laurea

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mercoledì 29 giugno 2011

gita con i nipotini

Ieri abbiamo portato i miei nipotini l'Intelligenteilmiopreferito e lo Scalmanatoammaliatore allo zoosafari.

E' stata una giornata bellissima in cui abbiamo goduto a pieno della loro compagnia e ci siamo divertiti come non accadeva da tempo.

Mio nipote l'Intelligenteilmiopreferito ha esordito dicendo: ciao Zio! adesso io non sono più appassionato di pianeti, sono appassionato dell'Uomo ragno!

Durante la giornata ha posto le più disparate domande ma la cosa più curiosa è che non avevano a che fare con ciò che stavamo vedendo o facendo. Ad esempio chiedeva: cos'è Masticare? e questo mentre stava seduto nel seggiolino dell'auto a guardare fuori. Oppure: cos'è Rompicapo? e questo nel bel mezzo della visita allo zoosafari dove si vedono gli animali da dentro l'auto.

Ad un certo punto gli stavo raccontando qualcosa del bosco e lui mi fa: zia, perché hai un dente accavallato all'altro? (difetto non curato a sufficienza dall'apparecchio durante l'infanzia...).

In questo zoo c'è anche un parco dei divertimenti e un percorso che ricostruisce il "giurassico" con una serie di enormi statue di dinosauri messe in posizioni terribili. Ci sono anche degli autoparlanti che emettono i suoi dei dinosauri e per un bimbo di 4 anni tutto deve sembrare terribilmente vero se si aggiunge anche che mio marito ha rincarato la dose con frasi del tipo: attento! arriva il dinosauro! è terribile!

Fatto sta che il piccolo si è spaventato tantissimo e a quel punto è stato praticamente impossibile recuperarlo. Gli ho spiegato in tutti i modi che erano solo statue e lui mi ha detto, molto chiaramente: lo so che sono solo statue e che non si muovono, ma io ho paura.
E io lo capisco benissimo, non solo perché tutti i bambini sono "animisti" e credono che gli oggetti abbiano in qualche modo la possibilità di "capire" o di "vivere", ma anche perché io ho una grandissima fobia delle statue.
In alcuni musei, come ad esempio al Met, non sono riuscita a visitare la galleria delle statue perché ero da sola ed ero troppo spaventata...

Alla fine con mio nipote l'ho risolta nell'unico modo possibile (visto che il passaggio nella zona del giurassico era obbligatorio per accedere ad altre aree), ovvero, l'ho fatto accucciare nel passeggino e, con il tettuccio tirato tutto giù in modo che non vedesse niente, gli ho raccontato che era in una navicella spaziale sicurissima dove nessun dinosauro poteva vederlo.
Da quel momento si è rasserenato.

Suo fratello, lo Scamanatoammaliatore, è un temerario. Sopra alle spalle di mio marito urlava: HO PA - U - LA! HO PA - U - LA!
Che significa: Ho paura! Ma in realtà lui ripeteva le parole solo per fare il verso a suo fratello e per giocare con le parole e cantare, cosa che lui fa praticamente sempre.

In genere lui si mette a cantare, a squarciagola (ma davvero a squarciagola): Tutti quanti! Tutti quanti! Tutti quanti voglion fare il jazz!!!
Come gli Aristogatti in un note pezzo del film!
Agita anche le mani come a fare vedere che sta suonando la chitarra, è un vero spasso!

 Lo Scamanatoammaliatore è molto dolce. Ci siamo messi a giocare sotto ai getti d'acqua posti lungo il percorso del parco per rinfrescare i visitatori e, dopo un po' che io non ne potevo più e mi sono seduta, nonostante mio marito e suo fratello corressero sotto i getti fra risate e schizzi, lui è venuto a cercarmi e mi ha detto: Vieni zia!

In un altro momento mio marito ci ha perso di vista insieme a suo fratello, lo Scamanatoammaliatore ha iniziato a chiedere: dov'è lo zio? dov'è lo zio?

Quando l'ha visto è andato da lui e gli ha detto: perché non ci hai aspettati?

E' stata davvero una bella giornata a parte per il fatto che quegli animali mi hanno fatto moltissima pena.

Mancano ancora alcuni giorni alla fine di queste ferie, cerco di godere in qualche modo di questa libertà e vorrei che durassero ancora molto.
Tutto è un po' più semplice quando si è in vacanza..

venerdì 24 giugno 2011

Ritornata

Eccomi qui.
Ritornata da una viaggio.

Questa breve vacanza è stata come immergersi in un'altra dimensione. In ogni momento mi è sembrato che tutto fosse come irreale.
A volte ero assolutamente e pienamente io, altre volte ero come una duplicato, programmato per andare avanti.

