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giovedì 12 dicembre 2013

dietro alla finestra

In questi giorni sono stata dietro ad una finestra appannata. Ogni tanto pulivo il vetro che però subito si riappannava ma ammetto che, per lo più, l'ho lasciata come era perché non sempre si ha troppa voglia di guardare fuori.

Là dentro ho vissuto diverse fasi.

E' iniziato tutto con una fortissima frustazione dovuta all'argomento della tesi. La professoressa che non mi vuole seguire mi aveva chiesto di cercarle del materiale bibliografico sui musei aziendali presenti nella mia provincia. Ce ne sono pochissimi e con scarsissima documentazione.
Questo mi ha fatto entrare in crisi e ho vissuto giorni di vera e propria frustazione.
Di fatto non solo non trovavo il materiale che mi aveva richiesto ma non mi venivano neanche idee alternative. Più ci pensavo o cercavo di pensarci e più diventavo inconcludente.

Avrei potuto smettere di pensarci ma non ci riuscivo perché l'obbiettivo della laurea è troppo importante e il mio tempo a disposizione dello studio è molto limitato visto il lavoro e mia figlia.

Comunque, un giorno in cui non me lo sarei mai aspettata ho iniziato a leggere alcuni atti di un convegno sui musei d'impresa e lì, finalmente, sono uscite le idee.
Con calma ho identificato 6 veri argomenti che si potrebbero sviluppare per una tesi inerente i musei aziendali e ho buttato giù 6 bozze con dei macro argomenti, qualche Da quel momento ho iniziato a tranquillizzarmi, mi sono presa una settimana di tempo per ragionare su questi argomenti e, dopo essermeli confermati, ho chiesto appuntamento alla professoressa.

Purtroppo questa protesta dei Forconi sta bloccando la provincia in cui dovrei andare per incontrarla e quindi abbiamo dovuto rimandare l'incontro al 7 di gennaio.
In quella data devo avere forze ed energie sufficienti per convincerla e per uscire da quella sala con un si e indicazioni serie per iniziare a scriverla.

Durante il mese ho anche portato in università la certificazione della mia azienda per l'esonero al tirocinio e, a detta delle addette dell'ufficio tirocini, salvo cataclismi (testuali parole...) sarà certamente accettata come esonero al tirocinio.
Attendo una risposta e attendo di non vedere più, nel mio piano carriera on line, la lucina rossa alla voce "tirocinio". Di quel colore deve restare solo la dicitura: Prova finale.

Nel 2014, anche dopo la laurea, non sarò completamente libera perché devo produrre per la mia ditta, al fine di concludere il tirocinio, almeno un video di un edificio storico al mese. E' un certo impegno ma niente di paragonabile con lo studio.

Parte del tempo rimanente di questo strano mese è stato dedicato a farmi venire il fegato amaro al lavoro ma non per colpa del lavoro, per colpa mia che sono vibrante come un pezzo di vetro sottile. Non mi sono ancora abituata al nuovo orario o, forse, le incertezze del percorso universitario mi hanno fatto sentire inadeguata un po' per tutto.

E poi mia figlia. La guardo crescere. Questo Natale è meraviglioso! Esattamente non so dire quanti regali le abbiamo preso ma sogno di vederla quella mattina che vede tutti quei pacchi sotto all'albero!
E poi il calendario dell'avvento, il presepio, gli addobbi, i doni per i nonni e il papà... tutto ha un altro sapore con lei, tutto ha un senso! Quest'anno attendo il Natale e sembra un'altra me stessa quella che quella mattina, per tanti anni, piangeva sommessa per poi nascondere quelle lacrime e inventarsi un sorriso per non rovinare tutta la giornata.

Io sono convinta che sia una bimba davvero intelligente e ora che sta ampliando il suo lessico è un piacere ascoltare i suoi piccoli/grandi ragionamenti e seguire come si appresta al mondo.
Se penso che potrebbe soffrire per qualsiasi cosa, un amichetto con cui litiga, un compito per cui non è pronta, una sconfitta qualsiasi, mi si spezza il cuore!Eppure dovrà passarci da tutto questo... è la vita...
Io la sto a guardare e la accompagno.

lunedì 18 novembre 2013

sempre a pulì (o quasi...)

Al momento va così...

La mia bimba cresce davvero bene, secondo me. Quando le chiedo: sai quanto bene ti vuole la mamma? Lei spalanca le braccia larghe larghe e io ancora le dico: eh no! troppo poco, ancora di più!
E così giochiamo a chi le apre di più!
Ma che si possa dire quanto io la adori non è possibile, sono meravigliata da me stessa da quanto io la ami e da quanto l'amore verso di lei sia così completo, totale, unico. L'amore di una mamma verso una figlia continua a sorprendermi.
Gigantesco. Enorme. Infinito.

Per quanto riguarda l'università sto raccogliendo materiale da portare alla prof., probabilmente andrò da lei con tanto materiale aria fritta ma nel mentre prende sempre più forma la mia idea di tesi e se solo mi ascoltasse e se solo riuscissi a convincerla potrei davvero partire. Comunque, al momento si lavora parecchio alla ricerca di ogni testo possibile. Voglio andare da lei piena di libri e riferimenti e poi si vedrà.

Nella mia ditta è passato al personale il documento con la certificazione della mia collaborazione che spero valga come esonero per il tirocinio. Sto facendo le macumbe in attesa che me lo firmino e che l'università lo accetti.
Per ora si aspetta che poi si sa che è una delle mie specialità.

Tutto il resto passa fra ore al lavoro in cui ancora non riesco a inquadrare tutto quello che vorrei ma mi rendo conto che non ho neanche voglia di essere coinvolta come una volta e faccende domestiche che comunque odio.

Mia figlia è riuscita in 2 giorni a fare la pipì nel divano (in seguito a giornata stressantissima con i nonni che la prendono per una bambola a pile e non per una bimba di 2,10 mesi...) e a vomitare nel lettone. Già solo questo è sufficiente per farmi venire la stuffia di lavatrici e sapone per un po'. E invece niente perché finite 'ste lavatrici ne ho già pronte altre.
E poi stirare.
Si consideri poi che in circa 120 metri quadrati vivono due cani di cui uno di 15 kg a pelo lungo, un gatto razza persiano, la bimba suddetta, un marito super sportivo e io e da lì si riesce a capire come sia sempre costantemente sporca questa casa.
Ma come fanno le donne che hanno sempre le case pulite?
Dovrei ridurre i fruitori della casa ma io al limite potrei eliminare il marito. Il resto è intoccabile...


venerdì 8 novembre 2013

Ignorata e ignorando...

In questi giorni sto vivendo una grave frustazione. La frustazione di cercare che alcune persone si occupino di me. Ci vuole niente per diventare degli invisibili, persone nascoste, ignorate. Ho notato che ciò accade ogni volta che l'altro, colui che non ti vede, non ha bisogno di te.

Questa frustazione si è bene realizzata e forse compiuta nella sua massima pienezza nel momento in cui sono andata dalla professorezza a cui ho chiesto di seguirmi per la tesi.
Quel giorno sono stata a casa in ferie, sono partita di buon ora e sono andata in stazione ma non ho potuto prendere il treno a causa di una manifestazione che bloccava tutti i treni per cui sono andata in auto fino all'università. Arrivata attendo buona buona 45 minuti prima che la professoressa si liberasse, a quel punto entro e le spiego il motivo della visita: vorrei che mi seguisse per la tesi, che ho amato molto la sua materia e che avevo qualche spunto sull'argomento in quanto vorrei poter svolgere una tesi sui musei aziendali visto che io sto partecipando ad un progetto in cui se ne creerà uno.

Lei però non aveva molto tempo per ascoltarmi impegnata come era a scrivere sms, a rispondere al telefono, a recarsi fuori a telefonare... e quindi a farmi parlare con la sua giovane assistente che mi parlava sbadigliando (lo giuro che continuava a sbadigliare!) seduta davanti al pc...
Tornata mi ha ancora detto che "così non si va da nessuna parte" e quindi mhhh... mi faccia pensare... si! cerchi un po' di materiale bibliografico sui musei della sua provincia (piccolissima provincia probabilmente a breve eliminata...non pullula di musei neanche non aziendali...)e poi vediamo...
Questo me l'ha detto a porta aperta mentre scriveva un sms e quindi invitandomi chiarmente ad uscire.
In tutto mi ha tenuta in ufficio 10 minuti ma mi ha parlato si e no 40 secondi, non credo che sia arrivata al minuti di tempo.


Ecco.

Se non faccio la tesi con questo mostro mi toccherà chiedere ai soli altri due specifici professori di facoltà con cui ho sostenuto esami perché tutti gli altri sono stati eliminati dalle varie riforme.

Il mostro non è obbligata a seguirmi per la tesi. Potrebbe farmi solo perdere tempo e io di tempo non ne ho perché se voglio/devo laurearmi a giugno devo consegnare la tesi per maggio e per me i tempi di studio sono sempre limitati.

Ho trascorso giorni bui dopo questo incontro e ora ho deciso, come sempre, di non mollare e se vuole il materiale di questi 4 musei sgalfi io glielo cerco e glielo trovo e se non va bene mi metto lì seduta e aspetto i suoi sms e le sue telefonate e gli sbadigli di quella stronza dell'assistente e, come per altro ho fatto in questa prima occasione, non me ne esco da lì se non mi considera almeno un po'. E se non mi considera torno la settimana dopo e quella dopo ancora con qualcosa che mi inventerò.

Gli altri due professori sono una strada che per ora non voglio percorrere perché uno si occupa di architettura e io non ho brillato in quel esame mentre l'altra professoressa è quella con cui ho sostenuto due fra gli esami più duri di tutta la mia carriera universitaria e la considero l'ultima spiaggia. E poi sono tutti e 3 tre stronzi patentati in egual misura, in ogni colloquio con loro 3 sono stata trattata come una pezza da piedi per cui questi due sono della stessa risma dell'altra a cui mi sto affidando.

Inutile mollare, qui bisogna stringere i denti.

Come fanno gli studenti frequentanti? Fanno che si decimano prima di arrivare alla fine e chi resta sono tutte e solo ragazze tostissime che hanno imparato a tirare fuori le unghie cammin facendo, le ho viste! Ragazzi non ce ne sono più.
Nella mia facoltà universitaria si è creata una lobby di professori stronzi, vecchi e frustrati, che di arte ne sanno tanto ma si credono al di sopra del genere umano e hanno perso ogni barlume di umiltà.

Domani mattina vado in biblioteca e inizio la ricerca bibliografica.
Ma qui nel mio blog lo scrivo eccome che sono STUFA STUFA STUFA STUFA E ARCISTUFA di studiare e di essere trattata male dai professori.

Nel frattempo, al lavoro ho avuto pienamente modo di ricordarmi il motivo per cui ero strafelice di non vedere certe facce per molti mesi e dopo solo un mese e mezzo di lavoro proverei la stessa stragrande gioia nel non vederle di nuovo per un po'.

Mah... bisognerebbe stare di nuovo a casa in maternità...
Se fossi una donna che genera dalla pancia io penserei subito ad un altro figlio, ma sono una mamma che genera con il cuore e lì la strada diventa più ostica, più lunga, più pericolosa.
Se fossi una mamma che potrebbe iniziare ad attendere un figlio dopo qualche mese dall'averci pensato allora io già lo sognerei.
Invece io sono una mamma che se pensa ad un fratellino per sua figlia deve pensare di essere analizzata, controllata, verificata, giudicata e poi deve pensare alle difficoltà dei bimbi adottivi che spesso sono bimbi con problemi e proprio per questo abbandonati, sono bimbi con un passato difficile da superare, sono bimbi che hanno una ferita e questa ferita resta lì e acquisce le altre che la vita più comune può generare.
Se fossi una mamma che potrebbe ritrovarsi incinta senza neanche averci pensato, allora io spererei in quel incidente, ma io sono una mamma che se vuole un figlio deve andarselo a prendere dall'altra parte del mondo.

Ma sono una mamma adottiva e guardando mia figlia mi ritrovo a pensare a come, crescendo, mi assomigli sempre di più. Io sono una mamma che se pensa ad un fratellino per sua figlia lo pensa nero. Io sono una mamma che si immagina un nuovo parto solo aprendo una porta di un luogo molto povero e molto ricco insieme in cui due occhi scuri, all'improvviso, ti squarciano l'anima e si posizionano esattamente dentro al tuo cuore.

