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domenica 23 novembre 2014

ogni fine è un nuovo inizio

Potrei piangere... e anzi lo sto facendo, perché ho appena mandato la tesi alla professoressa e quindi ho finito.

Certo devo ancora scrivere la bibliografia e la sitografia che in buona parte è scritta e trovare un modo per escludere queste benedette prime 4 pagine... ma è finita.

Certo la prof. potrebbe ancora segnalarmi qualche aspetto ma non possono essere particolari approfondimenti perché davvero la mia tesi è molto approfondita e perché credo che sia accaduto ciò che pensavo sarebbe avvenuto ovvero che sui musei d'impresa ne so più io di lei.

Certo devo ancora andare in università per parlare con la prof. appena la avrà letta, certo devo ancora caricarla nel sito dell'università e poi stamparla e poi discuterla.

Ma io l'ho scritta, rivista, finita.
FINITA.

Mi sembra incredibile.

Solo oggi ho impiegato 3 ore, come tante domeniche di questi miei ultimi 7 anni.
Posso dire che sono le ultime 3 ore perché davvero io non penso che ci saranno interventi strutturali che mi impegneranno per molto. Certo lo spero.

Ma, al momento, fatto salvo qualche mezzoretta dedicata a scrivere degnamente la bibliografia, io sono LIBERA.

Oggi ho iniziato Viaggio in Portogallo di Saramago. Riparto da qui.
Eh si, l'ho letto con accanto la mia bimba che dormiva.
Riparto da qui.

mercoledì 19 novembre 2014

...e poi si alza lo sguardo...

In realtà è bella. Non è vero che la mia tesi è brutta o noiosa, adesso che la sto rivedendo tutta, per filo e per segno, noto che non è brutta.
Attraverso la storia dei musei d'impresa racconta un pezzo di storia italiana perché questi musei nascono sempre da aziende famigliari storiche che hanno saputo trasformare il made in italy in un marchio di pregio. La mia tesi parla di passione, di voglia di fare, di creatività, del valore del passato e del valore dell'imparare e riflettere sul passato.

Mi piace questa tesi anche se è stata faticosa, anche se necessariamente è spesso didascalica, e anche se sembra che l'ultima pagina non arrivi mai né quando la stavo scrivendo né ora che la sto solo rivedendo formalmente.

Eppure, in questa mia tesi in cui tutto sommato mancano solo i numeri di pagina, c'è davvero la fine di un percorso, un percorso lungo, faticoso, estenuante. Un percorso in cui ho trovato risorse che non avrei immaginato e in cui solo la determinazione mi è stata compagna per arrivare alla meta.

Perché ho fatto tutto questo? Per 3 motivi e ne dirò solo uno, per CONOSCERE e quindi saper apprezzare l'arte davvero.
E ora che sono arrivata fino a qui mi rendo conto che non so ancora niente perché più si conosce e più ci si accorge di ciò che non si sa...

Comunque, incredibilmente, l'ho scritta e la sto correggendo, e mi sembra incredibile. Quando si arriva alla meta il panorama è sempre spettacolare.

lunedì 17 novembre 2014

leggere

Quanto meno l'ho scritta tutta, ho rivisto nei dettagli tutto il capitolo 1 (la mia tesi ha 3 capitoli) e l'ho impostata graficamente.

Vorrei mandarla alla professoressa per il 20 novembre e mancherebbe poi solo la bibliografia... La revisione negli altri due capitoli non dovrebbe essere lunga, si tratta solo di un controllo formale...

Nel frattempo, nel fine settimana ho già riiniziato a leggere e ho letto un libro in due giorni...ma ho una gran sete di lettura e non si placherà.

martedì 11 novembre 2014

è peggio della pioggia!

Sono qui che uso il mio ennesimo giorno di ferie per scrivere questa benedetta tesi. Ora devo sistemare la parte grafica, punti, virgole, grassetti e davvero preferirei essere al lavoro dove almeno c'è qualcuno con cui condividere i momenti di frustrazione. Invece qui sono da sola.

Questa mattina ho perso un'ora e mezza per cercare di togliere la numerazione dalle prime 3 pagine della tesi perché io vorrei che la numerazione iniziasse dal capitolo 1 e non dal sommario... Con il mio word 2000 non riesco a trovare un tutorial che mi risolva la questione e dopo un'ora e mezza di travaglio sono ancora qui con lo stesso errore...
Solo word può fare incavolare in questo modo le persone!

Al momento ho a disposizione ancora un'ora di lavoro prima di andare a prendere tatina all'asilo ed è pochissimo visto che quanto ancora c'è da fare...
Sono davvero alla frutta e non ho nessuno su cui appoggiarmi. Scrivere una tesi non è difficile, lo è davvero molto nelle mie condizioni e mi sento sola, solissima, in questa stupida impresa che non è più alla mia portata.

Ecco quanto è importante condividere: tanto!
Forse mi basterebbe questo, condividere. Avere qualcuno che si incaponisca almeno un pochino per qualche frase che non riesce o qualche comando di word che non funziona. E invece non c'è proprio nessuno ed è anche giusto così.