Ci sono dei viaggi un po' catartici, ci sono dei viaggi, invece, di stabilizzazione.
Almeno per me, il viaggio acquista sempre un significato che va al di là di ciò che vedo o vivo in quel momento.
Io credo di essere in un periodo della mia vita in cui mi risulta difficile cambiare, ma in questo viaggio ho vissuto emozioni molto profonde e, dentro di me, è come se fosse stato un viaggio molto lungo.
Sono rimasta io e ho preso consapevolezza di questo stato perenne di malinconia che ormai da qualche tempo mi ricopre come un velo. In questo viaggio ho ripercorso dei tratti di strada, mi sono rivista, cercata, ritrovata, sempre io, sempre questa persona, ma certamente più consapevole.
Per la prima volta in vita mia, anche più consapevole di essere triste.

Ho sempre visto la tristezza come una grave piaga da superare sempre e comunque, i miei post ne sono un esempio. Fra alti e bassi, a parte l'ultimo periodo, è innegabile la mia continua ricerca della luce.

In questo periodo, preferisco la penombra. Preferisco accettare il mio stato di tristezza e vivere la mia "malattia", la mia solitudine, la mia interiorizzazione. In qualche modo, la mia catarsi.
Passare attraverso un altro stadio dell'essere per divenire.
Insindacabilmente, al momento ci sono, mi riconosco. Ma sento che questa "tregua" in cui mi riconosco perfettamente (e non è facile riconoscersi), sarà la base di un'ulteriore modifica.

Per ora, con questa malinconia profondissima, vivo e mi riconosco.
E' già qualcosa, cercare di non sfuggire da sé stessi.

Tutto è scaturito da Venezia. Come avevo accennato, io conosco molto bene questa città.
Ci viveva il mio ex fidanzato. Ho trascorso giorni e giorni  (per anni), camminando per quelle calli, estraniandomi da tutto, vivendo dentro ad un'opera d'arte e immergendomi completamente in una dimensione "altra" che poi è stata l'essenza di tanti anni di vita.
Era come se Venezia stessa mi elevasse verso altro.

Un giorno il mio ex fidanzato mi aveva scritto una poesia che spiega perfettamente il mio stato d'essere.
Quando non mi perdevo per la città, lo attendevo per ore ai gradini del Museo Correr che si trova in piazza San Marco, esattamente di fronto alla basilica.

Si intitola
ATTESA AL MUSEO CORRER

E TU CHE CONTEMPLI LA LUNA, 
ATTENDI SILENZIOSA L'AMORE.
IMPROVVISO BACIO TI DESTA,
FOLLEMENTE.

Ero andata a Venezia 10 anni fa, con  mio marito. Era un periodo molto particolare del nostro rapporto, ci eravamo appena conosciuti, era tutto molto strano, irreale.
Lui era estasiato da questa città, io ero innamoratissima.

Ritornando a Venezia ho rivisto quella ragazzina che passeggiava, ho sentito i suoi passi rimbombare, ho riassaporato il profumo e quelle sensazioni come delle madeleine sempre calde e fumanti, ho rivisto me ragazzina piena di speranze e ho vissuto me donna che, in qualche modo, si prepara a diventare madre.
Ho pianto le lacrime della comprensione che non ho avuto, ho accettato che non tutto dipende sempre e solo da me e mi sono permessa di arrabbiarmi per gli errori degli altri. Finalmente, ho acconsentito ad arrabbiarmi con gli altri.

Ho rivisto anche una giovane donna innamorata, con un uomo confuso, in una giornata di 10 anni fa, e ho gioito della mia determinazione, della mia tenacia, di essere di nuovo lì, con quel uomo, uniti.

Ho conosciuto meglio  il Tintoretto e mi sono saziata di lui e delle sue pose, e dei suoi colori.
Sono stata alla biennale d'arte e, senza saperlo, al centro del padiglione più grande della mostra, troneggiavano due opere non contemporanee. Proprio del Tintoretto. E a me sembrava ormai di trovare un vecchio amico e in mezzo alla precarietà che la Biennale riesce sempre a infondere, ho trovato un'isola di sicurezza di cui ho giovato.

Una sera abbiamo cenato in una piccola piazza, davanti a me due ponticelli e le gondole e le barche che fluivano.

Poi siamo stati nelle Dolomiti. Abbiamo alloggiato a Moena, nella Val di Fassa.
Se non fosse stato per il cibo che costantemente viene offerto fino a riempire il turista come un'otre, forse sarei volata via, insieme a qualche folata di vento.
Il cibo è stato l'ancòra per tenermi a terra.
Quelle montagne, sono magiche.

Io conosco bene la montagna, abito in un territorio in cui, ovunque ci si sposti, si finisce sempre per andare in montagna, in alta montagna intendo dire.
Ma quelle montagne sono magiche. Sono viola.

