laurea

laurea
xx

venerdì 31 dicembre 2010

BUON ANNO!

Buon Anno
 
Buon Anno a tutti coloro che passano da questo blog e che mi fanno compagnia.
 
Buon Anno davvero sinceramente perché è bello aprire una nuova pagina della nostra vita, sia se quella precedente è stata molto bella e quindi sperando che continui così, sia se quella precedente è stata insoddisfacente o triste e quindi con la speranza di momenti migliori.
 
Buon Anno perché è bello esserci ed è bello festeggiare l'apertura di una nuova pagina di vita, che anche quando è brutta in realtà è bellissima, che dona anche nel massimo della sofferenza, che regala almeno e sempre la vista di quella stupefacente palla di fuoco che è il sole, e di quella magnifica luce incandescente che è la luna.
Che regala i brividi nella pelle per il freddo o le gocce di sudore per il caldo, che consente di piangere o ridere, di leggere un libro, di litigare e fare pace, di amare ed odiare, di ragionare, di ubriacarsi, di mangiare, di fare l'amore, di dormire e di restare svegli.
Che regala urli e schiamazzi ma anche grandi silenzi, che ci consente di desiderare e per i nostri desideri, piccoli o grandi, di dare il massimo.
E quando si da il massimo, si è vivi.
E questo è ciò che conta.
 
BUON ANNO!

giovedì 30 dicembre 2010

Che il tempo voli...

Finalmente, finalmente, finalmente, sta per finire questo anno.
Finisce uno schifo di anno anzi, uno schifosissimo anno!

In questi giorni mi è tornato in mente il capodanno di 4 anni fa.
Avevo prepararato una bella cena, con i cibi istituzionali di capodanno, cotechino, lenticchie, tacchino arrosto... Poi avevamo visto un cartone animato scaccia pensieri e a mezzanotte avevamo festeggiato e c'erano anche Pepe Chan, il mio adorato gatto persiano, e S. il nostro cagnolino. Con i botti di capodanno S. abbaiava come un matto e mi ricordo che noi avevamo iniziato a ballare, che li avevamo presi in braccio ballando con loro!

Quel anno avevamo deciso di stare a casa e di farci una bella cenetta solo per noi due. Un capodanno romantico insomma.
Poi eravamo usciti tutti in giardino a cercare di vedere qualche fuoco e poi di nuovo dentro per brindare.
Il brindisi aveva un po' stroncato la serata perché avevamo deciso di assaggiare anche un po' del liquore all'anice regalatoci da pochi giorni da un amico. Non ci eravamo accorti della gradazione, 90°...
Mio marito ne ha bevuto, in un sorso, un bel po' e alla fine ce ne siamo andati a letto tutti e due con il mal di testa.

A posteriori avevamo deciso che, per ora, avremmo accantonato l'idea di trascorrere altri capodanni romantici perché ci piaceva l'idea di condividere il momento con amici ma ci è sempre rimasto un bellissimo ricordo di quella serata.

Era stato bello perché c'eravamo tutti, eravamo una bella famigliola, ed era stato bello perché avevamo tanti progetti.

Avevamo appena iniziato a cercare di avere un figlio ed eravamo pieni di entusiasmo e fiduciosi.

Poi è morto il mio gatto Pepe Chan e quello è stato un dolore immenso perchè io avevo vissuto anni da sola con lui, e perchè c'era una perfetta sintonia, e e perché non ho neanche potuto seppellirlo. Un giorno è scappato di casa (lui stava sempre in casa o in giardino) e non l'abbiamo più trovato.
Aveva 9 anni ed era in splendida forma.

Mi hanno detto di averlo visto nei bordi della strada ma io non l'ho mai trovato e credo che fosse una segnalazione in qualche modo "pilotata" perché mi è arrivata dalla veterinaria del paese, dopo l'ennesima email che avevo inviato a tutti i comuni della zona, dopo avere appeso 250 volantini e averli riattaccati quando me li hanno staccati, e dopo avere inserito annunci, fatto appelli alla radio e contattato tutti i veterinari della zona apponendo in ogni singolo studio un volantino.

Ci ho messo moltissimi mesi a riprendermi, a volte mi manca ancora come se fosse appena andato via...

Comunque eravamo molto fiduciosi sul futuro perché stavamo costruendo il nostro futuro e la nostra famiglia.

E poi il bimbo tanto desiderato non è arrivato.

Cosa può accadere quando un desiderio di avere un figlio  non si realizza è difficile da spiegare, distrugge molte delle potenzialità di una persona e di una coppia. Attutisce la vita e riduce le risorse.

Come avrebbero dovuto andare le cose?
Come tante, tantissime coppie, direi, come è nella normalità, dopo qualche mese il bimbo sarebbe arrivato, ora noi avremmo un bambino di 2 o 3 anni e torneremmo a casa dal lavoro con il sorriso e con questo grande impegno che sarebbe stato il proseguimento di una vita piena di progetti e aspirazioni.

E invece il bimbo non è arrivato e ci ha tolto il respiro.

Abbiamo lottato come dei leoni, non abbiamo mai mollato.
Cercando di fare finta di niente abbiamo proseguito la nostra vita, abbiamo preso un altro gatto, M., abbiamo girato un altro cortometraggio, mio marito ha scritto sceneggiature e io ho continuato a studiare, ho lottato per avere un aumento al lavoro, abbiamo apportato modifiche alla casa per renderla più confortevole, abbiamo cercato di vivere.

Ma soprattutto, siamo stati tenaci e determinati nella nostra ricerca di avere un figlio, senza perdere un attimo di tempo, senza mai lasciare la presa.

Ma adesso, 4 anni dopo, di quella famiglia che ballava allegra in cucina non è rimasto molto.
Manca una metà di famiglia che è una metà di cuore, siamo soli e i nostri progetti sono diventati incolore, insipidi, grigi e tristi.

Non siamo riusciti a decollare e tutto ciò che abbiamo fatto l'abbiamo fatto raso terra, come un aereo che corre velocissimo nella pista ma non si alza mai.

E tutto questo perché siamo legati all'asfalto da questo bimbo che non arriva e che non ci completa e perché le perdite subite ci hanno tolto anche la benzina. E siamo stanchi di tutte queste corse che non ci fanno mai vedere il mondo dall'alto.

Penso costantemente al fatto che abbiamo solo una vita da vivere e che non vale la pena viverla da tristi.

E infatti, a parte le mie lamentele qui nel mio blog, io cerco di essere serena, in genere cerco di avere il sorriso e di ricordare che la vita è bella...
Ma nell'ultimo periodo non ci riesco più tanto, nell'ultimo periodo sono veramente un po' troppo demoralizzata.

Il problema principale, beh... oltre alla morte di S..., è che adesso ci toglieranno anche la speranza per almeno 6 mesi.
I tempi medi per realizzare un'adozione, in Italia, sono di circa un anno e qualche mese dal mandato all'ente (quindi senza contare i tempi "prima del mandato").
Nel nostro caso, arrivati a 13 mesi dal mandato, avremmo dovuto già avere qui il nostro bimbo, oppure avere almeno l'abbinamento, oppure avere delle concrete speranze di abbinamento.

E invece...

Invece il Vietnam ha bloccato le adozioni, invece ci sono ancora coppie di amici che attendono in Vietnam da due anni e non hanno neanche ancora l'abbinamento, invece, attualmente, la situazione è peggiorata.