Io sono una mamma adottiva e a volte mi giro dall'altra parte quando affiora questo pensiero di un altro bambino, perché ho paura.
A volte invece 'sto lì e guardo in faccia questo desiderio, ma solo per pochi istanti.







giovedì 17 ottobre 2013

qui si sta in silenzio

E' bello vedere mia figlia che dorme.
Ha la pelle delicata e liscia e gli occhietti a mandorla che, quando sono chiusi, sembrano dipinti con un solo pelo del pennello, come una striscia nera a rompere le ombre del volto.
Mia figlia ha il nasino piatto e così a volte mi si struscia viso a viso senza nessun rilievo ad impedire questo massaggio e sembra di starsi ancora più vicine.
Adoro mia figlia!
E' incredibile ciò che si prova da genitore per il proprio figlio... niente di ciò che mi accade in cui lei è esclusa ha la benché minima importanza rispetto ad una qualsiasi cosa lei faccia, anche la più banale.

Adesso andiamo ad un corso di acquaticità, lei entra in acqua con mio marito e io la guardo. Mi sembra di andare allo spettacolo più bello del mondo e assaporo quanto sia incredibile questo evento dopo tutti gli anni che ho sognato avvenisse. Un semplice corso di acquaticità dove lei sposta le palline da una parte all'altra della vasca dei bimbi e ogni tanto mi sorride...

Sto cercando di trovare una dimensione ai miei pomeriggi a casa, al lavoro è molto frenetico e certamente a casa sono impegnata con il tirocinio ma la verità è che, non avendo ancora l'ok dell'università, è tutto talmente incerto che mi sembra di non produrre niente, di sprecare il tempo, di non stare andando avanti con questo percorso universitario che invece il prossimo anno deve per forza chiudersi.
D'altro canto, appena mi fermo a pensare, realizzo che se non concludo almeno una parte del progetto non posso chiedere il certificato per l'esonero e quindi,come un gatto che si morde la coda, con mille dubbi vado avanti...
Ma mi sembra di essere lenta, di sprecare il tempo, di non concludere niente...

Mia figlia al pomeriggio dorme e io cerco di fare silenzio così sembra tutto ancora più irreale.

A volte mi dico che al pomeriggio dovrei darmi da fare maggiormente, diventare una casalinga perfetta con la casa tutta pulita e sempre tutto stirato e invece anche oggi ho stipato dentro all'armadio l'ultima lavatrice che ancora non ho stirato tutto il resto... Dovrei pulire il forno come si deve e sistemare alcuni cassetti...
Ma io ho poche certezze e una di queste è che io non sarò mai una casalinga perfetta, neanche se avessi tutta la giornata di tempo disponibile.
Sarò una casalinga normale, magari con più tempo per la cura della casa o magari no perché se mi laureo ho anche dei progetti.
Quindi vado avanti con un incerto tirocinio e un armadio indubbiamente pieno di roba da stirare.

L'importante è esserne consapevoli.

domenica 13 ottobre 2013

solo un aggiornamento

Sono tornata al lavoro e sono stra felice della mia vita di mamma lavoratrice! Per il momento lavoro solo 5.30 ore al giorno e da marzo saranno 6 vista la mia richiesta di part time che spero accoglieranno.
Cambia tutto.
Lavorare solo per alcune ore al giorno e non trascorrere la giornata interamente in quel ufficio, senza vedere il sole o respirare l'aria aperta, mi consente di sentirmi davvero viva e di rapportarmi al lavoro in una dimensione più umana, più a mia misura.
Io al lavoro ci passavo davvero la vita, dalle 9.00 alle 19.00 o 19.30... con una pausa pranzo fugace e sempre con la testa lì... poi arrivata a casa lo studio ma anche questa sensazione di chiusura di mancanza d'aria...
Ho sempre pensato di avere bisogno di lavorare qualche ora di meno per poter riacquisire un contatto con la natura che è, per me, vitale. In queste prime settimane di lavoro mi rendo davvero conto che è così, che sono indubbiamente più calma al lavoro anche perché ho il tempo di riequilibrarmi in un modo che mi è consono.

Non sto parlando di "ritmo",il ritmo della mia giornata è veramente troppo frenetico per rientrare in un discorso di "umanità", ma quanto meno l'ambiente e il frangente lo sono.
Corro molto perché ho orari strettissimi. Alle 8.00 tatina deve essere in asilo, alle 8.20 io sono al lavoro per poter uscire alle 13.50 e fiondarmi a casa in modo che mio marito possa a sua volta tornare al lavoro per tempo dopo la pausa pranzo in cui è andato a prendere la piccola.
Virginia a quell'ora ha un sonno pazzesco quindi mangio a strangoloni perché vuole che io la aiuti ad addormentarsi... quindi... quindi appena dorme... eh si... siccome non mollo... non studio più ma faccio il tirocinio! Questa settimana mi sono distrutta gli occhi a forza di montare video per poter concludere la prima parte del progetto aziendale che mi consentirà di ottenere questa benedetta lettera con la richiesta di esonero dal tirocinio universitario!
Se ce la faccio, se otterrò questo esonero (e solo la commissione universitaria potrà sancirlo e ciò dopo avere ricevuto la descrizione del progetto a cui partecipo), allora potrò dedicarmi alla tesi!

Insomma, al solito l'università succhia tutto il mio tempo libero e ogni giorno di questa settimana, quando mia figlia si svegliava,le rubavo ancora mezzora per finire l'obiettivo di giornata...
Povera cucciola... perché temo che fino a fine mese andrò avanti così...

Eppure è l'ultimo sforzo, l'ultimo sforzo... Se va bene con l'esonero davvero mancherà solo la tesi e piano piano tornerò ad una vita normale.

Al lavoro ho ritrovato i miei colleghi e il mio lavoro, lavoro con queste persone da anni e davvero ho la fortuna di essere in un ufficio con colleghi a cui voglio molto bene e quindi è stata una gioia ritrovarli. Per quanto riguarda il lavoro... mi sembrava di essere tornata dalle ferie estive anziché dalla maternità e il secondo giorno ero già perfettamente in possesso delle mie competenze e conoscenze... continuo a mettere la password di accesso alle applicazioni di prima della mia maternità!!! Mi sembra di non essermi mai assentata!
Insomma, tutto bene.

Ora vado a dormire, ho atteso la fine di un download per un video che devo anticipare domani ad un amico che comporrà le musiche ed ora vado a dormire o a giocare a Candy Crush.
Se qualcuno si trova per le mani uno smarthphone e vede una pubblicità di Candy Crush: NON LO SCARICHI! Io sono arrabbiatissima! Questo gioco mi piace molto e io continuo a giocarci dedicando il pochissimo tempo libero che ho a questo inutile gioco anziché a leggere o a pensare.
Contiene nicotina, non lo so. Io lo odio eppure non riesco a smettere di giocarci.
Spero mi passi.
Ma forse... è solo un modo per scaricare lo stress di una mamma lavoratrice studentessa... Bello non equivale a riposante né felice a riposata...

venerdì 27 settembre 2013

La sindrome di Jo March

Ultimo venerdi di assenza dal lavoro. Lunedi rientro.

Questo rientro avviene dopo una pausa cronologicamente impeccabile. Ho iniziato a lavorare a 20 anni, mi sono fermata a 40 ed ora, dopo 7 mesi di paura, rientro.

Ho già ampiamente raccontato del mio desiderio di lavorare di meno, almeno in termini di tempo impiegato al lavoro. Credo che questo avverrò inesorabilmente in quanto ho già avvertito della mia volontà di ottenere il part time al termine del periodo di allattamento (che durerà fino all'anno di ingresso di mia figlia in Italia) e, in base ai nuovi accordi sindacali con la mia ditta, non credo avrò molti problemi in merito (e me lo auguro).
L'altro mio proposito è relativo all'IRA.

Ho un difetto caratteriale che detesto e che da anni cerco di combattere(e di cui ho già sicuramente parlato), sono facilmente irrascibile e quando mi arrabbio veramente faccio fuoco e fiamme, urlo, strepito, me la prendo davvero!
Nella mia vita ho espresso la mia ira più veemente con mia madre (che da ottima madre conosce al millimetro ogni più recondito aspetto che mi fa andare veramente fuori di testa), mio marito (come ogni sana convivenza può indurre)e, purtroppo, i colleghi di lavoro.
Principalmente non sopporto la non volontà altrui (che poi, al lavoro, ci si aspetta che tutti lavorino...), e un malcelato misoginismo che scappa da tutte le parti a uomini anche davvero inetti ma, in quanto uomini, arrivati chissà come a coprire qualche carica immeritatamente.
Io sono una donna e ragiono da donna, parlo da donna, mi comporto da donna. Se ci si trova ad una riunione con, mettiamo, 8 uomini, alla fine ci si ritrova ad essere una donna con considerazioni, modi di fare, atteggiamenti, da donna.
Alla fine dell'incontro io ne esco sempre un po' beffata o con questa sensazione.
Per riuscire in certe aziende in cui ai vertici ci sono principalmente uomini (ovvero credo la maggior parte delle aziende italiane), bisogna essere donne che si comportano da uomini, parlano da uomini o sono CALME come gli uomini.
Prima regola: parlare di meno.
Gli uomini sono, nelle parole, più pragmatici.

Comunque, non era questo l'argomento del post. L'argomento era: propositi per i prossimi 20 anni lavorativi.
E sono due: lavorare per meno tempo e non arrabbiarmi.
Vorrei essere come una donna che ho visto ieri sera ad una bella conferenza di Amnesty International qui nella mia città. Una donna molto semplice che raccontava con pacata calma, usando poche parole e ben calibrate. Una donna sicura di sé e pertanto senza tante chiacchiere a velare il suo discorso.
Una donna che di certo non scatta come una fiamma sempre in attesa di benzina come spesso sono stata io. Una donna che magari è stata Jo March ma che ora è maturata. Come è accaduto a Jo March... credo che il mondo sia piano di ex Jo March... anzi, credo che tutte le donne che apprezzo e ammiro una volta lo siano state e poi siano cambiate trasformando l'ira in riflessione, in calma, in autocontrollo e, soprattutto, in consapevolezza.

Voglio essere una donna matura e serena interiormente, chiara, con la mente lucida, trasparente, senza fronzoli.

Ci riuscirò?

...to be continued...

mercoledì 25 settembre 2013

Un piccolo paese per bambini... di tutto il mondo...

Ieri ero dal pediatra perché mia figlia ha un po' di tosse e volevo verificare non fosse nulla di grave. Sono una mamma in divenire e ancora non so come comportarmi in caso di lievi malanni della mia bimba e, ho notato, se chiedo alle mie amiche o ai parenti, ognuno mi da un consiglio diverso e questo forse perché, mi ha spiegato ieri la pediatra, i bimbi tendono ad avere spesso malanni sempre uguali con sé stessi. Per esempio, se mia figlia ha un certo tipo di tosse è possibile che questo tipo di tosse le ritorni in altri momenti, sempre uguale a questa che ha ora anche se poi, ovviamente, a seconda della situazione potrà peggiorare, migliorare o trasformarsi in qualcosa d'altro.

Questo potrebbe spiegare il motivo per cui ogni mamma suggerisce cure diverse per malanni che potrebbero sembrare simili... Io per ora ho deciso che, in questa fase iniziale in cui ancora non conosco bene molte reazioni di mia figlia ai farmaci e alle malattie, andrò dalla pediatra.

Mentre ero dalla dottoressa ho fatto due considerazioni.

La prima riguarda il fatto che il mio è un "paese per bambini". Io abito in un piccolo paesino piemontese di montagna che conta 1700 abitanti. L'asilo è stato costruito 5 anni fa ed è quindi nuovissimo, dispone di alule grandi e colorate e arredate con giochi di ogni tipo. Nel giardino ci sono ben due parchi, uno sull'erba con le altalene e tanto spazio per correre e l'altro sulle piastrellone di plastica morbida con sopra tantissimi giochi, scivoli, case e castelli, dondoli...
Nella classe di mia figlia ci sono solo 9 bambini e, quando arrivo a scuola, non faccio in tempo a metterle il grembiulino che una maestra delle 4 che si turnano l'ha già presa in braccio e la sta coccolando!
Il pranzo arriva fresco tutti i giorni da una casa per disabili che si trova sempre nel mio paese e per arrivare all'asilo impiego circa 2 minuti a piedi e al ritorno andiamo anche a prendere il pane fresco in panetteria che si trova lungo il cammino...

La pediatra ha lo studio in piazza, quindi a un minuto da casa mia e l'orario dell'asilo copre, con il pre e post scuola, un ampio orario che permette di andare a prenderla senza problemi anche considerando le esigenze lavorative.

Dopo la scuola o l'asilo i bimbi corrono in piazza dove c'è un'area vietata alle auto in cui possono correre e andare in bicicletta e, oltre a questo, c'è un parco con molti giochi, tutto recintato, in cui si spostano continuamente.

Io mi sento molto fortunata. Non ho avuto problemi per l'ingresso di mia figlia all'asilo anche se è un'anticipataria mentre ho molti amici che hanno dovuto mandare il loro bimbo al nido perché non c'era più posto.