Il fatto è che non ce la faccio più... Non ho più risorse...
Con questa incessante pioggia io sogno solo di mettermi sdraiata nel divano a leggere qualche meraviglioso romanzo che ho lì chiuso nel cassetto da troppo tempo. E invece sono qui che combatto una lotta che non mi appartiene più con le mie 50 pagine di tesi che per me valgono come 500.
Quello che vorrei è un po' di riposo e invece questo riposo non arriva mai.

Non ne posso più, porca miseria!

mercoledì 5 novembre 2014

fine del diario serale

Credo di potere considerare concluso il periodo del Diario serale.
Ormai non studierò più, mai più, alla sera.

Credo di avere iniziato il percorso in discesa della scrittura della mia tesi.

Venerdi sarò in ferie e concluderò la descrizione degli ultimi 3 musei che ho abbozzato. Sabato e domenica, con calma, inizierò la revisione di tutto quanto scritto fino ad ora. Punti, virgole, rientranze, parentesi, corsivi, effettuerò insomma tutto quanto riguarda la revisione formale della tesi.

La prossima settimana sarò nuovamente in ferie per due giorni e così riuscirò a fare il pelo e il contropelo a quanto scritto in modo da inviare il tutto alla professoressa per il 15 novembre.
A questo punto le lascerò i soliti 15 giorni di tempo per correggere la tesi e, nel mentre, io scriverò le ultime 3 o 4 pagine. Ad inizio dicembre le chiederò un appuntamento portando anche le ultime pagine della tesi.

Vedremo come andrà ma credo che questi siano gli unici tempi da contemplare per riuscire a caricare la tesi nel sito dell'università per metà gennaio in quanto mi aspetto che dopo l'incontro con la prof. dovrò rivedere qualche parte per cui devo avere un minimo di tempo per lavorarci e ci saranno anche alcune formalità burocratiche che mi terranno impegnata.

Insomma, comunque io a metà gennaio conto di caricare la tesi nel portale dell'università e quindi non mi resterà che attendere marzo quando inizierà la sessione d'esame.

Sono felice di non dovere più studiare di notte perché gli ultimi due mesi sono stati molto faticosi e ho un po' di timori per il prossimo futuro, soprattutto per quanto riguarda tutte le formalità universitarie, devo chiedere l'autorizzazione a laurearmi con la mia prof che nel frattempo ha cambiato dipartimento, devo compilare alcuni check sul sito dell'università, devo pagare la tassa per la tesi e altro che non so bene cosa sia ma sono un po' in ansia.

Ma andiamo con ordine. Prima di tutto devo finirla così come da piano.

Nel frattempo, piove.
Questa è una pioggia scrosciante, persistente, rumorosa. La pioggia ideale per leggere un bel libro. E io per ora non posso perché se iniziassi un libro che mi coinvolgesse sarebbe tutto più difficile.

Il più grande sacrificio di questi anni di studio è stato non potere più leggere a piacimento.
Tutto questo finirà presto.

Primo desiderio dopo la laurea:
LEGGERE.

manca poco, manca poco, ce la devo fare....

domenica 2 novembre 2014

il nido

Alcuni giorni fa ho letto questo articolo che parla di una bimba di vietnamita di etnia muong che si rapporta con gli elefanti così come noi facciamo con i cani o i gatti.

http://www.lastampa.it/2014/10/30/societa/lazampa/animali/la-bambina-che-sussurra-agli-elefanti-m0Ay8p08iHWuX5SKxRt6zN/pagina.html

Molto probabilmente mia figlia è di etnia muong e ogni volta che vedo una fotografia di una bimba muong trovo somiglianze e ciò è abbastanza normale in quanto i gruppi etnici, in Vietnam, sono piuttosto chiusi e quindi i tratti fisici sono abbastanza simili e caratteristici.

Questo articolo mi ha sconvolto come mi è già accaduto in altre occasioni in cui percepisco in modo così netto la differenza fra il mondo delle origini di mia figlia e il mondo in cui vive.

In vietnam ci sono numerose etnie, l’etnia muong è molto diffusa nel nord del paese e se non è detto che i suoi genitori naturali avessero un elefante che scorrazzava per casa, di certo la loro vita è molto più legata alla natura, alle stagioni, all’aria aperta che non la nostra.

Mi chiedo se questa “eredità” genetica influisce sul suo modo di essere, se lei è figlia di ciò che sta vivendo o se è figlia di ciò che sono stati i suoi avi per quello che la genetica può passare nel carattere, nelle attitudini, nelle predisposizioni.

La risposta credo che sia che lei è figlia di entrambe le cose e a volte sento grande dentro di me il vuoto che l’adozione le ha causato.

Mia figlia è figlia di tutto il mio essere, di ogni mia cellula psichica e fisica, è figlia che "doveva" arrivare più ancora che se fosse nata dalla mia pancia perché così cercata nel mondo che le combinazioni possibili sono talmente tante che neanche si possono enumerare e se mia figlia partirà un giorno alla ricerca delle sue radici, se un giorno potesse mai dire Mamma ad un'altra donna, io sarei felice, felicissima, perché lei potrebbe così riempire un vuoto e tutto ciò che mi interessa è che lei sia felice. Non c'è neanche un po' di gelosia in tutto questo, mia figlia è mia figlia, MIA viralmente, completamente, totalmente. Da quando sono diventata sua madre, il mio compito e il mio desiderio è di darle le ali per volare, libera, qui da noi troverà sempre il suo nido.