A giugno riprenderanno le adozioni,  forse. Perché nessuno lo sa con certezza visto che si tratta di un altro paese con tutte le variabili del caso.

Nella peggiore delle ipotesi, siccome nel mio ente ci sono ancora una ventina di coppie in attesa, e siccome moltissime di queste hanno dato mandato prima di me, e siccome in una situazione normale con il mio ente arrivano circa 20 bimbi all'anno, visto che il prossimo anno si riprende a giugno, fino a metà 2012 non ho speranze.

Ho sempre pensato al 2012 per tenermi larga e non illudermi, ma non ho mai pensato di arrivarci con tutta questa precarietà.
Perché un conto è arrivarci con una lista d'attesa un po' lenta, un conto è arrivarci con un paese che non si sa come riprenderà a gestire le adozioni...

Perché qui noi siamo delle carte in qualche scrivania, non siamo delle persone.
E il nostro bambino anche.
E così vorrei che questo anno finisse già oggi, che si passasse avanti, perché io ho bisogno che il tempo voli.
Almeno lui.

domenica 26 dicembre 2010

Natale passato e un po' di serenità. BUONE FESTE!

Natale è trascorso alla velocità della luce e non ho fatto in tempo ad accogermi quasi di niente.
La Vigilia è stata una corsa contro il tempo e questa volta, come dice mio marito, abbiamo sottovalutato il nemico perché la cena è stata veramente un'impresa e siamo arrivati giusti giusti con i tempi e cercando di nascondere il disordine che si era accumulato in cucina stipando tutto dentro agli armadi.

Io non sono una gran cuoca, mi piace cucinare (soprattutto i primi), ma quando preparo una cena "importante" con ricette per me difficili, la mia regola numero 1 è: ordine.
E la numero 2 è: pulizia.

Questa volta, ad un certo punto, eravamo talmente in ritardo che non sono più riuscita a sciacquare i contenitori sporchi o buttare nell'immondizia i gusci o gli avanzi e mi sono ritrovata nel caos più totale.

Non ho neanche potuto dedicare il tempo che avrei voluto alla tavola natalizia che non aveva alcun decoro e per fortuna che avevo una bella tovaglia con piatti e bicchieri che da soli fanno una discreta figura, altrimenti sarebbe stato troppo triste...

Comunque sia, la cena è andata a bene anche se le stelline su cui poggiavano le capesante sono venute un po' troppo dure per i miei gusti (e infatti le ho lasciate cuocere quei 3 minuti in più perché mi sembravano un po' crude e ho pagato pegno di non avere provato prima il piatto), e ho servito gli spiedini di polpette di pesce (con la salsa al brandy) senza scaldarle.
La ricetta non lo specificava (io odio le ricette non precise anche perché io le segue quasi pedestremente!) e anche se le hanno mangiate tutte certamente un piccolo passaggio in forno avrebbe giovato perché erano fredde!
Questo è stato un grave errore perché avrei potuto farlo tardando di pochi minuti la messa in piatto...
Oltretutto è stato il piatto più lungo da preparare fra pulire la coda di rospo, il nasello, i gamberi... e poi preparare la salsa al brandy e poi friggere gli spiedini...

Mio nipote A. che ha 4 anni ha una vera passione per stelle e pianeti. Ha sbirciato mentre infilzavo gli spiedini e gli ho detto: vedi... mangiamo i pianeti stasera!
E lui subito a dirmi: siiiii!!! quello è Giove, quello è Urano, quello è il Sole...

e poi a tavola ad un certo punto fa: Dopo mangiamo i pianeti!
E tutti a guardarlo straniti!!!

Comunque sia la cena è piaciuta, hanno mangiato tutto e con tutto intendo dire che non hanno lasciato neache una briciola nonostante avessi considerato, per ogni piatto, dei rinforzi per tutti e che avessi calcolato porzioni per 8/10 e non per 6 adulti (fra cui io che ho mangiato pochissimo) e 2 bambini piccoli.

La mattinata di Natale è stata talmente veloce che quasi non siamo riusciti ad avere il tempo per aprire i regali.
Poi a pranzo tutti insieme in un Agriturimo (per la prima volta abbiamo pranzato fuori casa ma oggi, finalmente, potrò mangiare i tortellini in brodo di mia mamma che per me sono una delle vere e grandi gioie del Natale!).

Insomma, questo Natale è stato paradossalmente meno triste di quello del 2009 e questo perché abbiamo fatto di tutto per non intristirci e quindi per pensare ad altro.

Ecco l'elenco dei regali ricevuti (esclusi i soldi che ci serviranno per pagare rete e materasso per il lettino e per pagarci una parte della gita della prossima settimana).
- Un copri piumone blu della Bellora;
- 2 vestiti grigi
- 2 abbonamenti ai musei della mia regione che consiste nell'ingresso gratis alla maggior parte di questi
- una spilla di stoffa
- un cd di elvis presley (mio marito lo adora ma era in un pacco comune)
- due marmellate per formaggi, una al gelso e una alla cipolla
- una particolare tela plasticata per impastarci sopra la pasta che consente che questa non si attacchi al fondo (devo ancora provarla ma il mio amico mi ha detto che funziona)
- una oliera da tavola con porta olio, aceto, sale e pepe
- una tisaniera della guzzini
- una serie di dvd (per lo più in blu rail): Via col vento, Casablanca, Agorà, Fight Club, Chi ha incastrato Roger Rabbit,.
- un zampone, una scatola di maron glace, due torroni
- due bagno schiuma
- due bottiglie di vino

io ho regalato a mio marito un navigatore satellitare, a mia mamma una macchina fotografica (che lei inizialmente ha scambiato per un decoder...), a mia sorella e a mio suocero una confezione da 6 liquori di una ditta che ha una produzione tipica nella nostra zona, a mia suocera una maglia, ai miei nipotini A e C. una portaerei con 6 aerei, una base spaziale con missile, aereo, satellite e astronauti, due libri, due nuovi piatti dei barbapapà, il dvd di Dumbo e quello di Qung Fu Panda, alle mie nipotine (ovvero la mia figlioccia e sua sorella): due ricami da fare al mezzo punto, uno in cotone e uno in lana, un gioco sempre con un ago per ricamare alcune schede inserite.
Al mio amico M. e al suo fidanzato F., un completo della intimissimi, alla nipotina in America: due cd dello zecchino d'oro. Alla mia amica M. 2 porta foto con delle belle foto fatte insieme, a mia zia un completo canotta e slip e due bagnoschiuma profumati (ma non troppo), più altre cosine ad altri che adesso non sto più ad elencare.

Ecco qui.
E in mezzo a tutte 'ste spese e 'sti scambi di regali si va avanti che tanto qui ce n'è ancora tanto da aspettare.

Oggi sono più serena e posso dirlo... per quel che resta di feste:

BUONE FESTE a tutti gli amici che ogni tanto passano di qui e mi leggono. E mi fanno compagnia.

venerdì 24 dicembre 2010

natale...

Siamo arrivati alla vigilia di Natale e io non ho voglia di Natale.
Sto facendo finta che mi vada bene ma non è vero!

VOGLIO IL MIO BIMBO E RIVOGLIO IL MIO CANE!