In buona sostanza, in questo paesino sento che mia figlia può crescere davvero serena e potrà sentirsi libera di spostarsi e giocare non appena avrà l'età per farlo.

L'altra considerazione su cui ho riflettuto ieri è che, dalla pediatra, erano presenti 10 bambini di cui 4 di origine marocchina, 2 di origine rumena e gli altri italiani (e ci inserirei mia figlia che è di origini vietnamite).
Quindi 3 italiani autoctoni e gli altri da tutto il mondo.
Questo aspetto a me piace molto perché io spero che questa nostra Italia possa diventare presto multietnica e ricca di idee e volontà che molte persone che hanno voglia di riscatto sociale e di migliorare il loro stile di vita posssono apportare.
Molti bimbi non significa molta integrazione, questi bambini sono inseriti in famiglie con tradizioni radicate nella loro terra di origine ma lo scambio culturale io credo che possa portare ad una crescita per ognuno di noi.
Nella classe di mia figlia c'è un solo bimbo di origine marocchina ma in tutto l'asilo ce ne sono diversi e ieri una bimba marocchina è uscita correndo da scuola con la mamma che, per inseguirla, correva anche lei ridendo.
La bimba correva per raggiungere mia figlia, quando è arrivata l'ha abbracciata e baciata e poi è corsa dal papà che anche lui stava arrivando.
Questo mi è piaciuto. Non sarà ancora integrazione ma è qualcosa di molto positivo per arrivarci.







venerdì 20 settembre 2013

out!

E' arrivato il momento di riprendermi... intendo dire di smetterla di passare il tempo a giocare a Sugar Crash sdraiata sul letto... è ora di tornare alla vita, o meglio, alla mia nuova vita da mamma con bimba all'asilo.

In buona sostanza è andata così, dal giorno dell'esame mi è venuta un'influenza pazzesca con tanto di febbre 39.5, placche in gola, male ovunque, antibiotici, tachipirina, zerinol, latte caldo e chi più ne ha ne metta. Mi sono ammalata così tanto come era accaduto solo in Vietnam durante i primi giorni con mia figlia e questo la dice lunga sulla capacità del mio corpo di somatizzare e restituire tutto lo stress di qualche evento sotto forma di malattia.
Ho sostenuto il mio ultimo esame raccogliendo tutta l'energia che potevo destinare allo studio considerando la mia situazione di mamma in maternità e, alla sera dell'esame, sono tornata a casa con i primi accenni dell'influenza, il giorno dopo ero completamente out!

Da quel giorno mi sono trascinata fino ad oggi quando ho deciso che è ora di riprendermi davvero e tornare a vivere o, meglio, ricominciare visto che, quanto meno, non avrò più l'incubo degli esami.

Sono stati giorni ovattati dal raffreddore e dal mal di gola in cui la mia cucciola ha iniziato l'asilo scatenando una turbine di emozioni che sono difficili da descrivere. Saperla in qualla scuola che gioca e comunica e impara mi commuove molto e non sono tanto emozionata di non saperla con me quanto piuttosto di saperla in una prima fase di apprendimento, di crescita, indipendente dalla nostra famiglia.
Sono passati pochi mesi da quando ha lasciato l'Istituto e già si ritrova in un asilo ma ora è certamente una situazione diversa, ora è in una scuola, sta imparando con maestre non dedite a badare a lei giusto per trattenerla tutto il giorno ma ad insegnarle, ha una mamma ed un papà che vanno a prenderla e che la accudiscono, ha una vita che comprende anche la scuola ma non solo e, insomma, sta crescendo creando la sua personalità e sviluppando le sue capacità intelletive.

Il tempo si è come fermato in questi 10 giorni, come se bastasse la sua esperienza a fare tutto e io non avessi la forza per fare altro che prepararla per l'asilo, venire a casa, attenderla e giocare a Suger Crash che è uno sciocco gioco per smarthphone che mi ha praticamente nauseata.
In realtà in questa settimana ho lavorato qualche ora al tirocinio e ho pianificato con la mia ditta il lavoro per concluderlo e chiedere l'esonero, ho chiuso una serie di appuntamenti che avevo in sospeso con dottori e burocrazia, ho riordinato qualche armadio, insomma, ho fatto tutta una serie di commissioni necessarie considerando che fra una settimana rientro al lavoro, ma ho la sensazione di non esserci stata, di essermi fermata ammalata cercando solo di raccogliere le forze per preparare cena e per portare la piccola all'asilo.

Comunque sia, da stasera devo riprendermi. Prendo l'ultimo antibiotico e cerco di riprendermi a sufficienza per pulire la casa e stirare, concludere il lavoro del tirocinio che ho pianificato di chiudere entro domenica e camminare all'aperto senza una estenuante sensazione di stanchezza.

Inoltre, cercherò di godermi la mia ultima settimana a casa, da lunedi 30 si torna al lavoro e non mi dispiace per niente... credo sarà tutto diverso rispetto a prima, ora c'è mia figlia, farò un orario ridotto, non ho più esami da sostenere... vale davvero la pena di guarire dall'influenza e riprendere a vivere!



martedì 10 settembre 2013

Et voilà!

HO PASSATO IL MIO ULTIMO ESAME UNIVERSITARIO!!!


Questa volta non racconterò dell'esame, di cosa è accaduto fra professore e assistente e attesa e la solita tensione poi l'interrogazione in cui ci si sente (e in realtà si è) in balia dell'altra persona... Non ha più senso essendo questo l'ultimo esame che genera una gioia indipendentemente dal voto (un insignificante 25) e grazie alla sua essenza stessa. E' il mio ultimo esame!

Intanto, fino a qui sono arrivata e ne sono molto felice!
Sei anni fa quando mi sono iscritta all'università sapevo che ce l'avrei fatta a sostenere tutti gli esami perché io so quanto sono caparbia e quanto mi so sacrificare, ciò che non immaginavo è che sarebbe stato così duro... davvero molto più del previsto e la mia interminabile attesa adottiva è stata la benzina che mi ha aiutata a studiare, attaccata come ero con i denti e con le unghie alla cultura per me e per me sola, mamma donna incompleta senza un figlio che sentivo già dentro di me.

E invece, piano piano, ho sostenuto tutti gli esami. 19 esami in 6 anni che è corretto con la modalità di iscrizione Part Time che prevede di sostenere circa 3 esami l'anno. Per me che lavoravo è stata un'impresa.

Questo è un anno di traguardi.

Oggi ho vinto una tappa intermedia importante, una Gran Premio della Montagna per dirla con il gergo del Giro D'Italia che tanto amo e che innumerevoli volte non ho potuto vedere per studiare.
Il Giro, però, ancora non l'ho vinto.

I punti 3 e 4 del mio elenco per concludere gli studi e che avevo stilato mesi fa prevedono: Fine attività lavorativa per la richiesta di esonero tirocino all'università e... tesi!

Oggi mi sono recata alla segreteria studenti e mi è stato detto che devo consegnare la tesi entro il 17 gennaio 2014...
Prestissimo...
Credo che sia possibile in qualche modo posticipare, lo spero perché per me è una scadenza davvero precoce.

Intanto, per i prossimi due giorni mi occuperò esclusivamente di chiedere un appuntamento sia alla responsabile del progetto legato al mio tirocinio che alla professoressa che vorrei come relatrice per la tesi, tutto il resto del tempo è destinato solo alla mia cucciola che giovedi inizierà l'asilo.

Questa mattina sono uscita prima che si svegliasse ma a differenza di luglio quando la notte prima dell'esame, consapevole del fatto che non ci sarei stata il giorno dopo, non ha chiuso occhio per starmi attaccata, questa volta ha dormito come un ghiro e quando le ho detto che al mattino non mi avrebbe trovata e sarebbe andata dal nonno mi ha detto: Si! Contentissima di andare dal nonno che adora!

Adesso sento chiaramente che ha capito che non la lasceremo, che mamma e papà sono sempre con lei. Questa è una conquista per lei che ha visto arrivare due estranei che l'hanno sradicata dalla sua terra di origine e dalle sue abitudini...

Ieri guardava un libricino a forma di Barbamamma. L'ha guardato e ha detto: Barba...mamma! Poi ha guardato me e ha detto: Ginia (il suo modo di chiamarsi, anziché Virginia)... Mamma! E quindi si è alzata e mi ha abbracciata fortissimo!

Ho passato l'esame anche con la mia cucciola e questo era davvero un esame importante!

lunedì 26 agosto 2013

quasi alla fine della maternità

Mancano 4 giorni alla fine della mia maternità poi starò in ferie per un mese e il 30 settembre rientrerò al lavoro.

Sono un po' stanca non per seguire e accudire mia figlia ma per i sacrifici fatti per lo studio ma ormai ho già sprecato anche troppe parole in merito e quindi mi limiterò a dire che certamente per questo ultimo esame ho cercato di essere meno radicale e severa con lo studio ma non ho potuto esimermi dallo studiare in quanto, comunque, il 10 settembre al professore devo sapere raccontare qualcosa di questi 6 libri che fortunatamente avevo già studiato in parte e, comunque, quanto meno sono in italiano.

Ormai procedo a testa bassa e non ho più parole da scambiare con mio marito o con gli amici sull'argomento studio salvo che ogni tanto mi assale la solita angoscia pre esame a cui si aggiunge una certa tensione per ottenere dalla ditta per cui lavoro la certificazione necessaria per l'esonero dal tirocinio.
Vedremo.

...Avrei invece molte parole da spendere su quanto ho già studiato, sulle conoscenze acquisite, su riflessioni e opinioni in merito a opere d'arte, pittori, correnti artistiche. Di questo avrei una voglia matta di parlare, così come di visitare alcuni musei o mostre. Sento il desiderio fortissimo di vedere alcune opere d'arte ma... tutto a suo tempo. Ora devo innanzitutto laurearmi...


Mia figlia è fonte di inesauribile gioia! Fin dal mattino mi mette il sorriso addosso e stare con lei continua ad essere una grande gioia anche quando fa i capricci. Io credo, però, che lei capisca veramente che a me dei suoi eventuali capricci non interessa niente. Quando inizia a piangere per qualche motivo futile io la ignoro completamente tranne ogni tanto per dirle di smetterla o per sbuffare perché io non sopporto i capricci, ma non mi fanno arrabbiare, piuttosto mi annoiano, mi stufano.
Il primo periodo in Italia è stato costellato da vere e proprie sceneggiate in cui si buttava per terra, scalciava, strillava come una matta e andava avanti così anche per più di un'ora!
Ricordo che la prima settimana in cui mio marito ha iniziato a lavorare è stata un disastro perché ad ogni piè sospinto erano urla e pianti ininterrotti.
In quei momenti io mi limitavo a dirle, con calma, che non avendo nessun motivo per piangere io avrei ignorato queste sceneggiate e che quindi me ne andavo dalla stanza e la aspettavo in un'altra stanza. Ogni tanto la chiamavo e la cosa scemava dopo tutto quel tempo di disperazione totale da parte sua fino a che arrivava in qualche modo da me ormai stanchissima.

Comunque sia i suoi pianti non mi hanno mai spostata di una virgola e quindi ha smesso di fare tutto quel trambusto inutilmente. Ora ogni tanto, per i motivi consueti a tutti i bambini e principalmente quando è stanca, fa i suoi capricci e io continuo ad ignorarla.
Di conseguenza, in linea di massima, sia perché non è molto portata già di suo sia perché viene ignorata, in genere è una bimba con cui è piacevole stare.

Il 12 settembre inizierà ad andare all'asilo. Se ci penso mi emoziono molto non per il distacco ma perché la immagino là, in mezzo agli altri bimbi, con il suo modo di fare che è subito sempre un po' riflessivo e poi via con corse e salti! Me la vedo che gioca e intanto si guarda intorno, la penso quando la saluterò e poi passerà là le prime ore, penso al secondo giorno e poi a quelli successivi in cui capirà che ogni giorno si va all'asilo...
Sarà una bella esperienza. Lei ha bisogno di andare all'asilo e io di saperla lì.

Mio marito oggi ha detto una bella frase. Parlavamo del fatto che abbiamo alcuni amici molto ricchi e che hanno un'attività molto impegnativa e ben avviata mentre noi siamo sempre squattrinati. In genere in queste occasioni va avanti per un po' a lamentarsi mentre oggi mi ha detto: E io invece esco alle 5 del pomeriggio e poi vengo qui che ho il mio tesoro!

