laurea

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venerdì 22 febbraio 2013

L'incontro

Premetto che scrivo dal tablet dove sono riuscita a correggere alcuni errori ma non la tabulazione e la formattazione quindi qui e' tutto di seguito... Ed ecco come si sono svolte le ore piu' belle e importanti della mia vita... Lunedì 18 febbraio siamo partiti da Hanoi alle 5 di mattina per raggiungere, verso le 10, l'istituto in cui era mia figlia. La notte precedente per me è stata importantissima perché, ad un certo punto, mi sono resa conto che la mia emotività avrebbe potuto rendere tutto ancora più difficile per la mia bimba che gia' avrebbe vissuto un momento difficilissimo. Così, al mattino, ero lucida e serena consapevole di poche cose ma essenziali ovvero che dovevo avere un atteggiamento positivo e che dovevo ragionare per non agitarla o impaurirla. Mi sono chiesta tante volte come sarei stata il giorno in cui avrei conosciuto mio figlio e solo la sera prima di andare dalla mia cucciola ho capito come avrei dovuto essere: matura e responsabile perché il suo trauma sarebbe stato grandissimo visto che era crescita lì. La regione del Vietnam in cui è nata mia figlia è bellissima per cui ho cercato di documentare il viaggio come potevo pensando soprattutto a quale importante documento stavo preparando per lei quando, da adulta, vorrà sapere in che contesto è nata. Arrivati in Istituto il cuore ha iniziato a battere fortissimo. Ricordo ogni istante di quelle ore come un film visto centinaia di volte. E invece io ho vissuto tutto una sola volta e ogni frammento di secondo è impresso nella mia mente e nel mio cuore. L'autista ha fatto manovra e noi abbiamo riconosciuto le immagini inviateci da alcune amiche e abbiamo visto i bimbi fare capolino nei cancelli messi a protezione delle porte che danno nel cortile. Mi girava la testa dall'emozione e mi sono ritrovata a scendere per ultima dal furgone. Mio marito era avanti e c'era una bambina fuori dai cancelli, con una didi che le stava cambiando i pantaloni. Mio marito si gira, mi chiama e mi dice che è lei, è nostra figlia, la didi, mentre lui si avvicinava, gli ha detto il nome della bimba! Ho fatto un passo e la mia cucciola fa la stessa espressione di una delle 3 foto dell'abbinamento, l'espressione un po' impaurita, che guarda altrove... Mi sono avvicinata piano, come in un sogno, e l'ho guardare muoversi. Non so come le ho messo un braccialetto con un sonaglietto e nel momento un cui le ho toccato la manina non ho più sentito il cuore che certamente aveva cessato di battere. La didi l'ha riportata dentro e me l'ho rivista dietro al cancelletto che muoveva la manina per fare suonare il sonaglio. Sono corsa al furgone per prendere i giochi che avevo portato per lei e per gli altri bimbi e ho iniziato a distribuirli sempre da dietro il cancello. C'erano dei bimbi splendidi e i pensieri si accavallavano nella mentre ma riuscivo solo a guardare lei, a cercare lei. Ho giocato con alcuni pupazzetti prima di darglieli, li nascondevo dietro al muro e poi li facevo uscire e lei ha sorriso e io ho visto il sole per la prima volta. Avevo portato anche un gioco luminoso in cui si schiacciano i tasti ed esce la musica. L'ho maneggiato un po' e, quando ho smesso, lei mi ha detto una parola in vietnamita che inequivocabilmente significava: ancora! Con noi c'era un'altra coppia e anche loro stavano vivendo questo importante momento con la loro figlia che era in un'altra stanza. Per potere filmarli e fotografarli ho dato il vestitino preso appositamente per la cerimonia (che è un momento istituzionale che avviene subito dopo l'incontro e in cui sono presenti alcune autorità) e mi sono allontanata a riprendere la prima volta che tenevano in braccio la loro bimba. Pochi minuti dopo mi giro e... penso che sia quello il momento più bello della mia vita... quando mia figlia, vestita di rosso e con un ciuffo di capelli legati a fontana sulla nuca, è li' che mi guarda dal ballatoio dell'Istituto. Corro perché è il momento di prenderla. Mio marito arriva prima di me, ha gli occhi lucidi e ci guardiamo consapevoli di tutto, del prima e del dopo e del momento. Ci scambiamo le emozioni in uno sguardo e subito dopo mi danno in braccio mia figlia e il tempo si è rallentato, i secondi sono diventati anni, erano quel giorno di 6 anni fa in cui abbiamo deciso di avere un figlio, erano il primo di tanti pianti perché non ero rimasta incinta, erano le cure e le sconfitte e poi la decisione di adottare un figlio, ed erano lunghe trafile burocratiche, paure, analisi e attesa, un paese bloccato e sogni quasi infranti... ed erano dolore e caparbietà, tenacia e desiderio. Eppure, ho cercato di essere delicata, di non farla preoccupare, di trovare qualcosa di divertente per piacerle, perché io sono la sua mamma e ho voluto da subito che fosse felice. Da quel momento la storia è finita e da quello dopo ne e' riiniziata una nuova. Non ha avuto apparente paura nel lasciare l'istituto ma da allora piange ogni volta che sale su un'auto. Adesso è qui, nel lettino della stanza d'albergo, che dorme vicino a me, sento il suo respiro e dall'altra parte quello di mio marito. E io non desideravo altro.