Essendo andati in primavera l'aria era particolarmente fresca e i prati erano veramente fioriti. Veramente. Non ho mai visto così tanti fiori insieme in un prato, migliaia di fiori tutti diversi, davvero tutti diversi, con qualche nuvola, qualche suono di campanaccio, qualche cinguettio.
Forse lì ho completato la mia opera per "sentirmi" e per "trovarmi". Almeno per un po'.

Così, ieri sera, quando siamo tornati a casa, ero felicissima di ritrovare la mia casa!
Le mie rose fiorite, gli zucchini sempre più grandi, i pomodori, V.B e M. curiosi di ritrovare i loro spazi, le surfinie festose, le pareti gialle e azzurre, la mia collezione di gomme, il mio letto, l'uovo che ha fatto la mia gallina Eva, ero euforica.
Felicissima di questo angolo di mondo solo mio, solo nostro.

In sostanza, ho messo un punto.
Ora vivrò l'A capo.


































venerdì 17 giugno 2011

un passo avanti all'altro

Mio nipote A. L'intelligenteilmiopreferito, al termine del secondo anno di asilo,  ha scritto questa poesia:

I NUMERI SONO NERI
PARTONO DALL'UNO
E SONO NEL CALENDARIO.
FINISCONO AL TRENTUNO
E LO ZERO E' PRIMA DELL'UNO.
I NUMERI SONO TANTI
E LI CONTANO I GIGANTI
IL DICIANNOVE E IL VENTI
FANNO VEDERE I DENTI.
IL DUE E IL TRE
SALTANO CON IL RE.
E IL VENTIDUE E IL TRENTOTTO
MANGIANO UN BISCOTTO.

Dopo averla letta gli ho fatto moltissimi complimenti e lui mi ha fatto notare i disegni intorno, tutti numeri scritti da lui. Vedi che qui ho fatto il 4? Guarda, qui c'è il 10!
E poi ha iniziato a contare, uno, due, tre, quattro, cinque, è andato avanti fino al trentuno forse, felice delle sue conoscenze e riempindosi di numeri come un altro bimbo farebbe con la nutella.

Mio nipote l'intelligenteilmiopreferito è un vero tecnico.
Io lo adoro.

Ho deciso di dare un soprannome a tutti i miei nipoti perché sono stufa, ogni volta, di doverli descrivere. L'ho scritto sotto, nell'about me di questo blog.

Volevo aggiornare sullo stato della mia dieta. Ho perso 3 dei 4 chili che desidero perdere. Ho deciso di seguire una dieta di mantenimento durante le ferie e poi di procedere con la perdita dell'ultimo chilo, magari anche di due chili.

Non siamo ancora partiti per le vacanza, ieri ho litigato con l'albergatrice taccagna dell'albergo in trentino e, dopo aver perso 100 euro, abbiamo rivisto le nostre ferie.
Partiamo domani e staremo due giorni a Venezia, poi ci sposteremo in trentino se il tempo sarà bello, oppure al mare, verso sud, se sarà brutto in montagna.

Trovare un albergo a Venezia con un budget di un massimo di 100 euro al giorno non è semplice.
Alla fine alloggeremo a Mestre che è sempre una buona soluzione se non si  ha intenzione di vivere una vacanza romantica. Perché se si vuole vivere una vacanza romantica, allora il rumore dei passi nelle calli, alla sera, e il silenzio del mattino rotto solo dallo sciabordio delle acquie nei canali, è una dimensione altra imperdibile per chi inizia un amore, per chi lo consolida, per chi lo ritrova, per chi lo vive.

Noi però, questa volta, andiamo a vedere Tintoretto e la biennale d'arte moderna.

Oggi sto un po' meglio.
Ieri ho parlato a lungo con mio marito e confermo la mia prima decisione di piangere ogni volta che sto troppo male per questa situazione adottiva.

In mancanza di meglio, piangerò.
Mi sto concentrando con tante piccole cose , un passo avanti all'altro, in modo da non piangere, da non pensare, da non sentire il vuoto.

Al mattino mio marito mi ha portato in un posto bellissimo. Qui a due passi da casa, in una piccola frazione del comune in cui abito, c'è una agglomerato di case in pietra. Sono abitate, per lo più, da vacanzieri che cercano la quiete dopo settimane o mesi in città.
Un posto fuori dal mondo, vicino ad alcune case in disuso, abbarbicato in mezzo a castagni secolari. Giù nella vallata scorre il fiume ma non così lontano da non poterlo sentire. In alcuni punti l'eco dell'acqua è fortissimo.
E così mi sono fermata ad ascoltare. E a farmi un po' acqua anche io. A scorrere in qualcosa di più grande di me che è il fluire dell'acqua e della vita.

giovedì 16 giugno 2011

scendono lacrime e pioggia

Ieri ho pianto tutto il giorno.
Mi sono svegliata piangendo e ho praticamente continuato fino a sera.
Ho provato a rifugiarmi nell'unica tana sicura che conosco da sempre, nella lettura, ma nonostante abbia iniziato al mattino un bel libro (L'eleganza del Riccio), e l'abbia terminato alla sera, alla fine ho pianto lo stesso praticamente sempre.
Fra una frase e l'altra.