Ed è vero, molto semplicemente (ma che fatica a raggiungere questa straordinaria normalità!) con la nostra piccoletta siamo davvero ricchi!

domenica 11 agosto 2013

come una fotografia

Sono giorni che desidero scrivere qui in questo mio blog/casa/rifugio ma mia figlia necessita di tempo, del mio tempo.
In questi giorni abbiamo rivisto alcune immagini del giorno dell'incontro o dei primi giorni in Vietnam e nostra figlia, in Istituto, era come paralizzata, bloccata, ovattata.
Si muoveva lentamente e nel nulla che la circondava (perché non c'erano giocattoli in quelle stanze), era come cristallizzata.
Non mi stupisco, quindi, che sapesse mangiare con le posate o mettersi le ciabattine o soffiarsi il naso... erano le uniche cose che poteva imparare perché io non ho visto puzzle o pupazzi o giochi di alcun tipo tranne un pallone (e infatti sapeva tirare con il pallone).

Ho però potuto constatare che i bambini imparano in fretta, molto in fretta. In alcuni momenti, in questi sei mesi, mi è davvero sembrata avida di sapere, da quando chiedeva insistentemente perché le descrivessimo a voce l'azione che stavamo compiendo (sto cucinando con la pentola, stai disegnando con il pennarello rosso, beviamo il latte con i biscotti, ecc)a quando ritornava sugli stessi giochi, in silenzio e da sola, fino a che non riusciva ad incastrare i Lego uno sull'altro o comporre qualche piccolo puzzle.
Un processo di recupero un po' pilotato (perchè abbiamo cercato di prenderle dei giochi un po' stimolanti) e per lo più autonomo.

Da qualche mese è come sbocciata: corre, ride, salta, chiama, scherza, non sta mai ferma, richiama continuamente l'attenzione in qualsiasi cosa che si possa condividere dicendo: 'Arda (Guarda!) ed evoca ciò che ama: il mare, il sole, la luce.
Un piccolo fiore che sboccia e che ci riempie il cuore in ogni momento.

Così io sto bene, non perché vedo la vita con gli occhi di lei (cosa che, per altro, in alcuni momenti è davvero divertente), ma perché mi sento compiuta in una parte di me che si è ora, finalmente, naturalmente evoluta.
Continuo a pensare che l'adozione sia un modo diverso dalla più comune consuetudine per diventare genitori ma non è affatto un modo diverso di esserlo. Ed inoltre, sono così felice di avere seguito il mio istinto nel cercare un figlio tramite l'adozione e non attraverso qualche tecnica di fecondazione assistita che basterbbe solo questo a farmi sentire compiuta. Ho fortemente voluto diventare mamma attraverso l'adozione e ce l'ho fatta!

Ora, come ho già più volte detto, mi sento anche presente, nel senso che sento di vivere il presente davvero. Ho smesso di cercare e di andare verso, ed ora: sono.
Così mi capita a volte di fermarmi mentre cammino e di sentire davvero l'aria o il sole o i rumori che mi circondano e di sentire rimbombare dentro di me la voce: io sono, io sono, io sono!
Ci sono, in quel momento, in quella situazione, in quel determinato attimo di vita che sta già fuggendo, io c'ero, come a vedere già con gli occhi del domani una vecchia fotografia ingiallita in cui ero nel passato ma, appunto, di vederla mentre vivo il presente.

Sono a 40 anni nel pieno della vita, come una fotografia di mia madre con gli occhiali molto spessi, il tailleur bianco, l'acconciatura alta anni '70, mentre faceva qualsiasi cosa e io che da sempre penso a come fosse bella.

E' come poter gustare la fotografia mentre la vivo ed è tutto vero. Bellissimo.

..........................................

(aggiungo una nota: sto studiando lo stesso. Fra meno di un mese, il 10 settembre, devo sostenere il mio ultimo esame costituito da 6 libri 2 dei quali - i più impegnativi- già studiati a suo tempo ma comunque da ripassare. Sono indietro con lo studio e in questo ultimo mese devo ingranare la marcia per riuscire in qualche modo a passare l'esame. Il mio ultimo esame univesitario! Yuppi!).

giovedì 18 luglio 2013

ma uno che mi parlasse di lavoro!

Meno male, ma meno male che sono andata in maternità!
No, non solo per mia figlia ma anche per capire qualcosa che ho sempre percepito ma mai capito così profondamente come ora.
Al lavoro, davvero, tutti siamo utili e nessuno è indispensabile!

Lavoro per l'attuale azienda da 13 anni e io, come ho ampiamente ribadito molte volte, ho lavorato tantissimo. Ho lavorato fino alla sera tardi,h o lavorato nel fine settimana, ho lavorato con la testa e con il cuore per il grande piacere di lavorare perché a me piace lavorare. L'ho fatto sempre non solo per senso del dovere, serietà e per amore verso il lavoro, ma anche perché io credo profondamente che il lavoro nobiliti, che ci renda parte di una società e quindi utili alla stessa.
Inoltre, io sono appassionata del settore per cui lavoro. Non nel senso che quando sono a casa leggo o mi informo circa questo settore perché davvero ci dedicavo moltissime ore al giorno, ma al lavoro mi appassionavo, cercavo di tenermi informata, di farmi venire delle idee che è poi quello che vuole la mia ditta sopra a tutto: idee.

Bene, da quando sono in maternità questo mondo mi è precluso, sbarrato, chiuso con la doppia mandata e non c'è un collega che sia uno che mi chiami per parlarmi di lavoro! Nella mia ditta la maternità è sacra, quando una persona è in maternità non la si chiama per parlare di lavoro, l'ho fatto anche io, diverse volte, piuttosto si perdono ore ma una persona in maternità non si disturba con faccende di lavoro, anche se la si sente una volta a settimana per chiacchierare un po'.
Però ora che tocca a me mi dispiace! Mi mancano le informazioni, i pensieri, le idee, mi manca quella mia quotidianità di conoscenza lavorativa che, nella fatica, amavo. Nessuno mi dice più niente e se accennano qualcosa è velocemente e in modo poco approfondito e invece io avrei voglia di sapere davvero come va quel progetto o quell'altro o come si è risolta una determinata cosa, se ci sono problemi, idee.. idee...

Tutto questo, però, mi fa bene, mi consente davvero di capire che tutte le volte che mi arrabbiavo perché certe cose dovevano avvenire come pensavo fosse giusto, era una reazione sbagliata, davvero sbagliata. Perché quel lavoro è il mio lavoro ma non mi appartiene, è della ditta e di tutti i colleghi che lavorano quotidianamente per esso. E'anche mio ma ora il mio aiuto non serve, è inutile.
Oltretutto, è possibile che al mio rientro io cambi ufficio e quindi varieranno le mie competenze.
A me fa piacere cambiare settore, se mi spostano accolgo la decisione positivamente perché cambiare mi piace anche se... i colleghi del mio ufficio mi mancano ogni giorno e fosse per me li chiamerei quotidianamente...

Ovunque andrò, comunque, credo che questa consapevolezza relativa al "grado di attaccamento" al lavoro mi resterà e, quantomeno, sarò meno irosa e pronta alla guerra qualora ritenga le decisioni prese non corrette.

In questi giorni di non studio e di sola maternità sto riflettendo molto, penso ad esempio che questa è la prima ora da dieci giorni che non sono con mia figlia e mi manca moltissimo.

La prossima settimana inizierò con calma a leggere i testi per il prossimo esame, cercherò di fare qualche gita da amici fuori porta che desidero molto incontrare e passerò del buon tempo con mia figlia. Settembre arriverà presto e là ci aspetta una nuova vita,la mia con l'orario ridotto (che poi continuerà visto che ho chiesto il part time a 6 ore) e la sua all'asilo.
Voglio approfittare di questi mesi per rafforzare la nuova me stessa, quella più calma e riflessiva, che corre meno dietro alla vita perché, dopo tanti anni, finalmente ha raggiunto quello che desiderava.

mercoledì 10 luglio 2013

YUPPI!

Ho passato l'esameeee!
Evvivaaaa!!!

Andata!

Ho preso 27 dopo alcune ore in cui mi sembrava di vivere un film dell'orrore con la professoressa che si è presentata con un'ora di ritardo, incavolatissima e con gli occhiali neri e ha bocciato tutti i 4 sfortunati che si sono presentati prima di me!
A me è andata bene perché mi ha interrogato l'assistente e la prof., che in genere interveniva sugli interrogati dell'assistente, mi ha lasciata sempre parlare senza interrompermi.
Durante le interrogazioni precedenti ha urlato e incalzato tutti, era arrabbiata per non so quale motivo e ha voluto registrare nel libretto ad ognuno il voto insufficiente perché così: si dimostra il mio lavoro, altrimenti non resta traccia che voi vi siete presentati!
Una ragazza era la quarta volta che provava a dare l'esame e ancora non l'ha passato... ed era il suo ultimo esame!
Insomma, ad un certo punto sembrava un'allucinazione e invece è poi andato tutto bene e ce l'ho fatta!

Adesso mi godo mia figlia e la maternità!
Il 10 settembre avrò il prossimo esame ma siccome l'ho già studiato conto di prepararlo con calma in quanto non voglio più assolutamente vivere la frenesia che mi ha accompagnata fino ad ora e portare mia figlia dai nonni appositamente per poter studiare o lasciarla a mio marito quando arriva dal lavoro.

Da oggi cerco di iniziare quella vita che desidero, più calma, più tranquilla, in cui lavorerò part time (che ho già chiesto alla mia ditta per quando terminerò il periodo di allattamento quando rientrerò al lavoro) e mi occuperò della mia bimba.

Il progetto scolastico non è concluso, mancano tre passaggi:
- esame di storia del teatro a settembre;
- preparazione materiale dimostrativo del lavoro fatto nel tirocinio per ottenere la certificazione dalla mia azienda di aver svolto questa attività e quindi la richiesta di esonero all'università;
- preparazione tesi.

Non è poco ma per l'esame sono tranquilla e per il tirocinio mi aiuterà mio marito.

Adesso che ho 40 anni vorrei una vita più a dimensione umana. Questo è il mio prossimo obbiettivo: Vivere una vita più rispettosa dei tempi e ritmi umani.

Non mi sta più bene una vita di corsa in cui non riesco a godere dell'aria aperta o delle cose che mi accadono.
Se mi laureerò ho dei progetti ma vorrei tendere alla loro realizzazione rispettando l'intenzione di vivere con maggiore rispetto dei tempi e delle esigenze umane.

Da oggi la mia vecchia pelle camaleontica è cambiata, davvero è iniziata una nuova stagione. I colori sono più tenui, le sfumature sono allungate e questa nuova pelle luccica di meno se vista da lontano ma è più ricca di dettagli se guardata bene da vicina.
E' la pelle della nuova Plotina mammaindivenire quarantenne, più tranquilla, meno frenetica. Qualcosa ho raggiunto e a certe corse non mi iscriverò più. Ora mi godo le mie vittorie.



venerdì 5 luglio 2013

ci siamo quasi...

Scrivo al volo prima di iniziare a studiare.
Siamo stati al mare ed è stata una delle vacanze più belle della mia vita, semplicemente grazie al fatto di stare con la mia bimba e mio marito a giocare con la sabbia o con le onde.
Tutto quello che fa mia figlia mi emoziona in modo incredibile e ogni sua scoperta mi riempie la vita.
Al mare, davvero, si è divertita tantissimo scoprendo la sabbia, il mare, paletta e formine, poi c'erano le giostre e i viali lunghi in cui correre... E poi mamma e papà erano sempre con lei.
Era felice, felicissima, e da quando eravamo al mare ha iniziato a cantare! Adesso canta tantissimo e ci fa ancora più ridere!

Al mare ho iniziato lo spannolinamento. Ora ha 2 anni e mezzo (appena appena compiuti) ed è un'età giusta per iniziare. Sta andando tutto benissimo, ormai sono quasi due settimane che non porta più il pannolino di giorno e fa la pipì e la cacca nel gabinetto con il riduttore e, quando capita che non le chiediamo se deve andare in bagno (al momento ogni ora e mezza circa la mettiamo nel gabinetto...) lei lo chiede e sono 3 giorni che non si sporca più!

Facciamo un po' ridere perché andiamo in giro con riduttori, vasini, teli per riparare dalla pipì... ma lei è tranquillissima e quando si è fatta la pipì addosso erano momenti in cui era davvero molto impegnata a giocare.
Insomma, anche questo ci sembra un miracolo!

Io ho studiato, ho studiato tantissimo.
Ogni mattina alle 10.30, in spiaggia, iniziavo a studiare ma ogni tanto alzavo gli occhi e sorridevo perché c'era la mia cucciola lì vicino che giocava con il papà.
Al pomeriggio studiavo dalle 14.30 alle 17.00, ovvero mentre dormiva, e poi di nuovo dalle 18.00 alle 19.30.
Ho studiato tanto e ancora lo faccio perché l'esame è il 9, martedi. (Camp! Hai ragione! mi sono sbagliata data!!! :) )

Fra oggi e lunedi devo ripassare 3 libri interi e devo davvero riuscire a farlo perché li ho letti una sola volta.

