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lunedì 21 aprile 2014

il panorama

Sto cercando una tastiera e un mouse che consentano di scrivere dal tablet in quanto, con mia figlia, devo pensare ad una tesi itinerante... nel senso che itineró in giro per la casa per scriverla, seguendo i suoi spostamenti perchè si gioca da sola ma è pur sempre necessario, per ora, un adulto nei paraggi.

Ebbene si, INIZIO A SCRIVERE LA TESI!

L'incontro con la prof è stato sorprendentemente positivo! Le è piaciuto lo schema che ho pensato per la tesi e ha ridotto 4 capitoli in 2 ma la struttura sarà quella che ho creato ed è stata cordiale... anzi... ad un certo punto mi sono proprio resa conto che mi ha presa sotto la sua ala dicedomi che la mia sarà una tesi semplice ma bella, anzi, bellissima!
Mi ha detto :"mi raccomando, faccia un bel lavoro con i primi due capitoli e poi ci rivediamo!".

Tutto questo per me è bellissimo perchè significa che ce la farò, adesso posso scriverla!

È proprio vero che per lo piû, per raggiungere i propri scopi, si va avanti passo dopo passo solo con molta determinazione.

Non sarà facile scrivere la tesi ma ogni tanto mi pare di riuscire a vedere dall'alto un po' del panorama che si vede da questa montagna che sto scalando e non è male, mi piace...

In questi gorni penso spesso alla morte perchè ora che sono mamma mi rendo conto che, per la prima volta, la mia vita è davvero importante per qualcuno. Indubbiamente mia figlia ha bisogno di me.
E così rifletto e spesso mi sento attonita di fronte a tanta fatica con questa insorabile meta che ci attende.
Mi pare davvero di vedermi come una formichina fra tante che vado chissà dove e faccio chissà che senza un senso...
Poi c'è questo istinto pazzesco di protezione verso la prole e tutto pare acquisire un significato ma se torno a guardare dall'alto di nuovo non lo trovo...

A volte guardo i miei genitori che hanno 77 anni o mia zia che ne ha 80 e sento la loro paura di lasciare una vita che ancora amano molto perchè indubbiamente la vita è bella almeno per noi che viviamo da questa parte del mondo in cui c'è l'acqua fresca aprendo un rubinetto, c'è il caldo confortevole di una stanza con il termosifone acceso, c'è la cura a molti malanni e, insomma, c'è un agio di cui fino a pochi secoli fa non godeva neppure un re.

A questi pensieri non ho risposta e tutto ciò che riesco a fare è andare avanti, passo passo, con determinazione, godendomi il panorama.

domenica 13 aprile 2014

Questione d'amore

E' una questione di amore.
In questi giorni ho capito che non riuscirò mai a scrivere la tesi se non mi innamorerò un po` di questo argomento,

Quasi per tutto il mio percorso universitario ho pensato ad una tesi su Pietro Da Cortona, un pittore e architetto vissuto nel 1600 che mi ha incantata con opere come la volta di Palazzo Barberini a Roma o la camera della Stufa a Palazzo Pitti a Firenze. Mi immaginavo a perdermi in quei suoi affreschi così intensi e ricchi di evoluzioni e sensazioni...

E invece sto scrivendo una tesi sui Musei d'Impresa.

Mi sono ritrovata dentro a questo argomento per via del mio tirocinio ma mi rendo conto ogni giorno di più che non era ciò che desideravo.
Detto questo, consapevolizzata la scelta nel bene e nel male, se non amerò questo argomento non riuscirò mai a scrivere la mia tesi di laurea e ciò non può accadere.

Così mi sto appassionando e sto smettendo di sbuffare ogni volta che apro un libro dei centomila che devo consultare e, anzi, cerco di procedere con il sorriso.

Martedi andrò dalla professoressa per mostrarle la struttura che dovrebbe avere la tesi. Ho diviso in capitoli gli argomenti che vorrei trattare e posso esporle la razio che sottostà a tale suddivisione.
Voglio anche smetterla di pensare che la prof sia crudele come dimostra, anche lei deve necessariamente avere un cuore.. non fosse altro che per farci scorrere il sangue...

Nel frattempo, nello specifico ieri, ho compiuto quarantuno anni. 41.