Sono incavolata e triste.

lunedì 20 dicembre 2010

Impegni natalizi

Oggi non volevo scrivere di S.!
Ho iniziato il post precedente con l'intenzione di scrivere che certo, quest'anno il Natale non sarà allegro ma che passarlo con amici e parenti aiuterà a far passare il tempo...
E quello che ci serve, in questo mometnto, è che il tempo passi.

Volevo scrivere degli impegni natalizi.

Alla vigilia cena della vigilia. A casa nostra, come sempre.
Mio marito ed io siamo i delegati alla cena del pesce pre natalizia.
Il menù viene studiato con cura durante tutto l'anno.
Quest'anno sarà:
- mousse di salmone da spalmare su tartine / sedano / carote / grissini / pane
- stelle di pastà brise (rigorosamente fatta a mano) con sopra capesante e finocchio
- spiedini di polpette fatti di nasello e coda di rospo (con uova e farina)

- calamaro gigante ripieno con contorno di patatine gratinate.

- formaggi e quest'anno, una novità! Abbiamo scoperto una gelateria che prepara il gelato al gongorzola e quello al parmigiano!
Insieme al formaggio, quindi, queste piccola chicche.

In ultimo, panettone, caffè e le solite cose (io, assolutamente, non so preparare dolci...)

Se però riesco a fare arrivare le capesante (perché l'anno scorso non le hanno ricevute dove ordino io il pesce), potrei aggiungere un risotto alle capesante, dell'ultimo minuto...

Se invece non arrivano sostituirò le stelle con sopra le capesante o con stelle con sopra gamberi (e una salsa rosa fatta da me), oppure con un'insalata di polpo e carciofi.

Et voià!
La cena della vigilia è una serata in cui non ci tiriamo indietro per nessuna sfida culinaria! Siamo arrivati anche a cucinare la gransaeola (appena ci siamo ripresi dal salasso del costo di 10 granseole...) e, per un pomeriggio, ci trasformiamo in grandi chef (o quasi...)

Quest'anno gli invitati saranno mia sorella, mio cognato, i miei nipotini A. e C., il mio amico M. con il suo fidanzato F.
In genere viene il papà di mio marito ma quest'anno trascorreremo con lui il Natale per cui abbiamo invitato M. e F. (M. è un mio carissimo amico, direi, esattamente come un fratello, mio testimone di nozze e tante tante altre cose).

Il giorno dopo andremo a pranzo in un agriturismo con il papà di mio marito, la sua compagna, un po' di loro parenti e mia mamma, mio papà, mia zia.
Io non mollo mai i miei per Natale anche perchè mia sorella in genere trascorre un Natale con i miei e uno con i genitori di suo marito per cui, senza di me, per i miei genitori, in alcuni anni, non sarebbe neanche Natale.
Quest'anno, per la prima volta, pranzeremo fuori casa.
La notizia è stata accolta con qualche reticenza ma io sono contenta che mia mamma (che ha 74 anni), non debba spadellare come fa sempre a Natale.
E comunque i suoi agnolotti li mangeremo il giorno dopo!
Da mia sorella, finalmente tutti insieme, a mangiare gli agnolotti della mamma, l'insalata russa della mamma e qualche trovata che mio cognata penserà perché, lui si, ha una passione smodata per la cucina e offre menù veramente sempre squisitissimi!

E così arriverà lunedi 27, io avrò preso qualche chilo e mi trascinerò per tutta la settimana.
In attesa del capodanno in cui andremo in un agriturismo in collina con alcuni amici.
Pare che sia un luogo un po' fuori dal tempo, medioevale, con scorci e passeggiate molto caratteristiche.
Hanno scelto, per la cena della vigilia, una bettola che, secondo me, è simile ad un bar ARCI...
Loro hanno la mania di questi posti da festa di paese in cui si mangia nei tavoloni e in cui portano centomila portate e alla fine tutti un po' ubriachi si va a ballare il liscio (che io purtroppo non so ballare).
I posti dove la clientela si conosce tutta e ha in genere dai 70 anni in su.
E la cosa è assurda se si pensa che questi due amici vivono completamente in un altro ambiente e svolgono lavori lontanissimi da queste realtà.
Ma forse è per questo che amano questi locali, che li trovano folkloristici...

A me va bene tutto, mi piace mangiare e a tavola mi diverto sempre se sono in buona compagnia.
Se poi dovessi scegliere io preferirei i locali con i calici in cristallo, il personale educato, la musica bassa di sottofondo e i cibi insoliti e prelibati.
Ma credo che per capodanno mi divertirò di più all'ARCI di paese!
La settimana prima di Natale.
Quest'anno non ho molta voglia di festeggiare ma mi rendo conto che sia l'unica cosa davvero utile da fare.
Trascorrere del tempo con parenti e amici è l'ideale per cercare di non soffermare troppo la mente sul fatto che per l'ennesimo anno non ho mio figlio accanto e anche che quest'anno la nostra famiglia è stata ulteriormente mutilata a causa della morte di S.
 
E' molto duro essere allegri con una situazione come questa.
Ci immagino la mattina di Natale quest'anno anche senza S....
Come faremo?
Di solito lui faceva tanto di quel casino!
Si agitava sempre davanti alla carta dei pacchi aperti ed era bello vederlo mangiucchiare fiocchi e carta...
L'anno scorso avevo regalato a mio marito una serie di lezioni per S. da un'addestratrice cinofila.
Aveva imparato tantissime cose durante l'anno, nell'ultimo periodo stava imparando a riportare oggetti diversi... il suo giocattolo a forma di tubo, quello a forma di ruota, quello a forma ti topino.
Faceva ridere perché, non avendo ancora imparato la differenza fra le 3 parole, lui capiva quando sbagliava sulla base dei miei movimenti nel momento in cui afferrava uno dei 3 oggetti e così li provava tutti e 3 cercando di "sentire" quando stava procedendo correttamente e solo a quel punto lo afferrava.
 
Aveva imparato a non abbaiare a ogni piè sospinto, a stare fermo, seduto, a "lasciare" gli oggetti che non doveva afferrare senza un nostro ordine.
Aveva imparato tantissime cose ed era bello perchè riuscivamo a comunicare sempre più intensamente con lui.
 
Adesso, a 11 giorni dalla sua morte, inizia a mancarci.
Mi manca quel suo odore caratteristico dopo i centomila lavaggi che gli facevamo ogni volta che andava a passeggio visto che adorava rotolarsi nella cacca delle mucche, mi manca quel suo alzarci la mano con il suo lungo naso da bassotto per cercare una carezza, mi manca quando non voleva andare a cuccia senza che prima anche io mi alzassi dal divano e accennassi al fatto di andare anche io a letto.
Mi manca quando giocava con il nostro gatto M. e lo pungolava con il naso perché si alzasse dal cesto, mi manca quando correva in mezzo alla neve, quando sfrecciava sotto alla volta, quando lo sgridavo che saliva sul divano, quando mangiava solo se portavamo la ciotola nel soppalco, quando giocavamo a lui che mi saltava addosso e io lo incitavo...
 
Mi manca.
 
Ieri mi sono messa a piangere perché mi sono chiesta perché ci abbia lasciato da soli.
Nel nostro equilibrio famigliare era importantissimo.
 