Che dire... ce l'ho messa tutta, non mi sono risparmiata neanche un attimo, non mi sono fatta sconti, non ho avuto titubanze, ho studiato anche e purtroppo a discapito del tempo prezioso che volevo e dovevo passare con mia figlia e l'ho fatto perché ormai sono verso la fine di questo percorso di studi e vale la pena di stringere i denti.
Ho una gran paura e spero davvero di passarlo, mi basta un 18 e sarò felicissima.
Ho paura per un libro che non ho preparato visto che, essendo il mio un esame da 10 crediti, avrei dovuto preparare un testo in più.
Ma davvero c'erano tantissimo testi e già così mi sento con l'acqua alla gola...

Insomma, spero in bene.

Adesso, a proposito di acqua alla gola, vado in apnea fino a martedi...

giovedì 20 giugno 2013

Andiamo al mareeee!!!

Sabato partiamo per il mare. Una settimana di vacanza in un appartamentino in Toscana.

Andare in vacanza con la nostra tatina mi sembra un sogno, un vero e proprio sogno ad occhi aperti!
L'anno scorso non siamo andati in vacanza e l'anno prima avevo preferito la montagna perché il mare era diventato troppo doloroso. Vedere i bimbi che giocavano nella spiaggia o alla sera correvano nei viali era insopportabile.
Al mare le famiglie si riuniscono, si sta in vacanza spesso tutti insieme e a me mancava troppo questo pezzo di cuore per potere sopportare oltre.

Quest'anno, invece, come dice la mia piccola: mamma, papà, insieme, maeeeee!!!
E poi aggiunge un gesto con le manine di unione e ci vuole lì vicino ad abbracciarci tutti insieme!

Continua a ripetere che andremo al mare e ogni volta che lo vede in televisione o sente la parola "mare" dice: Dopo, Insieme!
E' molto dolce questa nostra piccola!

Adesso si sta diffondendo in famiglia l'abitudine dei "nonni che danno consigli" i quali sono assolutamente contrastanti uno dall'altro. Per esempio: "tagliale i capelli" dice un nonno e l'altro: "lasciaglieli crescere eh!", oppure: "mettile le scarpine chiuse" e l'altro "mettile i sandalini", oppure, "sta benissimo con i vestitini" e l'altro "secondo me è più comoda con maglietta e pantalontini"...

A dire la verità sono le nonne che intervengono, non i nonni uomini... e così passo da casa di una alla casa dell'altra e in ogni caso propongo un look diverso a seconda della "richiesta" perché,tanto, a fare contenti tutti mi costa pochissimo visto che io amo mia figlia in tutti i modi e in tutte le fogge e, tutto sommato, lei è molto tranquilla e si lascia fare quasi di tutto.

Nel frattempo, continuo a studiare come una matta, mattina e sera in ogni momento libero che non riesco neanche a stirare o a preparare le valigie con calma.
Il programma del ripasso è serratissimo con un libro da rivedere ogni due o tre giorni visto che sono 12 testi e io ho appena finito di leggerli la prima volta tutti quanti...
Al mare studierò molto e questo mi dispiace, sto cercando di non pensarci e ogni momento farò quello che posso ma, conoscendomi, so che cercherò di studiare e di seguire lo schema che mi sono prefissata senza risparmiarmi, perché sono una cocciuta testarda che se mi metto in testa una cosa sono inesorabile...
Per fortuna c'è mio marito e credo che la piccola non sentirà troppo la mia sporadica mancanza visto che il giocherellone di casa è lui!

Per il resto, la burocrazia mi ha quasi vinta... dopo anni di documenti e scadenze per via dell'adozione (abbiamo rifatto alcuni documenti anche 6 volte visto che periodicamente erano da aggionare), ora non ne posso più.
L'iter adottivo sarebbe concluso e ora la nostra bimba ha il cognome di mio marito e la nazionalità italiana ma visto che cambia nome rispetto a quello di origine vietnamita (aggiunghiamo Virginia) c'è ancora un pezzettino di strada da fare e io non ne posso più, ormai sono allergica.
Oltre a questo, c'è la maternità con qualche peculiarità visto che parliamo di adozione e poi la richiesta di congedo parentale e poi i documenti per i vaccini... Insomma, ancora qualche documento che di per sè sarebbe una sciocchezza ma io non ne posso più e allora diventa pesante anche perché rubo il tempo al tempo dovendo sempre studiare peggio che se andassi al lavoro!

E va beh, diamo 'sto esame e poi si vedrà. E intanto, insieme, al mare...

venerdì 7 giugno 2013

Giorni in maternità

No... non è che io non abbia sonno, è che ormai che ho fatto trenta faccio che fare trentuno.
Stasera mi sono dedicata al libro fotografico che sto preparando per la mia cucciola e che ripercorre tutto il viaggio in Vietnam, cerco di dedicarmici almeno una sera a settimana altrimenti non lo finirò mai e devo ammettere che ogni volta che rivedo quelle immagini mi emoziono.
Ogni momento trascorso in Vietnam ha un significato diverso da qualsiasi altro nella mia vita. E' come se, nel libro della vita, quei momenti fossero scritti con l'inchiostro pesante.

Per il resto, mi sono un po' rassegnata a questa vita da mamma studentessa e cerco di evitare di pensare che, dopo vent'anni da che ho iniziato a lavorare, questo era il primo e probabilmente unico periodo in cui potevo dedicarmi un po' di ozio prolungato vista che sono in maternità.
La mia bimba, nel frattempo, ha fatto un importante passo avanti che giova notevolmente al mio studio. Ha iniziato a dormire molte ore al pomeriggio, spesso anche 3 ore o 3 ore e mezza. Da qui ho capito che, probabilmente, quando prima ne dormiva solo una era perché non riusciva completamente a rilassarsi mentre ora si addormenta serena, dice lei NANNA dopo pranzo e la lascio nel divano con la tele accesa ma muta e dopo pochi istanti si addormenta...
Questo sonnellino pomeridiano è, fra l'altro, davvero importante per lei e sono felice che possa finalmente abbassare la guardia e dormire tante ore anche al pomeriggio.
Di notte è splendida, si addormenta alla sera e si sveglia al mattino e quando viene nel lettone mi dice: ciao mamma!

Dio Santo quanto la amo!
Mi ritrovo a fissarla mentre si muove e a pensare a quanto io la ami, è incredibile, incredibile. Non esiste niente di paragonabile nei sentimenti che io ho mai provato nella mia vita.
E' come un tutto!
Lei mi chiama centomila volte al giorno, Mamma! Mamma! soprattutto, vuole che io le dica a parole quello che vede, sta imparando a parlare. Io in genere mi muovo per la casa dicendole tutto quello che faccio: apro il frigorifero, prendo il formaggio, taglio il formaggio, ecc ecc. E lei spessissimo vuole che le dica quello che lei vede, per esempio: il papà si siede, il papà legge il giornale, e così via.
Nel frattempo, lei ripete le parole che afferra.
Un metodo davvero infallibile per imparare e ha una costanza pazzesca! Non smette mai praticamente!

A me piace davvero tanto, mi piace d'aspetto con questi occhioni scuri scuri che me la mangerei e poi di carattere, che continuo a vedere forte e sicuro di sè, soprattutto quando ci sono gli altri bimbi con cui gioca e cerca ma con i quali è ben consapevole di quello che vuole anche se sa scendere a compromessi.
A me piace.

Per il resto, studio e ammetto che spesso, in quei centomila tomi, trovo qualche parte davvero interessante che mi fa immergere completamente nell'arte che, alla fine, mi interessa e mi affascina.
Se non fosse che la piccola ha iniziato a dormire così tanto, però, sarei ancora in pieno marasma.
A dire la verità lo sono ancora perché mi manca almeno la prima lettura di 3 testi di cui uno in inglese e tutto il ripasso e l'esame è il 7 luglio ma così studio un po' di più ogni giorno e, davvero, alla fin fine sto facendo il possibile.

A fine mese andremo al mare, la prima volta al mare con la nostra bimba...

Mio marito mi fa arrabbiare praticamente sempre e credo che stiamo rifasando tutto il nostro rapporto. Considerando che credo debba proprio maturare, ammetto che io ho avuto certi momenti di puro sklero emotivo in cui lui era il mio capro espiatorio anche se non c'entrava niente.
Insomma, come sempre in un sano rapporto di coppia, siamo work in progress e sento che anche questa volta ce la faremo per ritrovarci, fra qualche tempo, ancora più innamorati di prima.

Insomma, the show must go on...

lunedì 27 maggio 2013

ma non ce la faccio!

Quando la mia bimba dorme, al pomeriggio, io studio.
Ma in questo momento mi viene da piangere perché penso che non ce la posso fare.
Non so bene dove sbattere la testa.
Ecco qui il programma d'esame e prima di lasciarvi (che tanto nessuno lo leggerà perché ci si stanca prima della fine...) avverto che non riesco a fare altro se non stare con la mia cucciola quando è sveglia o non c'è mio marito oppure studiare e nonostante questo non penso di riuscire a farcela perché devo ancora studiare due libri in inglese belli tosti e corposi e due libri interi in italiano... eppure non faccio altro che studiare...

Non riesco neanche a scrivere nel blog o a scrivere qualche email, sono sempre su questi libri o con la mia piccola che è una gioia sempre più grande, mamma mia quanto la amo!
Fa progressi continuamente, conta fino a 3 ma dice anche bene 6 e 7 in sequenza, ogni giorno dice delle parole nuove (prima siamo entrate in un negozio dove c'era la radio accesa e lei mi ha detto: MUSIA! che sta per MUSICA!), mi chiama circa 3000 volte al giorno e io giuro che rispondo sempre: Si Amore! e non una di queste volte mi stufo di risponderle!
Al mattino viene nel lettone verso le 5.30 (ora si addormenta di nuovo serena nel suo lettino alla sera) e sta nel lettone fino alle 8.00 quando poi si sveglia e mi dice: ciao mamma!

E io sono felice fin dal mattino!

E poi ci sono Leonardo e Michelangelo e Masaccio e tutti 'sti qui che in 'sto periodo non sopporto! ARGGGGG!!!
Ma perché, perché dico io, mettere tutti 'sti libri per un esame, perchéééééééé?????


Ecco qui il mio cruccio:

Programma d'esame:
- P.G. Tordella, La linea del disegno. Teoria e tecnica dal Trecento al Seicento, Milano, Bruno Mondadori, 2009.


- P. e L. Mora, P. Philipot, La conservazione delle pitture murali, ICCROM, Bologna, Editrice Compositori, 1999, cap. III-V.


- D. Wolfthal, The Beginning of Netherlandish canvas painting: 1400-1530, Cambridge, Cambridge University Press, 1989.


- A. Caleca, G. Nencini, G. Piancastelli, Pisa - Museo delle sinopie del Camposanto Monumentale, Pisa, Opera della Primaziale, 1979, pp. 39-42, 49-111


- La Trinità di Masaccio. Il restauro dell’anno 2000, a cura di Cristina Danti, Ministero per i beni e le attività culturali - Opificio delle Pietre Dure e Laboratori di restauro di Firenze, Firenze, Edifir, 2002.


- C. Bambach, Drawing and Painting in the Italian Renaissance Workshop. Theory and Practice, 1300-1600, Cambrige, 1999, capp. VI-VIII.


- G. Finaldi - E. Harding - J. Wallis, The Conservation of the Carracci Cartoons in the National Gallery, National Gallery, London 1995.


- Tecnica e stile: esempi di pittura murale del Rinascimento italiano, a cura di E. Borsook e F. Superbi Gioffredi, Villa I Tatti, The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies, 9, 2 voll., Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 1986.


- Underdrawings in Renaissance Paintings, edited by D. Bomford, National Gallery Company, London 2002, capitoli I e II, pp. 10-25; 26-47, note 182-184; appendice tecnica, p. 181; schede dipinti, pp. 88-93 (Cosme Tura), 94-101 (Carlo Crivelli), 128-135 (Raffaello), 136-143 (Giorgione)


- M. Matteini, A. Moles, Tecniche della pittura antica: le preparazioni del supporto, in “Kermes”, anno II, n. 4, gennaio-aprile 1995, pp. 49-62


- C. CORRIGAN, Le tecniche del disegno, in C. JAMES – C. CORRIGAN – M.C. ENSHAIAN – M.R. GRECA, Manuale per la conservazione e il restauro di disegni e stampe antichi, Firenze, Leo S. Olschki, 1991, pp. 51-63. (ed. inglese, Amsterdam, Amsterdam University Press, 1997).


- C. JAMES, Visual Identification and Analysis of Old Master Drawings Techniques, Firenze, Leo S. Olschki, 2010.


