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mercoledì 24 aprile 2013

Fra Masaccio e Peppa Pig

Sto vivendo fra Masaccio e Peppa Pig.

Ho deciso che devo laurearmi assolutamente quindi mi sono seriamente messa a studiare, per l'ennesima volta.
In questo caso la professoressa ha indicato n. 12 testi da studiare di cui almeno 5 in inglese. Un tredicesimo testo non l'ho recuperato e, a dirla tutta, quando sono andata a trovarla mi ha detto di controllare poi sul sito se aveva "aggiunto altri testi", queste le sue testuali parole.

Io sto evitando come la peste di andare a vedere l'eventuale programma aggiornato salvo poi però doverci andare comunque per evitare inconvenienti.

Sto cercando anche di non pensare all'ennesimo incommensurabile sacrificio di dover studiare quando magari mio marito e mia figlia escono a farsi un giretto nelle rare giornate di sole, oppure di dover studiare quando gli occhi mi si chiudono dal sonno.
L'argomento è Metodologia delle tecniche artistiche che presuppone innanzitutto che si conoscano i materiali usati dagli artisti in disegni e dipinti di ogni secolo e, secondariamente, che si conoscano anche i mezzi per indagarli e questo non è semplice perché, ho scoperto, hanno usato quasi di tutto!
Oltre a questo, la professoressa ha riempito il programma con testi tecnici che parlano del recupero di questa o quell'opera, alcune che assolutamente neanche conoscevo come il Camposanto di Pisa.
Io non avevo idea, ad esempio, che a Pisa ci fosse un Camposanto in cui avevano lavorato decine di artisti nel 1300/1400, tutti per me sconosciuti. Ebbene, ora dovranno diventarmi noti anche se non ricordo neanche un benedettissimo nome.

Quello che sto imparando molto bene, invece, sono i nomi di tutti i personaggi di Peppa Pig: George, Susy Pecora, Richard, la Signora Coniglio e così via.
Sto diventando una vera esperta di questo cartone animato che piace tantissimo alla mia piccola!

Oltre a questo ho iniziato a fare l'orto, ho piantato zucchine, zucche, bietole, carciofi, sedano, cipolle... E ora che si farà la nuova luna pianterò fagiolini e piselli. Come sempre l'orto è per me una grande gioia anche se faccio quasi tutto da allucinata.
Ebbene si. Da circa una decina di giorni tatina ha iniziato a non voler più dormire senza di me in stanza.
E' iniziato tutto dopo una gita al mare.
Da quel momento ha il terrore ad addormentarsi da sola. Questo è in qualche modo gestibile alla sera ma durante la notte è davvero complesso.
Premetto che per me i bimbi devono dormire da soli nel lettino e quindi non la prendo con me nel lettone.
Come fare?
Alla terza sera di richiesta di dormire con me presente ho trascorso un'ora e mezza di una nottata ad utilizzare il metodo "fai la nanna" rimettendola nel letto ogni volta che si alzava disperata. Ha urlato e pianto talmente tanto che, il giorno dopo, il mio vicino DEL PALAZZO DI FRONTE mi ha chiesto se era tutto ok...
E non ha smesso. Ad un certo punto ha iniziato a buttarsi giù dal letto a peso morto piangendo sempre disperatamente.
A questo punto ho capito che con il metodo di mettere i bimbi a nanna, rassicurarli e dire loro di stare a letto e poi andare via dopo qualche momento non andavo da nessuna parte...
Ho quindi iniziato l'attuale metodo che consiste nel mettermi in una sedia accanto a lei e, alla sera, aiutarla ad addormentarsi con fiabe e carillon, durante la notte... ecco, durante la notte è un bel problema.

Devo dire che alla sera va molto meglio, dopo averle letto la fiaba adesso mi alzo dalla sedia e mi sposto fuori dalla camera per poi rientrare dopo qualche momento e, in questo modo, fra avanti ed indietro, ad un certo punto si riaddormenta.
Ma di notte è un problema perché non posso fare 'sto avanti e indietro e anche stare lungo nella sedia mi sfianca.
Spesso mi corico vicino a lei senza toccarla né abbracciarla (certo solo un attimo per rassicurarla) e cerco di farla addormentare da sola ma se si sveglia verso le 4.00 del mattino è durissima perché fatica a riaddormentarsi ed è vigilissima, appena mi alzo eccola in piedi con la mascella bassa e tremante pronta a scoppiare in un pianto dirompente!