Ho pianto per la situazione in Vietnam e perché temo che non riuscirò mai a diventare mamma.
Ho anche pianto di rabbia.

Andiamo per ordine.

La situazione in Vietnam.
In questi giorni è uscito un comunicato CAI in cui vengono forniti aggiornamenti sulla situazione in Vietnam.
Qui si comunica che, VEROSIMIBILMENTE ad agosto, ci saranno le liste dei bimbi adottabili e che quindi gli Enti potranno proporre le coppie per questi bambini fra quelle per cui le pratiche sono già depositate.
Dal 2012 sarà possibile depositare nuovi dossier.

Queste notizie non sono negative ma sono state  smentite, mai per iscritto ma solo verbalmente, da referenti dei vari enti presenti all'incontro con la delegazione vietnamita o dagli stessi rappresentanti della CAI.
In sostanza, pare che la data di Agosto non sia stata assolutamente proferita dalla delegazione vietnamita ma che, da buoni italiani, li abbiamo un po' costretti a dare una data anche se approssimativa...
Per il prossimo anno i referenti parlano del caos più totale in quanto il Vietnam è ancora in altissimo mare per la predisposizione di personale e processi come da nuova legge.

Al momento, però, i bimbi sono ancora tutti in orfanotrofio e siccome il Vietnam è un paese molto povero, aumentano sempre di più e sono ammassati a due e a tre nello stesso lettino.

Per questo motivo io piangevo.

Piangevo anche perché mi sento molto sola.
Nessuno più mi ascolta per quanto riguarda l'argomento adozione. Anzi, non prendiamoci in giro, nessuno mi ha mai ascoltato a parte i ragazzi del gruppo di Auto Mutuo Aiuto che però ora non c'è più perché il progetto è durato un anno.

In sostanza, la razza umana è qualcosa di altamente schifoso ed egoista che se ne infischia bellamente dei problemi degli altri. In sostanza, io credo di annoiare  con 'sta storia dell'adozione.
Come vanno le cose durante un incontro con amici?
Ecco qui. Poniamo il caso che siamo a cena.
Dopo circa unora e mezza di chiacchiere insulse sulle vacanze, sulla politica (solo se si hanno le stesse idee), sui bambini (degli altri ovviamente), sul lavoro (ma in genere sono io che chiedo agli altri, a me pare che siano secoli che nessuno mi chiede: come va al lavoro?, perché tutti danno per scontato che io lì me la sappia cavare e che non cambi mai niente, quando invece cambia sempre continuamente tutto), sulla cucina, comunque sia, dopo aver sciorinato quasi tutti gli argomenti inutili o averli trattati in modo soft che ci sono, allora qualcuno chiede: E l'adozione?
E io: va male. tutto malissimo.
E lui/lei: ma dai!
E io: eh si. Un discorso proprio triste se si incappa in un blocco paese.
E lui/lei: Mi dispiace... E quella tua amica là, quella che aveva iniziato la dieta, ce l'ha poi fatta? Era grassa eh!

ecco fatto. fine della storia.
Abbiamo passato da gennaio ad aprire ad uscire a cena con amici e conoscenti almeno una volta a settimana ed è sempre andata così.

Certo, ci sono le amiche intime.
Le mie amiche intime, che sono poche, ultimamente parlano solo di sé stesse. Sono mamme e parlano dei loro figli, oppure sono stressate perché sono mamme e devono lavorare e hanno una vita lavoro/casa, e parlano solo di sé stesse perché quando sono con me, finalmente, possono parlare di loro stesse visto che in genere si occupano di altri.

IO MI SONO ROTTA I COGLIONI!
Parlo dell'adozione qui in questo blog tutto mio in cui se uno ha voglia legge tutto il post, altrimenti non lo legge ma almeno io non lo vedo in faccia, ma almeno non c'è nessun obbligo perché io non lo so.
La gente è una merda, se ne infischia dei problemi della gente e io sono STUFA di occuparmi degli altri, sono stufa stufa stufa, io vorrei che qualcuno si occupasse di me!

Mio marito è un uomo e lui funziona in questo modo. Io sto male, lui in qualche modo lo intuisce (perché in genere non amo farmi vedere piangere da lui), quindi mi dice qualche parola di incoraggiamento. Detto questo per lui io dovrei stare bene e non ne parla più. Fine.
Lui, quando mi vede stare male, non sa come comportarsi. Va in tilt.
Certamente, come ho detto più volte, al momento lui non sente l'esigenza di un figlio.