Mio marito si sta sforzando molto. 
Venerdi sera ho voluto prendergli dei fiori di Bach contro la depressione che lo sta cogliendo. Per quanto riguarda la mia esperienza, almeno in 3 occasioni mi hanno aiutato.
Non so se abbiamo un effetto placebo o se davvero contengano qualche sostanza che agisce sull'umore. 
E francamente non mi interessa.
Ciò che mi interessa è che con me funzionano.
Una farmacista della nostra città è molto brava a creare la giusta "pozione" e così venerdi sera gli ho spiegato il caso di mio marito ed ora, quattro volte al giorno, lui prende questi fiori di Bach e io spero che facciano effetto.
 
Lui si sta impegnando davvero e mi rendo conto che lo faccia anche per me perché sa che, comunque, non possiamo andare entrambi in depressione per questa situazione.
Domenica, comunque, è sempre stato in casa con me e so che questo gli è costato molto.
 
Bisogna essere forti in questa vita così dura.
 
Io credo che un giorno avremo la famiglia che desideriamo, con un bimbo e un altro cagnolino.
Non è questo il momento evidentemente e deve ancora correre dell'acqua sotto i ponti.
 
Al bimbo quasi non ci penso, con il blocco del Vietnam, salvo miracoli, dovremo attendere fino a giugno per riprendere a sperare, nel mentre, è anche inutile pensarci.
 
In realtà stiamo procedendo con la preparazione del lettino. Sabato abbiamo ordinato il materasso, io ho finito e lavato la coperta fatta da me che gli metterò sotto all'albero perchè abbia anche lui un regalo.
Prima di Natale andrò a prendergli anche delle lenzuola, così se per caso arrivassero rete e materasso potremo già fargli il lettino.
 
Almeno che abbia un letto solo suo da qualche parte nel mondo.
 
Mi serve scrivere questo blog, così scarico le tensioni. Scrivere allevia certi pesi.

sabato 18 dicembre 2010

Esigenze diverse

In questi giorni è come se fossi ritornata single.
Mio marito non c'è mai.
L'ho visto in casa pochissime ore, per lo più immusonito e muto anche se, per la maggio parte del tempo, è da qualche altra parte, senza di me.
Nell'ultima settimana siamo stati insieme solo per attività "sociali", una sera siamo andati a teatro, un'altra sera è venuta sua mamma per salutarci visto che parte per andare a trovare l'altro suo figlio che abita nel New Jersey, insomma, non siamo mai stati tranquilli per parlarci un po'.

Già il suo cambio di mansione al lavoro ha creato un allontamento perché fino ad un mese fa pranzavamo insieme tutti i giorni (raro privilegio, la maggior parte delle coppie non ha questa possibilità), in più ha ripreso ad allenare alla sera (lui ha una grande passione per la boxe ed è allenatore che però, per circa un anno, aveva abbandonato l'attività), ed in ultimo, con la morte di S., evita la casa come la peste e il risultato è che non c'è mai

Niente di grave perché io me la cavo benissimo anche da sola ma rifletto sul fatto che, nei momenti di difficoltà, lui in genere si allontani.
Per lui "distrarsi" significa fare qualcosa da solo o, comunque, senza di me, perché, a fronte del fatto che io so sempre i motivi dei suoi turbamenti, l'unico modo per allontanarcisi davvero consiste nell'allontanare pure me che non posso riportarlo al "dunque".

Io credo che questo non sia corretto perché nei momenti di difficoltà ci si dovrebbe prendere cura l'uno dell'altro e non allontanarsi.
E' anche vero che so che questo è l'unico modo perché lui riesca ad uscire da determinati momenti difficili, ma mi sto chiedendo fino a che punto questo sia corretto affinché io riesca ad uscire da altrettanti momenti difficili.

Secondo me, in un rapporto di coppia si deve amare sé stessi almeno quanto l'altro per cui si dovrebbe trovare una media fra il suo desiderio di allontanarsi e il mio di avvicinarmi.

Ma forse, la verità è che coppia o non coppia alla fine nella vita si è poi sempre soli e quindi, in buona sostanza, le altalene della vita ce le si debba poi sempre gestire fra sé stessi e sé stessi.

giovedì 16 dicembre 2010

Contenere le emozioni

Stamattina sono entrata in ufficio arrabbiata per via di un errore che è stato fatto nei giorni scorsi da parte del nostro ufficio.
Sono arrabbiata perché è stata fatta una critica ai miei colleghi e al mio ufficio e mi dispiace moltissimo perché so che qui lavoriamo bene e con impegno.

Che rabbia! Che rabbia!

Non si può fare sempre tutto giusto ma certi errori mi fanno proprio arrabbiare perché stiamo tanto attenti e poi, a volte, sarà per la fretta, sarà per la stanchezza, ecco che salta fuori un errore.

Non ci posso  fare niente, le critiche in ambito lavorative mi fanno arrabbiare.

E il fatto di non potere neanche replicare rende il tutto insopportabile.

E poi mi fa arrabbiare che in questo periodo non riesco bene a gestire le emozioni e quindi, arrivata in ufficio, ho fatto un quarantotto interpellando tutti, compresi alcuni colleghi di altri uffici che non mi avevano chiamato durante la verifica.

Adesso sono qui un po' affranta perchè davvero non avevo voglia di farmi notare e perché non ho ancora imparato a gestire le emozioni.
E ho notato che questo mi capita soprattutto al mattino.
Durante il giorno poi riesco a razionalizzare di più ma al mattino 'ste emozioni mi scappano da tutte le parti...

Quella della gestione delle emozioni è uno degli aspetti su cui ho lavorato/riflettuto di più in assoluto e questo "grazie" al mio lavoro.
Essendo questo un ambiente in cui siamo davvero in tanti, non è consigliabile fare certe piazzate (che a me riescono così bene...) e certamente, in generale, è più corretto dire le cose con calma e al momento opportuno piuttosto che esplodere nel modo sbagliato al momento sbagliato.
L'ira è davvero un "peccato" ma nel senso di dire... Peccato!
Che dispiacere!

Perché poi si resta male, dispiaciuti, sempre abbattuti. Quindi davvero è un atteggiamento da evitare per riuscire a stare bene con sé stessi.
Ed è un po' ciò che mi è accaduto stamattina.

Imparerò mai?

Nel frattempo, a casa va sempre tutto male e mio marito ha un muso che non finisce più. 
Mentre con gli altri riesce a fingere e a nascondere il suo dolore, in casa è un'ombra nera da tanta energia negativa trasuda e se questo si aggiunge al fatto che non c'è più il nostro cagnolino e questa cosa fa soffrire moltissimo anche me, davvero essere a casa è una cosa bruttissima e tristissima.

E io non ho voglia di dolore, non ne ho voglia...
Voglio essere felice, lo voglio proprio tantissimo...

Ma non si può essere felici con una mancanza così grande...

Non me la sento di prendere subito un altro cagnolino, mi sono informata in alcuni canili e ci sarebbero dei cagnolini adatti ma non me la sento...
Inoltre, a Natale e Santo Stefano saremo spesso fuori casa e così anche a capodanno che andremo in un agriturismo. Certamente questo cagnolino ha bisogno di abituarsi alla nuova situazione e non si può prendere e poi lasciare da solo per due fine settimana di seguito.
E ancora, credo sia necessario avere qualche giorno di ferie per introdurre un nuovo cagnolino a casa...

Insomma, non c'è modo di sfuggire almeno per ora...