- M.C. Ensahian , La carta, in C. James, C. Corrigan, M.C. Enshaian, M.C. Greca 1991), Manuale per la conservazione e il restauro di disegni e stampe antichi, Leo S. Olschki, Firenze pp. 29-50. (ed. in lingua inglese, Amsterdam University Press, Amsterdam 1997).

Tre a scelta dei seguenti testi (quattro per coloro che devono sostenere l’esame da 10 CFU - IO DEVO SOSTENERE L'ESAME DA 10 CFU MA NON LO PREPARO IL QUARTO LIBRO... DI QUESTI CHE SEGUONO NE STO STUDIANDO "SOLO" 3... - ):
- U. Procacci, Sinopie e affreschi, Firenze, 1961, pp. 7-48 e 10 schede a scelta.


- U. Baldini, Dalla sinopia al cartone, in Studies in Late Medieval and Renaissance Painting in Honor of Millard Meiss, a cura di I. Lavin - J. Plummer, 2 voll., New York, New York University Press, 1977, vol. II, pp. 43-47, e tavv. relative.


- M.C. Galassi, Il disegno svelato: progetto e immagine nella pittura italiana del primo Rinascimento, Ilisso Editore, Nuoro 1998.


- Roger Jones, Mantegna and materials, in “I Tatti Studies. Essays in the Renaissance”, vol. 2, 1987, pp. 71-90


- E. Borsook, Michelangelo e l’uso dei cartoni nella Cappella Sistina, in Michelangelo: la Cappella Sistina, 3 voll., Novara, De Agostini, 1994, vol. III: Atti del convegno internazionale di studi, a cura di K. Weil-Garris Brandt, Roma (maggio 1990), pp. 103-106
- Michelangelo a Capodimonte. Il restauro del cartone per gli affreschi della Cappella Paolina a Roma, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Quaderni del Restauro, n. 6, 1988.


- Raffaello, Michelangelo e bottega. I cartoni farnesiani restaurati, Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli, Napoli, 1993


- M. Bacci, F. Baldini, V. Cappellini, R. Carlà, R. Linari, A. Nozzoli, Il colore dei pigmenti usati nella tecnica dell’affresco. Uno studio preliminare all’interpretazione delle misure di riflettanza effettuate sugli affreschi della Cappella Brancacci, in “Kermes”, anno II, n. 4, gennaio-aprile 1995, pp. 5-9.


AMEN.

martedì 7 maggio 2013

studia che ti passa

Mi capita di studiare nei gradini della casa dei miei genitori e mi sembra di essere tornata indietro di 20 anni, quando studiavo lì per diplomarmi e guardavo passare biciclette e automobili di là dal campo e mi scaldavo nel cotto caldo sognando di studiare arte e invece studiavo economia e pensando di poter leggere un qualche libro che avevo nel comodino invece di preparare l'interrogazione del giorno successivo.

Adesso, seduta nel medesimo posto, mi concentro su Leonardo e Lorenzo Lotto e ogni tanto sento la vocina della mia bimba che chiama il cane o dice il suo nome o qualche parola che ha appena imparato e mi fermo a pensare a come, alla fine, io sia davvero lì che studio arte e a come tanti miei sogni si sono realizzati e tanti no ma quelli che non si sono realizzati non erano importanti o non lo sono più.

Ammetto che studiare mi sta stretto, che fatico terribilmente a trovare le ore disponibili a studiare e che, comunque, continuo a riempire ogni spazio libero con quei tomi che cerco di ficcarmi in testa e ogni volta che vorrei fare altro (extra mia figlia) mi ritrovo che non lo faccio e do priorità allo studio. Ammetto che mi arrabbio quasi ogni giorno pensando che avrei voluto fare qualcosa con mia figlia invece no, sono qui che studio nell'unico momento che qualcuno la tiene al posto mio, oppure che avrei voluto riposarmi che magari non ho dormito tutta la notte e invece no, sono qui che studio nell'unica ora e un quarto spaccata che lei dorme ogni pomeriggio.
E poi mi dico che sono davvero sciocca a continuare a piangermi addosso, tanto non mollo lo stesso quindi mi conviene fare buon viso a cattivo gioco.
E non ci riesco...

In realtà, comunque, sto praticamente sempre con la mia cucciola. Due mattine a settimana sta alcune ore con le nonne e durante queste ore io studio, per il resto siamo sempre insieme.
Secondo me le farebbe molto bene l'asilo nido perché potrebbe imparare tanto dagli altri bimbi ma, attualmente, è davvero importante recuperare un po' del tempo che la vita ci ha tolto, quando io ero qui che scrivevo sempre in questo blog e lei chissà, a inseguire qualche tata perché le desse attenzioni o a piangere in attesa di essere coccolata.

Che sia coccolona non ci sono dubbi, sa dire Coccoe, e mi abbraccia forte e sta lì, a prendersi baci e carezze e abbracci!
Andiamo nell'orto insieme e lei mette i semini nei buchini che le faccio io, oppure leggiamo libri e a lei piace tantissimo cercare gli oggetti o gli animali che le dico io nella pagina.
Uno spasso!

Poi studio. Continuo così, studio e coccole in pratica.
Ciò che mi dispiace è che, comunque, al sabato e alla domenica che c'è mio marito cerchiamo comunque di stare a casa per studiare. Mi dispiace moltissimo perché per lei è importante andare in giro a vedere e conoscere persone e situazioni nuove ma con 'sto esame siamo vincolati, c'è poco da fare.
In realtà, a differenza di prima, non stiamo tutta la domenica a casa a studiare ma usciamo almeno un po' anche se io so che potremmo fare cosa più stimolanti ma che ci tratteniamo per avere queste benedette ore di studio.

Come sempre sono qui che mi lamento per questo esame. Eppure non mi sento di fare diversamente.
Ecco il programma del mio percorso universitario:
1) entro luglio do questo esame;
2) a settembre do l'altro che non avevo passato a novembre;
3) entro ottobre porto in università la certificazione del tirocinio fatto con la mia ditta (che non ho ancora finito ma che mi avevano detto mi avrebbero comunque fatto il modulo per l'università dando per "finito" il programma che terminerò poi;
4)fra settembre e ottobre inizio a preparare la tesi;
5)a marzo mi laureo.

Posso farcela e significa che ho una data di fine tortura: marzo 2014.
Per i 41 anni potrei essere laureata. Io vado avanti.
Per i 41 anni devo laurearmi.
Per i 41 anni mi laureo.

mercoledì 24 aprile 2013

Fra Masaccio e Peppa Pig

Sto vivendo fra Masaccio e Peppa Pig.

Ho deciso che devo laurearmi assolutamente quindi mi sono seriamente messa a studiare, per l'ennesima volta.
In questo caso la professoressa ha indicato n. 12 testi da studiare di cui almeno 5 in inglese. Un tredicesimo testo non l'ho recuperato e, a dirla tutta, quando sono andata a trovarla mi ha detto di controllare poi sul sito se aveva "aggiunto altri testi", queste le sue testuali parole.

Io sto evitando come la peste di andare a vedere l'eventuale programma aggiornato salvo poi però doverci andare comunque per evitare inconvenienti.

Sto cercando anche di non pensare all'ennesimo incommensurabile sacrificio di dover studiare quando magari mio marito e mia figlia escono a farsi un giretto nelle rare giornate di sole, oppure di dover studiare quando gli occhi mi si chiudono dal sonno.
L'argomento è Metodologia delle tecniche artistiche che presuppone innanzitutto che si conoscano i materiali usati dagli artisti in disegni e dipinti di ogni secolo e, secondariamente, che si conoscano anche i mezzi per indagarli e questo non è semplice perché, ho scoperto, hanno usato quasi di tutto!
Oltre a questo, la professoressa ha riempito il programma con testi tecnici che parlano del recupero di questa o quell'opera, alcune che assolutamente neanche conoscevo come il Camposanto di Pisa.
Io non avevo idea, ad esempio, che a Pisa ci fosse un Camposanto in cui avevano lavorato decine di artisti nel 1300/1400, tutti per me sconosciuti. Ebbene, ora dovranno diventarmi noti anche se non ricordo neanche un benedettissimo nome.

Quello che sto imparando molto bene, invece, sono i nomi di tutti i personaggi di Peppa Pig: George, Susy Pecora, Richard, la Signora Coniglio e così via.
Sto diventando una vera esperta di questo cartone animato che piace tantissimo alla mia piccola!

Oltre a questo ho iniziato a fare l'orto, ho piantato zucchine, zucche, bietole, carciofi, sedano, cipolle... E ora che si farà la nuova luna pianterò fagiolini e piselli. Come sempre l'orto è per me una grande gioia anche se faccio quasi tutto da allucinata.
Ebbene si. Da circa una decina di giorni tatina ha iniziato a non voler più dormire senza di me in stanza.
E' iniziato tutto dopo una gita al mare.
Da quel momento ha il terrore ad addormentarsi da sola. Questo è in qualche modo gestibile alla sera ma durante la notte è davvero complesso.
Premetto che per me i bimbi devono dormire da soli nel lettino e quindi non la prendo con me nel lettone.
Come fare?
Alla terza sera di richiesta di dormire con me presente ho trascorso un'ora e mezza di una nottata ad utilizzare il metodo "fai la nanna" rimettendola nel letto ogni volta che si alzava disperata. Ha urlato e pianto talmente tanto che, il giorno dopo, il mio vicino DEL PALAZZO DI FRONTE mi ha chiesto se era tutto ok...
E non ha smesso. Ad un certo punto ha iniziato a buttarsi giù dal letto a peso morto piangendo sempre disperatamente.
A questo punto ho capito che con il metodo di mettere i bimbi a nanna, rassicurarli e dire loro di stare a letto e poi andare via dopo qualche momento non andavo da nessuna parte...
Ho quindi iniziato l'attuale metodo che consiste nel mettermi in una sedia accanto a lei e, alla sera, aiutarla ad addormentarsi con fiabe e carillon, durante la notte... ecco, durante la notte è un bel problema.

Devo dire che alla sera va molto meglio, dopo averle letto la fiaba adesso mi alzo dalla sedia e mi sposto fuori dalla camera per poi rientrare dopo qualche momento e, in questo modo, fra avanti ed indietro, ad un certo punto si riaddormenta.
Ma di notte è un problema perché non posso fare 'sto avanti e indietro e anche stare lungo nella sedia mi sfianca.
Spesso mi corico vicino a lei senza toccarla né abbracciarla (certo solo un attimo per rassicurarla) e cerco di farla addormentare da sola ma se si sveglia verso le 4.00 del mattino è durissima perché fatica a riaddormentarsi ed è vigilissima, appena mi alzo eccola in piedi con la mascella bassa e tremante pronta a scoppiare in un pianto dirompente!

Io però ho bisogno di dormire... Oltrettutto che in due nel suo letto non si dorme...
Ogni tanto la prendo e mi metto fra la sua e la mia camera e le spiego: Vedi, la mamma è qui con il papà, tu sei là nel tuo lettino, distanza 3 metri in linea d'aria... Appena fai un verso io arrivo.
Niente da fare ovviamente.
La rimetto giù e lei si alza in piedi appena esco e, se tutto va bene, me la ritrovo appallottolata nel tappeto che piange!

Eppure per me è tassativo, deve dormire da sola ma non posso imporglielo, ha paura.
Quindi al momento mi sdraio sul suo letto con la coperta, (senza mettermi sotto alle coperte), e aspetto che si addormenti. Infatti oltre che assonnata sono pure raffreddata!
E poi capita come stamattina che mi ritrovo alle 7.00 del mattino addormentata come un sasso in un angolo del suo letto!

Che disastro!

A parte questo, però, tutto va benissimo!
Tatina impara ogni giorno parole nuove e ripete tutto quello che dico anche con lo stesso tono! E' davvero molto dolce e continua a piacermi il suo modo di fare assolutamente indipendente ma anche attento e cosciente. A me piace leggerle libri e penso sia un bel modo per imparare l'italiano e a parlare e siccome adesso ci sono libri meravigliosi con finestre da aprire, colori da scoprire, zone morbide o ruvide, musica e chi più ne ha ne metta, adesso mi insegue tutto il giorno con qualche libro in mano e dicendo "OHHHHH" che è un intercalare che uso spesso per sorprenderla tra una pagina e l'altra!
Andiamo insieme alla biblioteca dei bimbi e scegliamo sempre nuovi libri ma giochiamo anche a colorare o a padelline o a didò...
Mi sto divertendo tantissimo e se non fosse per 'sto fatto che giro come un'allucinata viste le poche ore di sonno e che appena posso ripeto il nome di qualche tecnica di indagine -Infrarosso in falsi colori,riflettettologia infrarosso, miscrospettometria Ramon-, sembrerei anche una persona normale!