Ogni cosa mi ricorda lo scorrere del tempo. Oggi ho portato in balcone un ficus che d'estate metto all'aperto. L'ho acquistato 18 anni fa, quando sono andata a vivere con il mio ex fidanzato ed avevo 23 anni.
Io ho molte piante che vivono con me da decine di anni e questo perché ho un vero e proprio pollice verde. A parte il mio ventre sono fecondissima e sembra che qualsiasi tipo di arbusto, seme o pianta non attenda altro che il mio tocco per prendere vita e, con l'età, questa dote pare essersi potenziata.
E' vero che se vedo una pianta mi sembra mi parli e credo di capire davvero come sta, ma è anche vero che cresce quasi tutto io mi concentri a volere fare vivere.

Ecco il dono che vorrei lasciare in eredità a mia figlia, questa capacità di capire le piante e di dare vita toccando un seme o di rigenerare una pianta ammalata.

C'è una parte di me molto matura che vorrebbe davvero e solo coltivare quel contatto con il mondo. Certamente accetto le ore lavorative fra pc e progetti ma dopo, a casa, nel mio mondo, vorrei liberare me stessa semplicemente ascoltando il vento o la terra, tenendo per mano mia figlia.

giovedì 3 aprile 2014

è una paranoia

Avrei voluto scrivere prima ma mi sono scivolati i giorni fra le dita come fossero acqua.

In questo mese il mio umore è stato così variabile che neanche io riesco più a capirmi, o meglio, credo di avere rinunciato a farlo.

Sono stata impegnata con il lavoro con la mia bimba e soprattutto con la tesi della quale ancora non esiste neanche una riga ma che sta iniziando a prendere forma nella mia testa.

Ho capito che io sono una che si fissa. Quando un obiettivo di vita diventa difficile da raggiungere allora tutte le mie forze sono volte al suo raggiungimento. E mentre da una parte mi esaurisco per raggiungerlo, dall'altra sono consapevole che non potrei fare diversamente perché certi obiettivi li raggiungo solo se mi ci dedico completamente.

Vorrei riuscire a non lamentarmi e invece cado spesso in auto-commiserazioni che suonano più o meno così: non ce la posso fare, sono troppo stanca, non ho più l'età, voglio dedicarmi solo alla mia bimba, chi me l'ha fatto fare, potrei sempre smettere da un momento all'altro e nessuno mi direbbe niente, ma perché me la prendo così tanto, fa lo stesso, che palle.

Poi vado avanti. Dopo tutti 'ste lamentele fra me e me perché nessuno è più disposto ad ascoltarmi, io poi vado avanti e scrivo alla prof che mi tratta male, e penso a come impostare la tesi, e provo a scrivere qualcosa del tipo: titolo: TESI. CAPITOLO 1: verificare come procedere.
...Che sarà poco ma è pur sempre un inizio.

Fino a metà mese ho studiato tantissimo poi ho raggiunto un primo obiettivo e quindi ho proseguito con alcune ricerche necessarie per andare avanti. Da lì ho scritto alla professoressa che ha smesso anche di rispondermi a dimostrazione di come io sia così una pezzente per lei che ormai non si degna neanche di risporndermi, ma io ho ugualmente elaborato la struttura che dovrebbe avere questa tesi.

In questo periodo, in questo mio blog, non riesco a scrivere altro. In realtà c'è una vita che va avanti, c'è mia figlia soprattutto, ma io adesso qui riesco a scrivere solo della mia tesi perché questo è il mio angolo di mondo in cui paranoio i visitatori in tutta e piena libertà perché scrivo quello che penso.
E io penso alla mia tesi di laurea.

Ora vado a studiare un'oretta che poi c'è l'incontro con la psicomotricista della mia bimba. All'asilo fanno psicomotricità e oltre a questo tantissime altre attività, dai corsi di feltro ai corsi di pittura a gite in biblioteca al progetto Orto... posso confermare che io alla sua età all'asilo giocavo, coloravo e ogni tanto ritagliavo. Mia figlia è inserita in un asilo (simile a molti altri) in cui devo ancora capire se vogliono fare diventare i bambini dei super eroi... Nel frattempo lei pare divertirsi e ogni giorno arriva a casa con qualche novità che mi rende la vita bellissima.
Ma la cosa più bella che fa è quando mi dice: me vojo tanto beme te.
E me lo dice centomila volte al giorno... sempre con bacio e abbraccio finale!!!