Quindi sono sola, solissima.

In questa situazione io mi chiedo perché tutti ce la fanno ad avere un figlio ed io no.
Ieri mi è arrivata una email di cari amici che finalmente partivano per raggiungere la loro bimba in Russia. 6 anni d'attesa, forse 7. Intanto però loro hanno dato mandato per l'adozione internazionale meno di 10 mesi fa e ieri partivano per il secondo viaggio (in Russia sono previsti 3 viaggi, il 2° e il 3° a distanza di non più di un mese e dopo l'ultimo viaggio si torna con la bimba).
Poi mi ha scritto un sms la mia collega, quella che era incinta. E' nato il suo bel bambino (e ne sono certa che sia bello, lei lo è molto e anche suo marito). Lei si è sposata ad agosto, è rimasta incinta a settembre.
Ovviamente, al primo tentativo.

Alla sera mi ha chiamato un'altra amica che aveva una situazione (difficilissima da vivere), di due segnalazioni contemporanee a cui rispondere. Anche lei ha dato mandato all'ente da pochissimi mesi, meno di un anno.

Molto bene.
Le donne partoriscono, le coppie adottive adottano.
E io resto qui.

Noi per la nazionale siamo esclusi perché io in adolescenza ho avuto una grave malattia e quindi i giudici appena vedono la nostra relazione (che di per sè è bella), se la fanno sotto e passano oltre.
Molti paesi esteri non la vogliono neanche vedere la nostra pratica.
Ma io li capisco. Ma chi glielo fa fare?
Meglio evitare grane.

All'estero sono finita in un paese bloccato che è nel caos più totale.

Cosa posso fare? Mi convinco che io non diventerò mamma? Non posso, non ci riesco, è come se avessi mio figlio nella pancia e fossi in attesa di partorire ma lui non nasce mai.

Ho trovato un'unica soluzione. Piangere e quando non piango indosso la maschera e vado avanti.

Adesso si sveglierà mio marito e io proporrò di andare a mangiare i croissant freschi in un bar in città in cui sono strepitosi. Poi porteremo i pantaloni in sartoria per farli accorciare, poi mi prenderò il nuovo numero della rivista Poesia che a questo punto deve essere uscita.
Poi verremo a casa e stirerò e preparerò la valigia. Poi porterò mia madre dalla diabetologa/endocrinologa, poi verrò a casa e ceneremo.
Domani partiremo per le vacanze. Piove, abbiamo prenotato in trentino e danno pioggia.
Poco male, faremo un giorno a Venezia a vedere la biennale d'arte contemporanea e poi chissà, da qualche parte andremo per cambiare un po' d'aria.

Magari a Venezia andrà meglio. Io conosco benissimo questa città, ci sono stata almeno.. mah... centinaia di volte direi. Avevo un fidanzato veneziano.
Magari andremo a vedere i Teleri del Tintoretto alla scuola di San Rocco. Ecco, magari si.

Lì credo che sicuramente smetterò di piangere.
Come dice il libro che ho letto ieri. Quando sarò lì dentro sarà sicuramente un sempre nel mai.

martedì 14 giugno 2011

tanta fatica... per...



UN SUCCESSO!!!

CE L'HO FATTA!
HO PASSATO L'ESAMEEEE!!!

Ho scalato la montagna fino in alto, ho sudato e faticato, ho rinunciato a molti svaghi e ho davvero sacrificato momenti belli e attimi di riposo per poter arrivare a questo momento. In cima alla montagna a godermi il panorama!

E questo panorama è bellissimo!

Ce l'ho fatta, ho preso 29!

Questo esame era davvero molto difficile, per me, che studio e lavoro, una vera impresa.
Ed è andato proprio bene. Ora ne mancano "solo" 4 ma può essere paragonato allo spaventoso "statistica" per certe facoltà, o "diritto privato" per altre..
Insomma, uno di quegli esami che si temono per tutto il percorso di studio.
E io oggi L'HO PASSATOOOOO!!!! YEPPA YEPPA YEPPA!

Mi ha interrogata prima l'assistente e io ero proprio in forma, lucida, precisa, competente. L'assistente mi ha detto che le piacevano molto i termini che stavo utilizzando!
Ero davvero serena e sentivo di sapere. Passavo da uno dei 6 libri ad un altro senza nessun problema, ricordavo le singole frasi, le note, i riferimenti...
Mi sono persino permessa di commentare con il mio punto di vista (e poi l'ho detto che era solo un personalissimo parere...).
Soffro della sindrome di inferiorità davanti alle prof....