Darò l'esame o a giugno o a luglio, in corrispondenza con la fine della maternità,poi farò ancora un mese di congedo parentale pagato al 30% e le ferie ma, nel mentre, dovrò studiare per l'altro esame, quello dei Storia del teatro(sempre se passo questo...).
Inutile arrabbiarmi, ho voluto la bicicletta e pedalo.

Ma a parte lo studio che davvero mi sta stretto, continuo a sentire il sorgere del sole quotidiano come un miracolo di gioia.
(...Ammetto però che mi piacerebbe, ogni tanto, accorgermi che il sole è sorto DOPO almeno qualche ora dall'evento e non viverlo in diretta ogni mattina).







mercoledì 10 aprile 2013

40 anni!

Venerdi compio 40 anni.

Mi devo fermare un po' per focalizzare: i miei primi 40 anni.

Come mi ha detto mia madre in occasione del suo quarantacinquesimo anniversario di nozze, se mi giro indietro mi sembra che sia stato un soffio...FFFFF... e sono passati 40 anni.

Mi ricordo le coccole di mia nonna, quando mi svegliavo al mattino e mi diceva BRAVA che avevo dormito per 12 ore consecutive. Mia nonna mi faceva sentire una persona eccezionale solo perché vivevo.
Con mia nonna sono stata davvero felice e poi è iniziata l'adolescenza e la mia malattia, un triste e lungo calvario che mi ha portato fino all'età adulta quando, ventisettenne, anche la malattia è volata via e ho iniziato il mio attuale lavoro di impiegata in banca dopo avere fatto molti lavori davvero faticosi, in fabbrica, o come cuoca in un asilo, o in un call center. Che fatica.

Se penso ai miei primi 40 anni non possono non soffermarmi sulla fatica, sul lavoro. Ho lavorato tantissimo. Lavoro da quando avevo 19 anni e da quando ne ho 23 non vivo più con i miei genitori per la mia indomita ricerca di indipendenza. Ma non solo, non ho mai accettato aiuti, indefessa ho lavorato e lavorato per potere farcela da sola.
Non è un bene questo mio orgoglio perchè ho faticato più del dovuto e, davvero, sono arrivata a 40 anni esausta di lavorare, esausta di contare sempre e solo su di me.

40 anni. Mi ricordo la prima litigata con la mia migliore amica che ora è la mia testimone di nozze e io che le dicevo: hai un cuore di pietra. Mi ricordo quella sconfitta, in prima superiore, quando la malattia aveva il sopravvento su tutto e io guardavo attonita il mondo.
E mi ricordo le ore, i giorni, le settimane, passate a leggere.
Ho letto tantissimo, centinaia di libri sono stati i miei migliori amici e i miei migliori viaggi. Ho trascorso buona parte di questi 40 anni a lavorare e a leggere.
Ho vissuto nelle cloache di Parigi con Victor Hugo, ho amato un selvaggio Heathcliff, ho pianto l'immenso Gatsby e vissuto mille volte l'amore di Violetta e Armando.

A volte mi lamento delle stagioni che passano e io qui a preparare l'ennesimo esame testarda come sono a volere frequentare l'università trentenne, ma fondamentalmente l'ho sempre fatto di trovare in quelle parole stampate l'estate e l'inverno, la primavera e l'autunno.
Mi vedo nelle scale di cotto, calde, della casa dei miei genitori, con qualche Salgari in mano, e poi qualche Fallaci e poi qualche Kundera, e mentre alzavo gli occhi a guardare la gente che passava in strada uscivo per qualche momento dal mio viaggio per poi ritornare dentro a quelle pagine e vivere le vite d'altri intensamente come la mia.

Poi mi ricordo il mio primo grande amore, il mio amico anche lui mio testimone di nozze, anima pura e limpida come mai ne ho trovate nella mia vita, ora amico fraterno di cui mai potrò fare a meno.
Che amore! Lui veneziano e io sempre in treno per andare a trovarlo e poi in giro per Venezia oppure seduta ad attendere, come diceva una bellissima poesia che mi aveva dedicato che si intitola ATTESA AL MUSEO CORRER: E tu che contempli la luna aspetti silenziona l'amore. Improvviso bacio ti desta, follemente.

E il mio gatto Pepe Chan, il mio alter ego, la mia anima in un animale e il dolore lancinante per la sua perdita.

E mio marito, la mia luce, il mio faro, la mia roccia, il mio sostegno.
Siamo sposati da quasi 8 anni e fidanzati da 12 e con lui abbiamo sempre creato. Creato cortometraggi con la sua passione viscerale per il cinema di cui è un esperto con competenze impesanbili ma di certo a livello dei migliori critici cinematografici esistenti. Senza di lui non sarei arrivata ad un esame dalla fine dell'università, non avrei il mio orto, questa casa, i miei animali. Senza di lui non ci sarebbe nulla perché con la sua calma procede sempre in avanti, indefesso, implacabile, come l'acqua che piano piano corrode le pietre.

40 anni in cui ho sempre amato l'arte. Penso spesso al fatto che, alla fin fine, ciò che piace è evidente fin da piccoli. Mi piacevano i quadri, mi piaceva conoscere chi li aveva dipinti, mi piaceva sapere chi e come aveva scolpito una certa statua e sognavo di imparare, di creare, di sapere l'arte.
La mia più grande paura e rinuncia, quella di non avere seguito questo forte desiderio di creare e di conoscere l'arte, perché tutto sarebbe stato diverso e invece di passare ore in un ufficio a pensare a soldi e calcoli, avrei trascorso le ore a raccontare dell'arte, a organizzare mostre, a pensare a come recuperare qualche opera artistica.
Ecco qui il mio rimpianto. Ne ho solo uno, non avere studiato arte quando avevo 20 anni.

La studio ora ed ecco gli ultimi 6 anni della mia vita in cui ho studiato arte cercando mia figlia. Desidero un figlio da quando ho 27 anni, si, so l'età esatta in cui ho capito che desideravo un figlio e ho volto tutte le mie azioni verso questo che è accaduto solo due mesi fa.
Poi la vita ha continuato a scorrere, il matrimonio, la casa, e la vera ricerca della mia piccola iniziata 6 anni fa.
Qui in questo blog c'è molto del mio quotidiano degli ultimi anni e ora qui vicino a me c'è mia figlia.

Letteralmente, non potevo desiderare di più.

Sono felice, ho lottato con tutta me stessa, non ho mai mollato per ottenere la mia indipendenza, per la mia dignità, per la mia gioia. Sono onesta. Sono arrivata a 40 anni e sono onesta, ho il coraggio di essere me stessa e di dire ciò che penso e sono fiera di me perché sono onesta, leale, sincera e coraggiosa. E sono orgogliosa di come sono. Non mi esalto anche se sembra perché ho capito che molte persone non reputano l'onestà e il coraggio e la sincerità le qualità più importante, ma per me lo sono. Per me sono importanti.

Ho desiderato una figlia ed è qui vicina a me ed è arrivata come sognavo arrivasse.

Parto per vivermi i prossimi anni con alle spalle tanta fatica, troppa fatica, ma c'è una bimba in quel divano ed è mia figlia, c'è un libro che parla d'arte in quella scrivania e io lo sto studiando, c'è una fotografia in quel portafoto ed è mio marito che fra poco arriverà a casa.
Parto da qui e rifarei tutto da capo per arrivare esattamente qui.





lunedì 1 aprile 2013

Questi primi giorni insieme

Pensavo sarebbe stato bello ma non pensavo così tanto!

Essere mamma è meraviglioso! A me calza a pennello, mi ci ritrovo come nei migliori panni abbia mai indossato!
Questo, purtroppo, non equivale ad essere una buona mamma ma almeno ciò che faccio mi piace, non mi costa fatica e mi riesce naturale per cui, se sbaglio, è inconsapevolmente nonostante mi ponga molte domande e abbia molti dubbi.

La nostra giornata inizia verso le 7.00 con la mia piccola che, ancora con gli occhi chiusi ma ormai sveglia, si mette seduta nel suo lettino e allarga le braccia per essere presa in braccio!
Da quel momento stiamo insieme e ci stiamo benissimo!
Il tempo è stato davvero brutto e così non abbiamo potuto stare fuori quanto avremmo voluto ma ci siamo divertite in casa nostra e dei nonni che non fanno altro che chiamarci perché andiamo a trovarli!
Al momento ci siamo barcamenate fra documenti e analisi mediche anche se non è ancora finita e dovremo farci diverse levatacce perché all'ospedale dei minori a cui ci siamo affidati effettuano una serie di analisi sui bimbi adottati che ci costringeranno a recarci in più ospedali a fare più prelievi.

Abbiamo vissuto una sola settimana senza mio marito in casa perché ha riiniziato a lavorare lunedi scorso. Al momento lavorava davvero lontano e vedeva la bimba solo alla sera dopo le 19.00. E' stata dura questa settimana perché davvero si sentiva che tutta la fatica fatta da mio marito per farsi accettare lasciava un gran buco... La piccola al mattino guardava verso la sua parte del lettone e se non lo trovava lo indicava con il ditino e alla sera, quando arrivava, faceva degli urli di gioia emozionatissimi!

Da domani, però, mio marito lavorerà più vicino! Ha chiesto e ottenuto il trasferimento in una sede vicina da dove riuscirà anche a venire a pranzo a casa e subito alle 17.00 potrà arrivare!
Siamo contentissimi, è davvero una bella notizia!

L'unico pensiero preoccupante che ho è legato all'università...
Mi mancano due esami (se considero anche quello che non ho passato ma studiato già quasi interamente, che però devo completamente ripassare...)poi devo finire il tirocinio (o lasciare perdere e dare un esame sostitutivo) e la tesi.
E' molto, moltissimo, soprattutto considerando che con la piccola non ho un momento libero.
Da domani andrò da mia mamma al mattino perché la tenga due orette e io possa studiare ma non mi bastano per preparare l'esame, devo studiare mentre fa il sonnellino al pomeiriggio ma ho sempre molte cose da fare e a volte sono così stanca che mi addormento anche io...
Ho provato a studiare alla sera e funziona abbastanza se non fosse che spesso abbiamo nonni o parenti o amici a cena o siamo invitati da loro e quindi siamo molto impegnati anche alla sera!
Insomma, devo liberare spazio e non c'è verso, purtroppo, come sempre, devo fare dei sacrifici per studiare... Ma li ho fatti per venti esami e quindi cosa posso fare? Non rinuncio certo ora!
Oggi ho studiato mentre dormiva e questa mattina è stata un po'solo con mio marito, domani andrò da mia mamma che me la terrà due orette e poi studierò domani sera. Mercoledi vediamo come mi barcamenerò fra pediatra e appuntamenti ma, al mal che vada, spero di studiare alla sera e piano piano vediamo se anche mia suocera e mio suocero (che sono divorziati) la terranno anche loro un pochino al mattino in modo da avere sempre due orette di studio libero in mattinata.
Mah...

A parte questo fastidioso pensiero, io sono felicissima!
Amo mia figlia come non ho mai amato nessuno in vita mia, anzi, è molto più che amore.
Mi piace praticamente ogni cosa che fa perché la capisco sempre, mi piacciono i sorrisi furbetti quanto combina qualcosa che non deve, mi piace quando si schernisce di fronte ad un complimento, mi piace quando fa segno che è buono qualcosa che sta mangiando o quando batte le manine perché ha fatto qualcosa di giusto! Mi piace quando andiamo in giro con il passeggino che mi sembra di andare in giro con Papa visto che saluta e manda baci a tutti, anche ai pupazzi che vede nei negozi!
Mi piace quando non ha ancora finito di mangiare e vuole stare in braccio al papà o quando chiama il mio gatto e i miei cani oppure quando chiede la mano per fare le scale.
Mi piace quando vuole giocare a calcio con i cuginetti ma non riesce e così gioca ad inseguire la palla, correndo, oppure quando ha a che fare con gli altri bambini ed è impassibile ai loro pianti o lamentele dimostrando una forza di carattere che penso sarà la sua migliore dote. Mi piace quando va in giro con le mie ciabatte o quando le metto la cremina alla sera e lei si gira perché gliela metta meglio. Mi piacciono i suoi occhi lucidi di gioia quando mangia il cioccolato o quando si nasconde dietro a qualcosa e poi appare all'improvviso dicendo "cucù" con la sua vocina sottile sottile. Mi piace quando dice "beeee" per tutti gli animali che vede che non siano gatti o cani o mucche oppure quando chiama "papà" o quando ripete tutte le parole che dico per poi non ridirle mai quando glielo chiedo io!
Mi piace quando si guarda allo specchio con la gonnellina nuova o quando sale sulle sedie per vedermi cucinare e le sposta a seconda di dove sono io in cucina. Mi piace quando si rotola per terra piangendo disperata e facendo degli urli sovraumani per qualche capriccio e se non la guardo e mi sposto di stanza lei si alza con i lacrimoni, mi segue e si butta per terra nella stanza in cui sono!
Mi piace tantissimo mia figlia, sempre, di notte e di giorno, da sveglia o quando dorme!