Stasera inizio il corso di maglia per imparare a fare le calzine. Speriamo di essere in grado e di distrarmi.

martedì 14 dicembre 2010

Il lato positivo

Cerchiamo di vedere il lavoto positivo.
Stamattina ho impiegato mezzora per trovare parcheggio. Non dico mezzora tanto per dire, intendo dire proprio mezzora di orologio ma forse erano 40 minuti.
Ovviamente ho dovuto chiamare in ufficio avvertendo del ritardo e poi ho lasciato la macchina in un parcheggio a pagamento.
Così ho speso 1€ e qualche centesimo (per la telefonata), per parcheggiare come faccio tutti i giorni.
Verso le 10.00 sono uscita dal lavoro per spostare l'auto in una sosta gratuito e a quel punto, dopo altri 15 minuti, ho trovato parcheggio.
Lato positivo: Sono entrata dopo che tanto non ho voglia di stare qui al chiuso in questo periodo e ad un certo punto sono pure uscita.

Tralascio tutti gli altri aspetti negativi (ad esempio che poi recupero stasera e che ho speso dei soldi per parcheggiare e che ad un certo punto volevo sbattere l'auto contro il muro dal nervoso...) ma mi focalizzo sugli aspetti positivi che sono quelli scritti sopra.

Non è male perché sono entrata in ufficio e mi ha chiamato subito il mio capo per vedere una questione un po' complessa e quindi uscire poi un attimo è stato molto positivo perché mi ha consentito di staccarmi dalla questione per poi rivederla sotto un'altra luce. 

Quando sono uscita, però, ne ho approfittato per chiamare il tecnico della lavatrice. Naturalmente può venire solo giovedi in pausa pranzo.  Questo significa che arriverò tardi allo spettacolo di Natale che farà la mia figlioccia proprio giovedì.
Perché fra casa mia e il teatro c'è almeno mezzora di strada... arriverò a spettacolo già iniziato...
Speriamo di vederla, non so quando sarà il suo turno...

Ho litigato con la ragazza del centro assistenza perchè ho proposto questa sera (che mio marito potrebbe esserci alle 17.00) oppure giovedi sempre alle 17.00, la risposta è stata NO.
E anche in pausa pranzo, comunque,  può solo di giovedi.

Potrei dirgli di venire al mattino presto, ma siccome sono appena stata in ferie e siccome ho richiesto il pomeriggio libero sia giovedi che martedi 21 (per andare a vedere un altro spettacolo questa volta di mio nipote A.), e siccome questa mattina sono entrata mezzora dopo, direi che non sia il caso di fare proprio tutto quello che mi va senza rispettare un orario che sia uno.
Quindi, arriverò in ritardo allo spettacolo.

Lato positivo: Non devo chiedere altri permessi, che fortuna che possa venire proprio giovedi, pensa che sfiga se non avesse potuto e fossi stata costretta a chiedere permesso in altri momenti!

Sempre per via della lavatrice rotta ho dovuto portare i panni sporchi da un amico che, gentilmente, mi ha consentito di fare il bucato.

Lui è stato così caro che poi, a lavaggio completato, ha tirato fuori i panni non completamente bianchi (era il bucato del bianco) e li ha sistemati nel cesto del bucato mentre ha lasciato quelli bianchi in lavatrice.

Mio marito alla sera è passato a recuperare il carico e ha visto sopra un bigliettino: "i panni bianchi sono in lavatrice".
Siccome in questi giorni non pensa, ha ignorato il biglietto, ha preso il carico ed è venuto a casa.
Arrivato a casa mi fa: e poi c'era un biglietto... non so se l'avevi scritto tu...

Al che gli ho chiesto secondo quale modalità io avrei potuto scrivere un biglietto da porre sopra al cesto dei panni bagnati visto che andava lui a recuperarli... E mi sono anche chiesta come avesse potuto confondere la scrittura pensando che fosse mia, e così anche come mai non gli fosse venuto nessun dubbio in merito al messaggio che, per altro, a me pareva molto chiaro.

Sta di fatto che, di fronte a queste perplessità, mi ha risposto malissimo come fa spesso ultimamente e quindi abbiamo litigato.

Lato positivo: Siccome in questo periodo siamo due cacche depresse, questa litigata è l'ideale per evitare di parlarci per un po' in modo da potere, ognuno per conto suo, elaborare in qualche modo il lutto per il nostro cagnolino. Anzi, detestarci cordialmente può essere utile per sfogare un po' di dolore e, in questo momento, tutto aiuta.

In pratica, a volte essere marito e moglie serve anche per avere un capro espiatorio con cui essere arrabbiati e sfogare un po' di frustazioni.

Ecco qui il metodo di: vedo il lato positivo.
A me in genere non frega niente di fare 'sto traning ma non si può neanche vivere in questo modo sentendosi le persone più sfigate della terra.

Da qualche parte bisogna ben iniziare...

lunedì 13 dicembre 2010

Canta che ti passa

Uno dei modi per uscire dalla situazione in cui siamo finiti mio marito ed io a causa della morte del nostro cagnolino, è sicuramente quello di lavorare.
Quindi, con il lavoro, evitare di pensare.
 
Purtroppo però, questa mattina sono qui in ufficio che vegeto, non so neanche da che parte iniziare e penso solo a dormire perché non ho voglia di fare niente.
E se ci penso bene, non ho voglia neanche di dormire.
 
Non ho voglia di fare niente per intenderci.
 
Neanche di fare l'essenziale come mangiare o dormire. Non riesco a leggere, a guardare un film, a parlare con gli amici.
Non riesco a fare niente.
E' come se questo dolore mi avesse paralizzato tutto.
 
Voglio dire che può accadere che un cagnolino muoia, può accadere che muoia fra atroci dolori, può accadere che questo cagnolino fosse trattato come uno di famiglia (nel suo ruolo, fondamentale, di cane di casa) e che questo amplifichi il tutto, può succedere che la casa resti come vuota con i suoi silenzi, che ogni angolo nasconda un'ombra che non si concretizzerà più, e che i tempi si liberino lasciando spazio a niente, ma ciò che rende tutto così incredibile da sopportare è che per ora non avevo più energie e stavo cercando di sopravvivere e adesso non so da dove ripartire.
 
Quest'anno è stato un anno sfigato, poteva andare peggio ma è già andato abbastanza male.
E' iniziato con una mia operazione urgente alle ovaie, seguita dalla scoperta di avere l'endometriosi non operabile se non a costo di togliere una parte troppo delicata dell'intestino.
E poi le difficoltà al lavoro che erano anni che non mi sentivo così a disagio in un ambiente lavorativo per via del fatto che non si può sempre andare bene dappertutto, magari ci sono persone con cui si va meno d'accordo e ci sono situazioni lavorative più difficili di altre.
Questo mio anno lavorativo non è stato positivo, anzi, è stato uno schifo.
 
Poi c'è stata la scoperta della malattia di mio marito, una malattia cronica con tanto di 7 pastiglie al giorno per campare, che può portare, fra 30 anni, a interventi anche radicali all'intestino.
 
Poi c'è stata la definitiva comunicazione del blocco del Vietnam, quindi tutte le angoscie collegate perché un paese che comunica che bloccherà le adozioni è come un'ascia che si abbatte su bimbi e genitori in attesa.
E il fatto che ci siano ancora 15 giorni per sperare in questo momento mi fa solo ridere perchè io adesso di speranze non ne ho neanche più una, in niente di niente.
 
