davanti a casa nostra oppure dietro.
I gruppi più piccoli, formati da un massimo di una ventina di animali, passa proprio davanti alla strada ciottolata che si trova davanti e quindi il rumore dei campanacci che rimbomba nella strada mi attira sempre nel balcone a guardare mucche divertite che ciondolano dietro al pastore. Se invece la mandria passa nella provinciale dietro a casa non la vedo dalla finestra della camera ma la sento e anche per 10 minuti si sente il rumore di campane, di urla di pastori, di belare di pecore che percorrono la strada.
Ieri sera abbiamo incrociato il gregge appena in tempo per sviare dentro ad un paesino e quindi per superarlo, solo tre quarti d'ora dopo l'abbiamo sentito passare dietro a casa nostra mentre già mi stavo per addormentare.
Questa mattina è stata una mandria di mucca a svegliarmi e passava davanti a casa.
Questo è uno degli aspetti che amo del mio paesino, oltre al suono delle campane che mi culla di notte, al profumo dell'aria nelle mattine limpide come questa, alle continue feste nella piazzola che è ricettacolo di tutto ciò che avviene nel paese e al silenzio che impera di giorno e di notte.
Per due giorni non ho studiato. Giovedi ho portato i miei genitori dal cardiologo e poi mi è venuta una febbre pazzesca che ancora non capisco da dove si sia generata. Sono stata malissimo tutta la notte e poi, il giorno dopo, ero ancora febbricitante quando sono andata al lavoro ma assolutamente dovevo andarci perché da giovedi è iniziata un'attività che mi terrà impegnata per tutti i prossimi 15 giorni e non posso mancare per nessun motivo.
Ieri sera siamo stati a cena con alcuni amici e devo dire che sono stata contenta di non studiare per due giorni. Da oggi fino al 8 giugno inizia lo sforzo finale. Oggi finisco il terzo libro, domani studio le dispense, da lunedi a sabato (incluso il 2 giugno) finisco il quarto libro, da domenica a mercoledi studio il quinto libro. Manca un libro che non studierò pregando che la prof non se ne accorga... e se se ne accorgerà le dirò che non ce l'ho fatta.
Da mercoledi 8 giugno al 14 giugno cercherò di ripassare e di tradurre il rebus del libro della prof, ma senza impazzire perché se arrivo troppo stanca all'esame non riesco più a parlare, mi impapino, non mi vengono le parole.
E poi si vedrà.
Per questo esame ho davvero dato tutto quello che avevo.
Dopo tutto questo, mi attendono le ferie estive che io quest'anno ho dal 14 giugno. Se riuscirò a passare l'esame e se il progetto lavorativo sarà terminato al meglio (e quindi non riceverò chiamate ogni 10 minuti come l'anno scorso...) allora saranno delle belle vacanze con solo qualche giorno nelle dolomiti ma con tanto tempo da passare con mio marito che ultimamente ho una gran voglia di stare con lui anche solo per parlare un po' senza la fretta di dover andare, dover fare.
Sono quasi le 9.00 e devo iniziare a studiare. La dieta 'sta andando molto bene, anche nell'ultima settimana sono dimagrita di 700 grammi. Ieri sera mi sono concessa un'intera pizza ma anche l'altra settimana era successo e non aveva fatto danni.
Oggi chissà... magari mio marito andrà a prendere il pesce fresco al mercato e come nelle ultime settimane ci faremo un piattone di pasta solo che io ci metterò, per me, solo 70 g di pasta e pesce in abbondanza. Due settimane fa abbiamo fatto la pasta con le canocchie e la scorsa settimana con le code di gambero e qualche gamberone.
Si vedrà.
Ieri ho visto due donne incinta, una era una signora orientale.
Ho pensato alla mamma biologica di mio figlio e le ho mandato un pensiero positivo. Fra me e questa donna ci sarà per sempre un legame strettissimo, un canale magico nel quale confluisce e scorre l'amore.
le cannocchie....hummm anche se sono le nove del mattino mi è venuta fame!
RispondiEliminacredo che sentire/vedere la transumanza sia una cosa stupenda, ed è una cosa che penso dall'esame di 5 elementare dove avevo portato questa bellissima poesia di Gabriele D’Annunzio.
I pastori
Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natia
rimanga ne’ cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh’esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l’aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.
Ah perché non son io co’ miei pastori?
grazie miranda! che bel ricordo...
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