domenica 17 febbraio 2013

ultimi preparativi

Premetto che non riesco a modificare o.correggere quello che scrivo da questo tablet... così davvero sarà come parlare fra amici... Ho appena finito di preparare una piccola valigia per domani quando partiremo alle 5 del mattino da Hanoi e dopo 4 ore saremo a Bac Kan per andare dalle nostre bimbe visto che siamo in due coppie che andremo a prendere le nostre rispettive bimbe (entrambe dÈi 2 anni). Nella valigia ho messo 3 diverse scelte di completi per la cerimonia che avverrà domani e che sancirà l'uscita della piccola dall'istituto. È un momento ufficiale molto importante ed è necessario essere ben vestiti. L'abito che vorrei metterle è uno scamiciato di velluto rosso con sotto un body bianco che riprende i temi del vestito ma ho preso anche altre due soluzioni in caso la bimba sia.più alta del previsto e faccia caldo. Essendo qui primavera ed andando in una zona lontana da Hanoi è ancora più difficile organizzarsi... farà caldo o freddo? Sarà alta o bassa? Ma questi dubbi sono quelli che riescono.a non farmi pensare alla morsa allo stomaco che sento in ogni istante e che è costituita dalla paura di vedere la mia bimba che equivale a quella di sentirsi inadeguati.e di non avere la forza di prendermi cura di lei. So benissimo tutto quello che chiunque può.dirmi in merito ma io ho paura lo stesso come temo l'emozione che mi assalirà quanfo la vedrò perchè so che sarà forte, intensa, unica... Oggi abbiamo.visitato il quartiere vecchio di.Hanoi. Ho visto luoghi, gente, cose mai viste in vita mia, ho sentito odori e assaporato cibi sconosciuti. Mi sono stupita, divertita, rattristita,.tutto in una giornata osservando e conoscendo un mondo nuovo. Ma tutto questo è poco o niente in questo momento perchè io domani terrò fra le mie braccia mia figlia e in quel gesto c'è tutto il mio mondo.

sabato 16 febbraio 2013

Dall'albergo

Arrivati!
Il viaggio aereo è stato difficile, l'aereo era caldissimo e i posti a sedere piccoli.
A Parigi abbiamo rischiato di perdere l'aereo perchè la coincidenza ha tardato e abbiamo dovuto fare il check in che alla partenza non avevamo potuto fare. C'erano code ovunque e per quanto corressimo ci bloccavamo continuamente.

Siamo arrivati all'imbarco correndo che stavano chiamando i nostri nomi e lo stuart mi ha detto, in un misto di italiano e francese :"siete stati fortunati, mancava un minut".

Dentro all'aereo mi stavo per mettere a piangere pensando allo scampato pericolo. Niente di grave, un aereo perso non è la fine del mondo... ma quell'aereo ci ha portati qui, in Vietnam, da nostra figlia...

Ora siamo imn albergo e dopo qualche ora di sonno senti tornare le forze, qui sono le 13.44, sei ore in più rispetto all'Italia.

Mio marito ha ancora a disposizione una manciata di minuti prima di svegliarsi del tutto e da lì inizieremo.

Il Vietnam per ora è una casa colorata con tante finestre, un uomo in bicicletta con tanto palloncini colorati e un uccellino che canta, proprio qui, fuori dalla.camera d'albergo. Ps. Scrivo con il tablet che non mi consente di correggere gli errori... Si potrà ma io non riesco...

venerdì 15 febbraio 2013

e viaaaaa!

Siamo in aereo...

Partiamo a prendere nostra figlia... 

Siamo felicissimiiiiii!

ci siamo alzati ballando!

mercoledì 6 febbraio 2013

PARTENZA

Venerdi 15 febbraio, alle ore 10,30, partiamo per il nostro viaggio della vita, per il viaggio che ho aspettato, desiderato, sognato, immaginato, per tanti e tanti anni.
Andiamo a prendere nostra figlia e arriveremo ad Hanoi Sabato 16 febbraio alle ore 6.30 del mattino con un volo diretto da Parigi.

Partiamo.

Partiamo.

Partiamo.

Quelle lacrime che ho trattenuto così a lungo sono uscite davanti a quelle ore, quei numeri, quelle parole: PARIS DE GAULLE e poi, poco sotto: HANOI.

Cosa c’è in queste parole, cosa c’è in questi numeri, in queste ore, in questi dati. C’è una parte della mia vita passata, c’è tutto della mia vita futura.
C’è il mio desiderio più grande, c’è il compimento di una vita, c’è il senso dell’inizio e della fine. C’è la fine e il principio.

Il tempo fermo, immobile, invece aveva continuato a scorrere.
Con minuti lunghi come anni  la fine e l'inizio sono  arrivati in un'ora e un momento precisi: le 10,30 del 15/02/2013.
Adesso, adesso che lo so, mi sembra che questo tempo stia già correndo, mi sembra che questo minuto qui sia passato più velocemente perché ho una meta che è così vicina, così vicina…

Da Hanoi alla provincia in cui è mia figlia ci sono 3 ore e mezza di auto quindi io spero che già lunedi andremo a prenderla e ho le vertigini a pensarci.

Da qui che sono a terra l’altezza è da brivido, da lassù sarà come vivere un sogno, il mio sogno più bello.