E poi adesso la morte del nostro cagnolino.
Questo è l'ennesimo anno senza il nostro bimbo a casa, un bimbo che la stragrande maggioranza delle persone ha a pochi mesi da che lo desidera, e questo tutti, anche le persone più povere del mondo che nella loro povertà hanno la gioia della vita che consiste nel proseguirla procreando!
 
Quindi adesso arriva questo Natale di merda, in cui in casa ci sarà il silenzio e penso già alla mattina di Natale in cui apriremo sti regali anche senza il nostro cagnolino.
 
Qui bisogna trovare una quadra.
Ieri sera dicevo a mio marito che sembriamo due cacche calpestate, bisogna trovare il modo per tirarsi su di morale.
 
E questo l'ho detto dopo che avevamo passato una giornata a piangere con tanto di due ore dai Carabinieri a denunciare l'accaduto e quindi a rivivere tutto nei dettagli.
E devo dire che l'ho detto anche dopo avere cristonato perché si è rotta la lavatrice, perché in mezzo a tutto 'sto schifo si è pure rotta la lavatrice!
 
Da domani, o da appena ne avrò voglia, farò come Polianna che ogni giorno scriveva almeno 3 cose belle accadute.
 
E comunque, penso che andrò presto a prendere un cagnolino al canile, uno che abbia bisogno di noi almeno quanto noi abbiamo bisogno di lui.

giovedì 9 dicembre 2010

S.

Oggi è morto il nostro cane.

Questo qui, nella foto a destra.

E' morto questa mattina, alle 11,30 circa.

Ieri pomeriggio mio marito è andato a fare una passeggiata nei boschi qui vicino. Mio marito andava spesso a camminare con S.
E S.  non vedeva l'ora di andare a passeggio con mio marito.
Erano amici.

Usciti di casa, attraversato la strada ciottolata, via di corsa come un razzo, passando sotto alla volta del caseggiato di fronte.

Ieri mio marito voleva fare qualche ripresa con la telecamera, gli era venuta un'idea da sviluppare per qualche documentario.
Ad un certo punto, in uno dei grandi prati qui sotto, S. si è fermato, come tante altre volte, a mangiare qualcosa.
Mio marito l'ha chiamato e hanno proseguito la passeggiata.

Verso le 18.00 S. ha vomitato sulla coperta del divano. Lui, se proprio mangia dell'erba, al limite vomita per terra, sulla coperta non l'aveva mai fatto.
L'ho sgridato, gli ho detto S., vai nel "lettino"! (che era il suo sdraio).

Poi ho messo da lavare la coperta.

Stavo preparando dei biscotti e non ho notato dove sia andato.
Dopo una mezzoretta mio marito mi chiede se S. è con me, no dico io, ma non è con te?
Lo troviamo nella cameretta, quella del bimbo, tremava, non riusciva a camminare, le gambe dietro erano come paralizzate, aveva degli attacchi quasi epilettici.

Chiamiamo immediatamente il pronto soccorso veterinario ma nel frattempo rientra la nostra vicina di casa che ha l'ambulatorio veterinario accanto a casa nostra.

Portiamo subito lì S. e inizia la cura.

Ha mangiato del veleno, veleno per lumache a base di stricnina.
La veterinaria l'ha capito subito dai sintomi e poi, in un primo giro a casa, abbiamo trovato del vomito azzurro, che è quello di questa sostanza.
La prima volta no, aveva vomitato erba o qualcosa di simile.

La terapia, in questo caso, è solo quella di contenere i sintomi così come si presentano.
Aveva terribili spasmi in tutti il corpo, gli hanno dato una dose da elefante di calmanti, pre anestetici, valium...
Ad un certo punto non facevano più effetto.
Aveva il catetere per cercare di espellere il più possibile la sostanza velenosa.
Ha fatto 4 flebo di sostanza drenante.

Questa notte, verso le 4,00, sono tornata a casa, alle 6,30 la veterinaria ci ha chiamati. Era andato in arresto cardiaco due volte, ansimava tantissimo anche se non aveva quasi più spasmi.
Dopo un'ora gli si è formato del liquido nei polmoni, gliel'hanno tolto.
Non riusciva a respirare, l'hanno intubato.
E' stato intubato 4 o 5 volte, e anche il liquido nei polmoni è stato tolto tante volte.

L'avvelenamento con la stricnina può essere letale fino a 48 ore dopo l'ingerimento ma in genere, dicono, dopo le prime 6/12 ore, l'animale sta meglio se seguito come in questo caso.

Dopo 16 ore S. stava ancora malissimo. Evidentemente ne aveva ingerito molto, o comunque una dose letale per lui che era un bassotto e pesava 10 kg.
Dopo i due arresti cardiaci non gli avevano più dato calmanti e quindi, alle 11.00, sono riiniziati gli spasmi.
Con gli occhi vedeva, mi seguiva con lo sguardo.
Aveva molto male.

La veterinaria era andata a farsi una doccia, c'era l'assistente.
Visto che la temperatura scendeva e saliva in modo precipitoso, visto che ansimava come uno che sta soffocando, visto che aveva degli spasmi in tutto il corpo, l'assistente gli ha fatto una puntura di sedativo.

Credo gliene abbia fatto troppo, volevo fermarla con quella puntura che la veterinaria, durante la notte, ponderava al millimetro.
Ma credo fosse un altro farmaco e credo che S., ormai, non avesse più scampo.

Il sedativo l'ha rilassato quasi immediatamente, l'ha rilassato troppo.
Ha fatto qualche respiro più tranquillo e poi ha smesso.

L'assistente si era allontanata, l'abbiamo chiamata, mio marito è uscito, io ho aiutato l'assistente a intubare S. per l'ennesima volta, lui ha respirato ancora, e io gli tenevo la testa con la mano perché fosse comodo e dicevo, dai, dai che ce la fai, bravo....
Ma il respiro era sempre più corto, sempre più corto.
Sono stati 3 o 4 piccoli respiri.
E poi ci ha lasciati.

Il resto sono solo lacrime, tante, tantissime.
Perché S. era il nostro cagnolino e la nostra vita ruota intorno alla nostra famiglia che è composta da mio marito, io, il nostro cane, il nostro gatto e due galline.

E adesso lui non c'è più.
Siamo disperati. Mio marito è perso, completamente perso.
Non aveva mai avuto un cane, con S. si è creato subito un legame straordinario, era il cane perfetto per lui, assolutamente perfetto.
S. era molto ubbidiente, era intelligentissimo, era affettuoso, era divertente, era scaltro, era protettivo, era giocherellone, era sempre allegro.
Aveva solo 5 anni, era in splendida forma.

Era il nostro amico.

E adesso non c'è più.

E vorrei ancora aggiungere che per me è difficilissimo superare questo dolore, ma è impossibile farlo sapendo quanto stia soffrendo mio marito.
Oggi la vita ci ha mutilati.
Il problema è che eravamo già zoppi.

mercoledì 8 dicembre 2010

Abbiamo addobbato l'albero di Natale e tu già c'eri in mezzo a noi.
Nell'appendere quelle palline che arrivano un po' da tutti i nostri viaggi, pensavo al passato, al luogo in cui avevo acquistato la pallina, e a te che un giorno avresti riso guardandola, oppure avresti voluto saperne la storia.
Pensavo alle palline più fragili che forse, quando tu sarai qui con noi, non appenderemo fino a che non sarai abbastanza grande da non romperle, e pensavo a quale addobbo appoggiare alla cassettiera nella tua cameretta, perché i due nuovi mobili, seppure ancora da rifinire, sono tuoi e anche quella cameretta è già la tua.