Comunque sia è andato molto bene.
La prof. stava interrogando un'altra ragazza ma spesso mi ascoltava. L'assistente ad un certo punto mi ha fermata (dopo più di mezzora di interrogazione) e ha detto che avrebbe proposto un 29 alla prof. che mi avrebbe a sua volta fatto alcune domande.

Da quel momento è passata un'ora abbondante... Un'ora interminabile in cui la tensione è scesa fino ai minimi storici.
Quando mi ha interrogato la prof. non ero più così lucida. Si capiva molto bene che avevo studiato ma non riuscivo più a portare avanti discorsi complessi e mi sentivo imbarazzata perché mi ha fatto una domanda simile ad una dell'assistente e io non volevo dire le stesse cose perché l'assistente mi stava ascoltando...

Alla fine, comunque, la prof. ha detto che per lei andava bene. L'assistente ha detto (e ha fatto bene) che sicuramente mi era scesa un po' la concentrazione e io mi sono scusata.
Ma la prof. ha detto che andava bene così e mi ha dato il mio 29 che è il voto più alto dato oggi (e lo so con certezza perché ho concluso per ultima!)

Insomma, è stata una bella soddisfazione.

Uscita dall'ateneo c'era mio marito che mi aspettava perché essendo in ferie è venuto a farmi compagnia. E' stato ancora più bello, insieme a lui, stemperare la tensione e vivere la gioia di questa bella soddisfazione.

Insomma, davvero tutto bellissimo!

Poi, sul treno, un'amica mi ha chiamato per darmi gli ultimi drammatici aggiornamento sulla situazione delle adozioni in Vietnam. E così sono diventata triste.
Adesso sto cercando di non pensarci, almeno per oggi, almeno per questa sera.
Ma ricacciare indietro il pensiero è difficilissimo. Perché perché perché perché non posso avere un figlio anche io?
Ecco, mi dispiace, sempre lì vado a parare...

...Torno in me. Torno alla mia gioia di un successo voluto con tutte le mie forze.
Questo è il momento della gioia, al resto ci penserò domani.

e lo sto scrivendo con le lacrime agli occhi...



lunedì 13 giugno 2011

Il giorno prima dell'esame

Il giorno prima dell'esame è sempre un giorno particolare.
Si sta come sospesi.

Ho sempre pensato che quando si arriva a questo giorno studiare non serva più. La tensione è troppo alta, non si memorizza quasi niente, l'adrenalina inizia ad agire.
In realtà, in alcuni casi il giorno prima dell'esame ho studiato, ho memorizzato, ma si è sempre trattato un po' di strascichi, di parti lasciate indietroquasi appositamente per memorizzarle all'ultimo momento, ricordarle giusto fino all'ora dell'esame e poi dimenticarle per sempre.

Credo che la mia preparazione sia terminata mercoledi sera.
Ho finito di studiare l'ultimo libro e mi sono detta: fine del viaggio.
In realtà ho passato il sabato e la domenica a studiare e in entrambi i casi mi sono fatta venire la nausea dallo studio, nel senso proprio letterale del termine, ovvero, avevo la nausea a tenere la testa china sopra il libro dopo 5 o 6 ore di studio e di concentrazione perché ho spinto dentro le nozioni, cercando espedienti di tutti i tipi per ricordare, ricordare, ricordare...

Oggi faccio come i pugili prima di un importante i match. Decomprimo, faccio un allenamento leggero.
In realtà, non sto più capendo niente.
Sono molto stanca  e non ho voglia di studiare, ho ripreso in mano un libro e ho riletto le parti sottolineate, le più importanti, ma avevo il pensiero altrove.
Ho voglia di tornare a vivere.

Sabato e domenica, oltre a studiare, sfruttando ben bene tutte e 24 le ore del giorno, siamo stati, sabato, alla festa di fine secondo anno di asilo di mio nipote A. di 4 anni e domenica, alla festa di compleanno di N. che ha anche lei 4 anni.

Ammetto che ci siamo divertiti. Tutti i genitori, in entrambi i casi, se ne sono stati da una parte come se il fatto di potere avere qualche ora libera a mangiucchiare salatini e chiacchierare con altre mamme e papà, con i bimbi tenuti a bada da chi si occupa dell'animazione, fosse davvero tempo molto prezioso.
Io li capisco, loro i bimbi ce li hanno sempre e anche io farei così.
Siccome io un bimbo non ce l'ho e di queste chiacchiere ne ho piene le tasche (perché in ufficio la maggior parte dei discorsi durante la pausa caffè vertono su mamme in attesa - la nuova "tornata" è di ben 4 donne incinte in un open space di un totale di 50 persone per lo più uomini... - oppure su figli più o meno grandi), allora ho giocato con i bimbi divertendomi oltre misura.
In un caso c'era un prato enorme e quindi è stato bellissimo, con mio nipote C. di 2 anni e con A. di 4, giocare a trovare i fiori e gli insetti o correre, correre, correre, o abbracciarci rotolandoci.