Io però ho bisogno di dormire... Oltrettutto che in due nel suo letto non si dorme...
Ogni tanto la prendo e mi metto fra la sua e la mia camera e le spiego: Vedi, la mamma è qui con il papà, tu sei là nel tuo lettino, distanza 3 metri in linea d'aria... Appena fai un verso io arrivo.
Niente da fare ovviamente.
La rimetto giù e lei si alza in piedi appena esco e, se tutto va bene, me la ritrovo appallottolata nel tappeto che piange!

Eppure per me è tassativo, deve dormire da sola ma non posso imporglielo, ha paura.
Quindi al momento mi sdraio sul suo letto con la coperta, (senza mettermi sotto alle coperte), e aspetto che si addormenti. Infatti oltre che assonnata sono pure raffreddata!
E poi capita come stamattina che mi ritrovo alle 7.00 del mattino addormentata come un sasso in un angolo del suo letto!

Che disastro!

A parte questo, però, tutto va benissimo!
Tatina impara ogni giorno parole nuove e ripete tutto quello che dico anche con lo stesso tono! E' davvero molto dolce e continua a piacermi il suo modo di fare assolutamente indipendente ma anche attento e cosciente. A me piace leggerle libri e penso sia un bel modo per imparare l'italiano e a parlare e siccome adesso ci sono libri meravigliosi con finestre da aprire, colori da scoprire, zone morbide o ruvide, musica e chi più ne ha ne metta, adesso mi insegue tutto il giorno con qualche libro in mano e dicendo "OHHHHH" che è un intercalare che uso spesso per sorprenderla tra una pagina e l'altra!
Andiamo insieme alla biblioteca dei bimbi e scegliamo sempre nuovi libri ma giochiamo anche a colorare o a padelline o a didò...
Mi sto divertendo tantissimo e se non fosse per 'sto fatto che giro come un'allucinata viste le poche ore di sonno e che appena posso ripeto il nome di qualche tecnica di indagine -Infrarosso in falsi colori,riflettettologia infrarosso, miscrospettometria Ramon-, sembrerei anche una persona normale!

Darò l'esame o a giugno o a luglio, in corrispondenza con la fine della maternità,poi farò ancora un mese di congedo parentale pagato al 30% e le ferie ma, nel mentre, dovrò studiare per l'altro esame, quello dei Storia del teatro(sempre se passo questo...).
Inutile arrabbiarmi, ho voluto la bicicletta e pedalo.

Ma a parte lo studio che davvero mi sta stretto, continuo a sentire il sorgere del sole quotidiano come un miracolo di gioia.
(...Ammetto però che mi piacerebbe, ogni tanto, accorgermi che il sole è sorto DOPO almeno qualche ora dall'evento e non viverlo in diretta ogni mattina).







mercoledì 10 aprile 2013

40 anni!

Venerdi compio 40 anni.

Mi devo fermare un po' per focalizzare: i miei primi 40 anni.

Come mi ha detto mia madre in occasione del suo quarantacinquesimo anniversario di nozze, se mi giro indietro mi sembra che sia stato un soffio...FFFFF... e sono passati 40 anni.

Mi ricordo le coccole di mia nonna, quando mi svegliavo al mattino e mi diceva BRAVA che avevo dormito per 12 ore consecutive. Mia nonna mi faceva sentire una persona eccezionale solo perché vivevo.
Con mia nonna sono stata davvero felice e poi è iniziata l'adolescenza e la mia malattia, un triste e lungo calvario che mi ha portato fino all'età adulta quando, ventisettenne, anche la malattia è volata via e ho iniziato il mio attuale lavoro di impiegata in banca dopo avere fatto molti lavori davvero faticosi, in fabbrica, o come cuoca in un asilo, o in un call center. Che fatica.

Se penso ai miei primi 40 anni non possono non soffermarmi sulla fatica, sul lavoro. Ho lavorato tantissimo. Lavoro da quando avevo 19 anni e da quando ne ho 23 non vivo più con i miei genitori per la mia indomita ricerca di indipendenza. Ma non solo, non ho mai accettato aiuti, indefessa ho lavorato e lavorato per potere farcela da sola.
Non è un bene questo mio orgoglio perchè ho faticato più del dovuto e, davvero, sono arrivata a 40 anni esausta di lavorare, esausta di contare sempre e solo su di me.