Ho terminato di leggere il libro di cui scrivevo ieri, in cui alcuni figli adottati raccontano della loro adozione, e ho pensato al genitore che vorrei essere, che, almeno nell'intenzione, sappia essere il migliore genitore possibile per te.

Ho lavorato a maglia per completare la tua coperta per Natale e potere trasmetterti in qualche modo l'amore che già nutro per te.

Ho pensato a questa vita che scorre e io qui ferma ad aspettarti e poi ho capito che non sono affatto ferma, che questo periodo è fra i più fertili della mia vita perché grazie al fatto che tu non ci sei ancora, io sto cercando di prepararmi ad esserti una buona mamma.

E ho capito che non è vero che tu non ci sei ancora. Tu ci sei ma non sei qui vicino a me e quindi è corretto questo mio cercare di prepararti il nido, di leggere su come diventare una brava mamma, di sensibilizzare coloro che ti circonderanno circa il tuo arrivo, perché prima o poi arriverai e allora non avrò più tempo per prepararmi.

Quanto durerà ancora questa attesa?
Non si sa. Potrebbe durare ancora molto.
Quanto mi mancherai? Troppo.

Nel frattempo non posso fare altro che aspettarti.

martedì 7 dicembre 2010

Ferie!

In questi giorni di ferie avremmo voluto andare da qualche parte almeno per un giorno intero.
Volevamo andare al lago, oppure in alta montagna, oppure in collina.
Volevamo vedere un po' di natura incontaminata.

Poi alla fine siamo stati a casa perché davvero in questo periodo non abbiamo soldi e abbiamo capito che una giovane coppia sposata, che non sia più che finanziata dai genitori prima del matrimonio, i primi anni fatica!
Fatica per pagare il mutuo, fatica per pagare i mobili, fatica per pagare ciò che serve per "assestarsi".

Questo anno, con tutti i lavori di sistemazione della casa, abbiamo davvero speso un sacco di soldi e ci è rimasto l'indispensabile che comunque ci ha consentito di godere di un bel fine settimana a Parigi a febbraio e di qualche giorno in Versilia questa estate.
Ma certamente per questa breve vacanza, una gita fuori porta abbiamo dovuto escluderla.

Anzi, a dirla tutta, questo autunno è stato molto duro fra tasse universitarie, assicurazioni, conguagli del riscaldamento, nuovo guardaroba per mio marito che ha cambiato lavoro, visite mediche per la sua malattia cronica e spese per la restrutturazione dei mobili per la cameretta del bimbo.

La cameretta del bimbo...
Visto che sto parlando di soldi ecco alcuni dettagli su quanto ci è costata:
30 € il letto più altri 30€ per l'altra parte del letto preso per precauzione.
80€ la cassettiera, 120€ l'armadio.

130€ di colore (fra quello giusto e quello sbagliato preso in precedenza), 50€ di cementite come base colore, 50€ di antitarme, 30€ maniglie + viti, 140€ di rete 100€ di materasso.

Totale: 760€

In realtà  mi sono tenuta bassa con gli arrotondamenti e non abbiamo ancora finito perché il colore non basterà, non ho inoltre contato lo stucco e il prezzo per il baule o la sedia che aggingeremo all'arredamento.

Non è poco.
O forse lo è in confronto alle camerette che vendono già complete, di certo ci saranno camerette più capienti, più pratiche, che sfruttano meglio gli spazi ma...

Questa cameretta che abbiamo fatto, per quanto mi riguarda, è bellissima!

Ogni angolo di ogni mobile è curato con tutto l'amore possibile e credo che un bimbo lo capirà subito!
Non vedo l'ora che arrivino rete e materasso per vedere il letto "pronto" e non vedo l'ora che sia Natale per potere mettere la coperta che sto finendo sopra al letto!

Terminerò la coperta per Natale e la metterò sotto all'albero impacchettata, sarà il mio regalo per il mio figlio.

Oggi è stato un giorno importante per la cameretta.
Abbiamo finalmente tolto gli armadi in più che erano nella stanzina e abbiamo faticato tantissimo!
Ora ho male ovunque, alle braccia, alle spalle, alle gambe, mi pare di avere la febbre, non riesco neanche a muovere le mani... ma sono felicissima!

Ieri i miei genitori sono venuti a prendersi una cassettiera che avevamo deciso di dare loro e che era nello stanzino.
Oggi doveva venire un nostro amico a prendersi l'armadio a 3 ante preso 5 anni fa all'Ikea.
L'abbiamo smontato questa mattina e ci siamo fatti le due rampe di scale in su e in giù almeno 20 volte per portare all'ingresso tutti i pezzi.
Dopo di che abbiamo iniziato a pensare che forse il mobile sarebbe stato più adatto ad una famiglia di marocchini che abita qui vicino, hanno 4 figlie e sicuramente sono in una situazione di difficoltà, a loro avrebbe fatto comodo.
Così abbiamo guardato più volte se vedevamo arrivare il marito (che ha un banchetto al mercato in cui vende abiti usati) per andare a chiedere se voleva il nostro mobile tanto il nostro amico non era poi così desideroso di riceverlo (o meglio, più che altro gliel'avevo quasi imposto e temo non osasse neanche dirmi che non gliene fregava niente di 'sto mobile!).
Prima di smontarlo l'avevo anche fotografato per fare vedere loro come sarebbe poi diventato rimontato.

 
Con il passare delle ore, però, abbiamo pensato che era un po' da folli regalare un armadio a 3 ante come quello, soprattutto perché, fra qualche anno (che siano tanti o pochi questo non lo sappiamo...) abbiamo intenzione di traslocare in una casa più ampia e sicuramente questo armadio sarà utile, in soffitta o in garage, ad esempio.

Perché sarà pure di truciolato ma è ancora in ottime condizioni, molto capiente e pratico. Si può montare da 2 o da 3 ante ed è davvero comodo.
Questo particolare modello non è molto bello, ma certamente è capiente.

Allora abbiamo deciso di tenerlo!

Dopo avere tolto il peso al nostro amico, abbiamo chiamato i miei genitori e mio papà è arrivato con la sua auto caricando tutto il mobile.
Un lavorone a caricare l'auto!
Poi l'abbiamo portato in soffitta dai miei genitori, altre 3 rampe di scale, e tutta la sistemazione del mobile è stata un'agonia perché, affinché non ingombrasse e non si impolverasse, l'abbiamo sistemato davvero in una parte bassa del sottotetto e quindi sono stata un'ora chinata a sistemare e a scrivere su ogni asse "porta, ripiano alto, parte bassa, ecc), il tutto al freddo, in mezzo alla polvere, con una luce precaria che mi illuminava e con mia mamma che diceva in continuazione: Ci riesci? Ci vedi? Attenta! Coprilo bene! e così via...

Insomma, una sfacchinata!
Al ritorno a casa, però, la stanzetta era davvero bella!
Manca ancora l'armadio che mio papà sta sistemando, ma per ora ci piace tantissimo e fa un effetto molto particolare vedere quel lettino spuntare dalle scale!