Nel secondo caso ho visto la bimba dei miei sogni. Una magnifica tata di 4 anni con i capelli lisci lisci e biondi e due occhi azzurri grandi ed espressivi e, soprattutto, una dolcezza infinita, infinita.
E' arrivata con un salvadanaio e si è avvicinata a N. dicendole: io ho un salvadanaio.
E N. ha toccato il salvadanaio.
Sono amiche carissime.

Veramente io non ho mai sognato una bimba bionda... l'ho sempre pensata nera, nel senso nera anche di carnagione... e poi con i capelli scuri e gli occhi come due perle.

Da quando attendo in Vietnam ho iniziato a pensare ad un bimbo con i capelli lisci e dritti sopra alla testa, con il nasino un po' schiacciato e un sorriso furbo e dolce insieme.
Adesso riinizio a pensare ad una bimba e vorrei che avesse la stessa energia di Martina, la bimba che ho visto domenica.

Sia sabato che domenica mi sono molto divertita ma in settimana, per questi inviti, piangevo.
Piangevo studiando... ma mentre mi ripetevo le chiese del Bernini leggevo un sms della mamma di N. che mi diceva: dai vieni! così ti alleni a diventare mamma!
E mi sono messa a piangere perché ho pensato che a 38 anni non ho più voglia di allenarmi per essere mamma. Voglio esserlo.
La mia amica è diventata mamma per la prima volta 7 anni fa e ha 3 anni in meno di me.
E non si è  allenata ad essere mamma ma è davvero bravissima.
Io per buona parte di questi 7 anni ho letto libri sui bambini, ho passato del tempo con i bambini (sono madrina due volte e, a breve, lo sarò per una terza volta e questa volta è davvero molto speciale perché sarò madrina di una bimba, che adoro, e che è arrivata l'anno scorso dalla Cina!), ho parlato di bambini e sognato e desiderato essere mamma.
E sono qui che alle feste dei bambini con i bimbi ci gioco perché non ne ho uno che sta con noi tutto il giorno...

Per allenarmi a diventare mamma... perchè il destino ancora non mi ha concesso di essere mamma...

Oggi, con la tensione dell'esame in corpo, sto vivendo la frustazione di non essere mamma. Anche oggi.
Come sempre questa mancanza mi toglie l'aria.
Domani, comunque, per qualche ora l'aria mi mancherà lo stesso ma perché sarò in apnea dalla concentrazione, laggiù, nel mondo barocco del mio esame.
Domani DEVO farcela.

venerdì 10 giugno 2011

LE IMMAGINI DEI MIEI FIORI...

Sono in ferie.
Da adesso sono in ferie per 3 settimane.
Non è poco.
Anche se fuori il sole non è caldo come quello estivo e, anzi, anche se ha piovuto quasi tutto il giorno, io da questo momento e per 3 settimane mi libero del lavoro e vivo una vita più tranquilla.

Dovrò affrontare l'esame il 14 giugno ma adesso non ho voglia di pensarci.
Adesso voglio postare le immagini dei miei fiori come avevo detto avrei fatto già da qualche tempo.

Eccoli qui...
Ci sono tutti... la rosa bianca, la rosa rossa e la rosa gialla. Ci sono le surfinie del balcone e poi ci sono anche V.B. e M, cane e gatto insieme.
Mi faranno compagnia in questi giorni.
A breve scriverò perchè ho anche voglia di scrivere, per ora, ecco qui le mie beltà.



LE SURFINIE DEL BALCONE...





LA ROSA ROSSA



LA ROSA BIANCA



LA ROSA GIALLA



V.B E M. 


sono belli eh! Io li adoro tutti, fiori e animali!






venerdì 3 giugno 2011

fra diete e studio e attesa...

In qualche modo siamo arrivati a questa sera.
La scadenza era importante almeno per quanto riguarda il lavoro.
La settimana lavorativa, infatti, è stata davvero molto molto dura e la settimana di studio altrettanto.
Se poi ci aggiungiamo la dieta allora è davvero una situazione drammatica.
 
Andiamo per ordine.
La dieta sta andando bene, anche questa settimana sono dimagrita di 800gr. per cui fra poco avrò raggiunto il mio obiettivo che era di dimagrire di 4 kg.
Ce la sto facendo molto in fretta ed, effettivamente, potrei concedermi qualche soddisfazione in più.
Solo che, ormai, visto che sto facendo trenta... mi manca poco per arrivare alla meta (un kg e mezzo) e quasi quasi continuo così perché sarebbe molto bello arrivare al peso forma per le ferie, io le inizio il 13 giugno...
 