Ogni tanto mi incanto a guardarla con i suoi occhi davvero tanto a mandorla, neri e intensi, con le ciglia lunghe.
E' una coccolona incredibile, se deve scegliere fra essere presa in braccio e qualsiasi altra cosa sceglie praticamente sempre essere presa in braccio, adora ricevere baci ma lei li da solo al mio cane Bella.
E' il nostro piccolo gioiello e io e mio marito siamo esterefatti da questo dono.

Sono tornata anche a messa e il giorno di Pasqua il parroco ci ha nominati durante l'omelia come esempio di donare. In tanto ci dicono che abbiamo fatto davvero un bel gesto... ma a me non pare di avere fatto nessun bel gesto e sono colpita che tanti pensino questo perché noi, con la nostra piccola, abbiamo davvero e solo ricevuto.


mercoledì 13 marzo 2013

A casa!

Eccoci a casa!

A me sembra di vivere un sogno, mi sembra che questa non sia la mia vita e che questo sia un sogno bellissimo.

Avessi dovuto pensare a come avrei voluto fosse mia figlia l'avrei immaginata come la mia cucciola, niente di più e niente di meno, è assolutamente perfetta, è quanto avevo sognato nei miei sogni più belli e ancora di più.

Il viaggio di rientro è stato stressante perché, fra la partenza dall'albergo ad Hanoi e il rientro a casa, abbiamo impiegato circa 24 ore. La piccola ci ha sorpresi perché in aereo non ha neanche fatto caso al vuoto d'aria e ha continuato a giocherellare con qualcosa, ha poi dormito 8 ore e quindi, nel prendere la coincidenza a Parigi e nel rientrare con il secondo volo, era abbastanza riposata e non ha fatto pianti di alcun tipo.

In Italia ci ha accolti il papà di mio marito e, al rientro a casa, è stato molto bello perché qui in casa c'erano i miei genitori e mio suocero si è fermato a pranzo. Nostra figlia ama i nonni! Ha dato confidenza dopo poco tempo e quando se ne sono andati ormai correva da uno all'altro facendosi prendere in braccio a turno!
Li ha stregati e sono tutti impazziti per lei!

Ha una predilezione particolare per mia sorella e mio cognato, soprattutto per mia sorella... la adora, letteralmente! Se c'è lei non esiste più nessun altro, pare si capiscano al volo su tutto, come se fossero sulla stessa lunghezza d'onda!
Mia sorella ha sempre voluto una bimba e quando ha visto la mia piccola è impazzita di gioia, anche se aveva visto video e foto dal vero le è piaciuta tantissimo e adesso non vede l'ora di vederla in ogni momento!

Abbiamo avuto giorni davvero impegnativi fra i primi saluti ai parenti e i primi documenti per la residenza e il pediatra. Ora rallenteremo il ritmo. Dobbiamo fare delle analisi per verificare lo stato di salute (anche se ci sembra tutto a posto la porteremo in un ospedale dove eseguono controlli ad hoc per bimbi provenienti da paesi stranieri) e dobbiamo ancora incontrare altri parenti e amici ma faremo tutto con calma. Credo che l'importante sia creare la nostra famiglia e fare tesoro di questi giorni in cui ancora mio marito è a casa dal lavoro.

Si adorano, letteralmente. Si cercano praticamente sempre con lei che dice raramente Mamma ma praticamente sempre Papà!

Ha paura dei miei cani e del gatto... L'ennesima paura da superare. Inutile specificare che sono parte integrante della famiglia, sono la nostra casa, per noi i nostri animali non si possono non accettare...
Con molta calma stiamo cercando di farle prendere fiducia ed ora siamo al punto che già li pettina anche se, quando li vede in piedi che camminano, si lamenta e ci cerca.

Credo che per il fine settimana chi dovrà iniziare ad avere paura saranno i nostri cani che già lei chiama e indica praticamente sempre.

Ora è rientrata dopo essere andata a giocare al parco con suo papà, questa mattina siamo andate a tagliarle la frangetta che era un po' lunga e ora le preparerò la cena.
Sono io che vivo tutto questo?
Se è un sogno, per favore, non svegliatemi.


ps. Ho pensato se ritornare sui post passati e corregerli visto che ora ho una connessione decente (anche se non riesco più a formattare i post né a cambiare i colori o i caratteri...) ma credo che li lascerò così, con i loro errori, parte integrante di un percorso e, forse, vera testimonianza resa dall'altra parte del mondo.

martedì 5 marzo 2013

Ultima notte in Vietnam

Ultima notte ad Hanoi. Domani sera partiamo e giovedi mattina saremo in Italia dopo 12 ore di volo fino a Parigi dove sosteremo per circa 3ore e poi, finalmente, prenderemo il volo di rientro. Oggi è stata una giornata malinconica, siamo rimasti a vedere il lago per qualche tempo, abbiamo girovagato per la città vecchia, abbiamo gustato l'ultimo Pho con i nostri compagni di viaggio e tutto aveva uno strano sapore che sapeva di addio o di un arrivederci fra tanti anni quando tutto sarà diverso. Mi dispiace di essere stata male i primi tempi, non ho potuto evitare questa brutta influenza ma mi dispiace, per il resto, questo non è stato un viaggio, è stato qualcosa di più e il ricordo di questa terra non è solo un ricordo di un luogo visitato ma è la radice e la sorgente del sorriso di mia figlia, è l'intensità del suo sguardo e il suono della sua voce. Qui c'è la sua origine e ciò rende questa terra più cara di ogni altro luogo al mondo. Questa sera sono piena di paure. La mia cucciola avrà timore, al ritorno, di cose semplici come stare seduta legata nel seggiolone del'auto, avrà il terrore dei miei cani e del mio gatto che da me non sono opzionabili ma sono parte integrante della famiglia e lei me la immagino come strillerà... Sarà tutto un po' difficile e stasera le dicevo che mi dispiace portarla via da qui, mi dispiace che avrà paura, mi dispiace averla tolta dalla sua routinne... Vorrei che non soffrisse e che non dovesse affrontare tutte queste prove. Spero di essere per lei una buona mamma, se lo merita. È così buona e cara che, davvero, merita una brava mamma e ciò anche considerando tutte le prove che sta superando uscita come è da un istituto dove orari e regole erano sempre le stesse, giorno dopo giorno. Io ce la metterò tutta.

sabato 2 marzo 2013

Ad Hanoi

Giorni vietnamiti con il caldo che entra nella pelle e la gioia nel cuore, con mia figlia e mio marito che si inseguono e io che mi meraviglio ogni attimo, con la risata della mia bimba che mi risuona nel cuore e con lo stupore di cio' che mi sta accadendo, di questo miracolo. Soprattutto, giorni in cui finalmente sono me stessa. pinamente, in cui il bello e' davvero bello e il brutto e' davvero brutto, in cui tutto e' semplicemente come deve essere e io vesto i panni di me stessa, in cui non attendo piu' e la vita fluisce come deve, con me pienamente consapevole. La prima settimana con la mia bimba avrebbe potuto essere vissuta in qualsiasi citta' del mondo, non c'erano ristoranti con gli sgabelli in mezzo alla strada in cui donne con il cappello a cono preparano il Pho, non c'erano motorini con bambini e cani e borse della spesa tutto contemporaneamente che viaggiano, non c'erano donne bellissime con gli occhia mandorla vestite di un abito lungo ed elegante che attraversano la strada, c'eravamo io, mia figlia e mio marito che ci stavamo conoscendo. Dal giorno successivo l'incontro sono stata male, ho avuto la febbre alta e qualsiasi forma possibile di malattia intestinale ma questo non per aver mangiato qualcosa di insano ma per un'influenza che ha fatto tutto il suo decorso incurante di cio' che mi stava accadendo, ha iniziato con male fortissimo alla gola, giorni afoni, e poi febbre altissima, stanchezza pazzesca e dolori allo stomaco, poi raffreddore davvero fastidioso e infine tosse ed ora, dopo 11 giorni, sto finalmente bene. Ma questa influenza ha buttato fuori un sacco di cose brutte che ho vissuto in questi anni e che io mi ammalassi cosi' tanto davvero non solo non me l'aspettavo ma non penso sia stato neanche un caso perche' davvero avevo accumulato troppo dolore. In mezzo a tutte queste malattie c'era la mia piccola..., e' una bimba adorabile, davvero simpatica. Sembra l'abbiano creata apposta come la volevo... non le aggiungerei ne' toglierei niente! La prima notte non voleva dormire nel lettino e abbiamo iniziato una certa lotta durata quasi un'ora o forse anche di piu'. Il suo non era un capriccio ma reale paura di dormire da sola nel lettino, in un mondo che non conosceva, con due estranei... si e' battuta come una tigre e io tanto la amavo ed ero orgogliosa di lei e tanto non l'ho tirata su pur continuando a parlarle con calma, risistemarla, coccolarla... Mi dispiace di averle imposto questa prova cosi' dura ma io penso che la prime regola per stare bene sia dormire bene e in tre in un lettone forse lei ce la faceva ma io no e se io sono nervosa lo diventa anche lei. Alla fine la mia cucciola si e' addormentata e da allora dorme senza problemi nel lettino come probabilmente ha sempre fatto in Istituto dove non aveva me ad accudirla ogni secondo. Ma al mattino appena si sveglia o al pomeriggio quando si addormenta per il sonnellino viene nel lettone e sono i momenti della giornata che preferisco perche' lei e' dolcissima e mi si butta addosso cercando baci e coccole e li' si stiamo strette strette che non la lascerei pie'. Lei non ha pianto quando ha lasciato l'Istituto. Per qualche momento si e' accorta di cio' che stava accadendo quando il furgone e' partito ma si e' distratta guardando fuori dal finestrino perche' e' curiosa e riflessiva. Io credo che mi abbia sostituita facilmente con una delle didi che si prendeva cura di lei e mi dedica amore e coccole impensabili con un'estranea e sono certa che ha fatto questa trasposizione che le consente di stare serena (e infatti durante il giorno e' serena e solo occasionalmente, di notte, fa incubi che io vedo come positivi perche' certamente ha vissuto un trauma che deve in qualche modo esprimere, fosse pure in un sogno). Lei cerca costantemente la gioia. Non ci sono dubbi, vuole essere felice con una forza e una costanza difficili da descrivere. Vuole essere felice, ricerca la felicita' ed evita i conflitti. Si sa incaponire come una tigre in gabbia per cio' che teme (per esempio, non voleva assolutamente stare nel passeggino, e con assolutamente intendo dire proprio in modo definitivo, lei non ci voleva proprio stare...) ma per il resto, anche se attua tutte le consuete dinamiche dei bimbi che fanno capricci (che fa anche lei, certo!), sento in modo inequivocabile che non ha voglia di perdere tempo, che se vuole la bibita anziche' l'acqua si, se la prende, piange, scivola a terra e fa finta di essere la bimba piu' triste della terra contorcendosi e dibattendosi, ma se vede che non gliela do si rialza e inizia a correre... fa lo stesso mamma, non vedi che ci sono cose piu' belle? Ecco, mia figlia ha voglia di vivere e di imparare, ne ha tantissima. Con mio marito il rapporto non e' stato facile,non era abituata a uomini e fino ad oggi non si e' mai lasciata prendere in braccio per piu' di qualche secondo senza poi scoppiare a piangere, pero' ormai da giorni giocavano continuamente con lei che lo chiamava sempre, anche quanto era in bagno e fino a ieri urlava YE' ma da oggi lo chiama APAP che e' l'attuale sua versione di PAPA'. Oggi, al Mausoleo di Ho Chi Min, finalmente, mio marito ha avuto la sua vittoria e forse anche lei perche' ad un certo punto si e' lasciata prendere in braccio ed e' stata li' per mezzora con lui che, talmente contento, per tutta la mezzora non le ha mai cambiato posizione per il timore che cambiasse idea e volesse scendere. Sono bellissimi insieme. Lei lo chiama e lui corre, mangia piu' con lui che con me, sicuramente le sue risate piu' belle le fa con lui e devo dire che mi sembrano due innamorati con lei con ancora quaalche paura ma ormai completamente affascinaata. Piccole grandi conquiste in questa Hanoi che, da qualche giorno a questa parte, abbiamo iniziato a scoprire ed amare, nel tempio della letteratura, lungo i suoi bei laghi o nelle sue pagode. Speriamo comunque di tornare presto a casa perche' e' chiaro che, per la piccola, passare da due anni in istituto a una vita in hotel e' strano e forse neanche tanto sano ma, per quello che potremo, ancora per qualche giorno, cercheremo noi per lei, consapevoli, di trattenere quanto possiamo di questa terra che ci ha dato il nostro bene piu' grande.