Non posterò ancora le immagini dei mobili finiti perché in realtà sia nel letto che nella cassettiera mancano alcuni dettagli, ma certamente per ora è una grande gioia.

Questi giorni di ferie sono stati quindi molto profiqui.
Oltre alla sistemazione della cameretta, ho incontrato alcune amiche, tutte mamme adottive in attesa come me, ho parlato con la referente del nostro ente per avere maggiori informazioni sul blocco, ho letto un bel libro sull'adozione (si intitola Nati Altrove http://www.lafeltrinelli.it/products/9788831538961/Nati_altrove_SOtorie_di_adozioni_internazionali/Enrico_Ambra.html in questo libro alcuni figli adottivi parlano della loro adozione), ho bevuto una buona cioccolata preparata da mio marito, ho fatto a maglia, ho acquistato alcuni regali di Natale e, in pratica, mi sono svagata dal pensiero del lavoro.

E poi...
Ieri sono entrata in una merceria. C'era una signora che insegnava ad altre a fare a maglia.
Incuriosita ho chiesto se quello era un corso. Ebbene si.
Quindi ho chiesto l'orario e non collimava con i miei orari lavorativi ma... l'insegnante (una signora di 64 anni), da anche lezioni alla sera!
Io le ho detto che vorrei imparare a fare le scarpine per i neonati e le calze/babucce per gli adulti...
Ovviamente insegna anche questo...

Questa mattina l'ho chiamata e giovedi prossimo, alle 20.30, andrò alla mia prima lezione per imparare a fare, innanzitutto, le scarpine per i neonati!
Sono contentissima!
Sono anni che desidero imparare e questa signora era proprio l'insegnante che cercavo!
Non vedo l'ora sia giovedi!
Devo comprare gli aghi da 2,5 e del filo sottile adatto e poi... via!!!
Speriamo di riuscire!
Io so fare solo sciarpe e coperte ma so impegnarmi e non mi abbatto se sbaglio per cui spero davvero di imparare!
Speriamo!

Ho ancora qualche tempo prima di riprendere a studiare e spero, nel mentre, di essere diventata abbastanza esperta...
Sempre se la Gelmini non annulla il mio corso di laurea.
In quel caso, mi dedicherò solo a fare la maglia...

sabato 4 dicembre 2010

Il fantastico mondo dell'adozione!

E' arrivata finalmente questa giornata.
Che sarebbe la prima giornata di ferie che dureranno fino all'8 dicembre.

Sono talmente nauseata dal lavoro che non ho neanche voglia di scriverne la parola, voglio solo e completamente dimenticarmente per questi 5 giorni e ci tengo così tanto che ho avvertito il mio capo che non sarò rintracciabile perché andrò molto lontano (e questo non è vero e poi figuriamoci se mai potrei spegnere il cellulare! Una mamma adottiva in attesa di abbinamento non spegne MAI il cellulare prima delle 19.00 di sera!), e gli ho anche detto che stavo facendo un certo lavoro di cui mi sono occupata venerdi in modo che poi lui non cercasse di chiamarmi per nessun motivo possibile e immaginabile!

Gli ho detto proprio così, e se mai avrà il coraggio di chiamarmi non risponderò.
...spero... perché fatico moltissimo a non rispondergli perché poi inizio a pensare al motivo per cui mi chiama e so che se è qualcosa di importante è meglio perdere 5 minuti al telefono durante le ferie che poi dover perdere ore durante le giornate lavorative...
Anche se secondo me nulla è irreparabile, lui è talmente paranoico che poi alla fine mi genera un tale stress che anche le quisquillie diventano dei tormentoni.

Ma... mi ero riproposta di non pensare al lavoro e mi ero anche riproposta di cercare di smetterla di avere tutti 'sti preconcetti nei confronti del mio capo e vedo che non sto facendo niente di ciò che avevo deciso.

Per cui, cambiamo argomento.

L'argomento del giorno è il fantastico viaggio dell'adozione!
Proprio così!
Ma lo dico in modo retorico perché in questi giorni sono stata triste, affrante, abbattuta ma ora sono incavolta.
Sono incavolata perché c'è stata una riunione fra Vietnam e Italia, e la diplomazia vietnamita (come era da scommettere), ha "battuto" la diplomazia italian 10 a 0.
Non ci sarà alcuna proroga in vista della attuazione della nuova legge vietnamita sulle adozioni.

Le coppie che avranno l'abbinamento entro il 31/12/10 potranno concludere l'iter adottivo, le altre se ne dovranno stare ad aspettare fino alla riapertura delle adozioni, in giugno 2011.

Nel frattempo, gli enti italiani si dovranno riaccreditare in Vietnam e venire "verificati".

Quindi, tutto è talmente precario che quasi sono senza parole.

Perché questa rabbia che ho è contro tutti e tutto quindi è contro nessuno.
Sono riuscita a sfogarmi solo con mia mamma che è il mio punchball preferito, lei ha avuto la malaugurata idea di dirmi l'unica cosa che si possa dire, ovvero: speriamo che si risolva tutto presto.
E io le ho urlato contro che sono stufa di 'sto speriamo, che sono anni che me lo ripete, che sono arrabbiata e che a forza di sperare non si va da nessuna parte.

Dopo di che, anche la mamma, in tutte le telefonate successive, è diventata ancora più carina e quindi non ho più potuto aggredirla.

Questo ulteriore ritardo e l'incertezza che ne deriva è molto difficile da fare capire a chi non è dentro al mondo dell'adozione per cui le mie amiche sono come delle extraterrestri che cercano di capire... o forse no, forse non ci stanno neanche provando. Si sono stufate, sono diventata noiosa.

E devo anche dire che questo non è il mio periodo "dell'amicizia". Non sopporto nessuno, sono ipercritica, ho interrotto tantissime amicizie quest'anno e mantengo solo l'indispensabile perché con tutti gli altri mi arrabbio, critico, e non voglio bene.

E' sempre più difficile affezionarmi. Per intenderci, mi stanno tutti sulle palle.

Abbiamo organizzzato un capodanno in un agriturismo con alcuni amici. Sono amici conosciuti da qualche anno, era bello parlare con lei che se ne intende di arte, ma qualche settimana fa scopro per caso che lei è una razzista pazzesca e io quasi allibita a dirle solo: non sono d'accordo, non sono d'accordo, non sono d'accordo...

Per non dire tutti gli insulti che sentivo dentro perché io odio il razzismo, non lo tollero, per me è il peggior male del mondo.

E adesso ci troviamo qui con questo capodanno organizzato e mio marito che non sa più come comportarsi perché con il lui della coppia aveva creato una bella amicizia dove lei non c'entra niente tranne in alcuni momenti comuni di coppia.

Bella grana, e non mi posso neanche imporre troppo perché mio marito non sta certo passando il periodo più bello della sua vita con la scoperta di questa malattia cronica che gli logora l'intestino e con lo stress del cambio di mansione al lavoro.
E con l'adozione in questo stato, con un blocco paese in corso.

Puf! ci siamo cascati proprio dentro! Con tutti gli spergiuri che avevo fatto per non finire in un paese bloccato!

Che sfiga porca miseria!

E l'unico appiglio che una coppia ha, in questo momento, è il proprio ente. E io so che degli errori li ha fatti anche l'ente.
E quindi sono veramente come in una barchetta in balia della tempesta.

Con mio marito ci stringiamo un po'  e speriamo che prima o poi smetta torni il sereno.