Fare una dieta mentre si sta studiando così tanto è un po' da folli perchè io non ho più una vita, in pratica studio e lavoro e basta... però ho dovuto scegliere fra il fare la dieta e soffrire come sto facendo quando mi viene fame di un croissant alla nutella (come in questo momento) e il soffrire ogni momento perché sono ciccia.
Ho scelto quello che è il male minore perché se mi mangio una mela la fame mi passa mentre con la ciccia non c'è verso e dal pensiero dei kg di troppo non mi stacco.
 
Sta di fatto che oggi la dieta è particolarmente difficile perchè c'è una festa disseminata nel centro della città in cui sono presenti almeno 40 stands con piatti tipici di molti paesi europei.
Da questa mattina si sente solo profumo di pollo arrosto, salsiccetta, fritti e dolci...
In pausa pranzo sono andata a mangiare con un amico e ho trovato qualcosa di dietetico! Tre spiedini di pesce accompagnati da verdura grigliata!
Magari ci andrò anche stasera con mio marito ma questa sera opterei per la paella.
Non è dietetica ma mi pare non la facciano troppo condita e, comunque, come dicevo, sta andando fin troppo bene e posso concedermi qualche strappo.
 
Il problema  è che vorrei molto assaggiare quelle focaccie, oppure quel pane con le olive, oppure si, anche le mini crepes...
 
Comunque sia, decisione presa, strada da percorrere. Si va avanti con la dieta e là in Trentino, quando sarò in vacanza, non ci sarà nessuna remora a mangiare tranquillamente come al solito anche se... dovrò un po' rivedere la mia dieta di mantenimento. C'è poco da fare, negli ultimi 3 anni è cambiato il mio metabolismo e i 4 kg che avevo perso l'anno scorso si sono ripresentati in un anno più gagliardi che mai!
 
Fra poco andrò a casa, a studiare.
Devo riuscire a studiare almeno un'ora stasera così mi toglierò quest'ora dal programma del sabato e della domenica.
Sto studiando tantissimo, ma davvero tantissimo. Forse è l'esame per cui ho studiato di più. Ieri ho studiato 6 ore tanto che alla fine alla sera avevo la nausea nel senso che avevo proprio la sensazione di nausea appena abbassavo la testa sopra al libro.
Devo ancora terminare lo studio di un libro e mezzo. Il mezzo libro devo farlo entro domenica e il libro vorrei terminarlo entro giovedi in modo da avere il prossimo fine settimana per decomprimere, ripassare liberamente e ritornare una persona normale entro il 14 giugno (data dell'esame)  visto che al momento non riesco a parlare perché non mi vengono le parole corrette al momento di proferirle...
E' stanchezza.
 
Mio marito è bravissimo, mi sopporta e non insiste mai per uscire. In pratica mi vede lì che studio e mi dice sempre Forza Betty! (che non c'entra niente con il mio nome Betty ma lui mi chiama così da anni).
E in pratica, con tutti 'sti Forza Betty, io sto arrivando al giorno dell'esame con una paura folle, con tanta costanza, con un po' di cultura in più e con moltissimo stress.
 
Arriveranno queste ferie e spero che siano, finalmente, un mese sereno. Un mese in cui non mi assalga improvvisamente la tristezza e il senso di vuoto che invece spesso mi capitano nei giorni "normali". La mancanza grande, sempre più grande, è quella di un figlio.
Questa attesa è davvero terribile.
Ormai non abbiamo più tempistiche, non abbiamo più esempi di altre coppie, non c'è più niente.
Solo la speranza che il Vietnam si riprenda e che il nostro ente lavori bene.
Se mai qualcuno mi dirà che vuole adottare un figlio gli dirò di pensarci molto bene. Non è una scelta facile e quando arriverà nostro figlio magari sarà ancora più difficile perché i bimbi adottivi necessitano di attenzioni particolari per colmare quel vuoto...
Quel vuoto che ogni giorno diventa sempre più grande in mio figlio che io so che c'è, che è nato, che mi sta aspettando.
Mannaggia a tutta questa burocrazia e intanto mio figlio è lì che magari se ne sta a piangere nel lettino mentre io invece l'avrei preso, portato a fare una passeggiata, avremmo giocato, l'avrei stimolato...
magari adesso avremmo potuto essere in mezzo alla folla qui sotto e lui a vedere gente, colori, a sentire sapori e odori.
Non là dentro a quel lettino.
Porca vacca!
Chi ce li ridarà questi mesi, chi ce li ridarà?
Posso continuare a far finta di vivere. Ma in realtà io sto qui in attesa perché sono una mamma adottiva che sta cercando di raggiungere suo figlio e niente ha valore tranne questo unico scopo: raggiungere mio figlio.
E' la vita poi questo, non è altro che il ciclo della vita.