40 anni. Mi ricordo la prima litigata con la mia migliore amica che ora è la mia testimone di nozze e io che le dicevo: hai un cuore di pietra. Mi ricordo quella sconfitta, in prima superiore, quando la malattia aveva il sopravvento su tutto e io guardavo attonita il mondo.
E mi ricordo le ore, i giorni, le settimane, passate a leggere.
Ho letto tantissimo, centinaia di libri sono stati i miei migliori amici e i miei migliori viaggi. Ho trascorso buona parte di questi 40 anni a lavorare e a leggere.
Ho vissuto nelle cloache di Parigi con Victor Hugo, ho amato un selvaggio Heathcliff, ho pianto l'immenso Gatsby e vissuto mille volte l'amore di Violetta e Armando.

A volte mi lamento delle stagioni che passano e io qui a preparare l'ennesimo esame testarda come sono a volere frequentare l'università trentenne, ma fondamentalmente l'ho sempre fatto di trovare in quelle parole stampate l'estate e l'inverno, la primavera e l'autunno.
Mi vedo nelle scale di cotto, calde, della casa dei miei genitori, con qualche Salgari in mano, e poi qualche Fallaci e poi qualche Kundera, e mentre alzavo gli occhi a guardare la gente che passava in strada uscivo per qualche momento dal mio viaggio per poi ritornare dentro a quelle pagine e vivere le vite d'altri intensamente come la mia.

Poi mi ricordo il mio primo grande amore, il mio amico anche lui mio testimone di nozze, anima pura e limpida come mai ne ho trovate nella mia vita, ora amico fraterno di cui mai potrò fare a meno.
Che amore! Lui veneziano e io sempre in treno per andare a trovarlo e poi in giro per Venezia oppure seduta ad attendere, come diceva una bellissima poesia che mi aveva dedicato che si intitola ATTESA AL MUSEO CORRER: E tu che contempli la luna aspetti silenziona l'amore. Improvviso bacio ti desta, follemente.

E il mio gatto Pepe Chan, il mio alter ego, la mia anima in un animale e il dolore lancinante per la sua perdita.

E mio marito, la mia luce, il mio faro, la mia roccia, il mio sostegno.
Siamo sposati da quasi 8 anni e fidanzati da 12 e con lui abbiamo sempre creato. Creato cortometraggi con la sua passione viscerale per il cinema di cui è un esperto con competenze impesanbili ma di certo a livello dei migliori critici cinematografici esistenti. Senza di lui non sarei arrivata ad un esame dalla fine dell'università, non avrei il mio orto, questa casa, i miei animali. Senza di lui non ci sarebbe nulla perché con la sua calma procede sempre in avanti, indefesso, implacabile, come l'acqua che piano piano corrode le pietre.

40 anni in cui ho sempre amato l'arte. Penso spesso al fatto che, alla fin fine, ciò che piace è evidente fin da piccoli. Mi piacevano i quadri, mi piaceva conoscere chi li aveva dipinti, mi piaceva sapere chi e come aveva scolpito una certa statua e sognavo di imparare, di creare, di sapere l'arte.
La mia più grande paura e rinuncia, quella di non avere seguito questo forte desiderio di creare e di conoscere l'arte, perché tutto sarebbe stato diverso e invece di passare ore in un ufficio a pensare a soldi e calcoli, avrei trascorso le ore a raccontare dell'arte, a organizzare mostre, a pensare a come recuperare qualche opera artistica.
Ecco qui il mio rimpianto. Ne ho solo uno, non avere studiato arte quando avevo 20 anni.

La studio ora ed ecco gli ultimi 6 anni della mia vita in cui ho studiato arte cercando mia figlia. Desidero un figlio da quando ho 27 anni, si, so l'età esatta in cui ho capito che desideravo un figlio e ho volto tutte le mie azioni verso questo che è accaduto solo due mesi fa.
Poi la vita ha continuato a scorrere, il matrimonio, la casa, e la vera ricerca della mia piccola iniziata 6 anni fa.
Qui in questo blog c'è molto del mio quotidiano degli ultimi anni e ora qui vicino a me c'è mia figlia.

Letteralmente, non potevo desiderare di più.

Sono felice, ho lottato con tutta me stessa, non ho mai mollato per ottenere la mia indipendenza, per la mia dignità, per la mia gioia. Sono onesta. Sono arrivata a 40 anni e sono onesta, ho il coraggio di essere me stessa e di dire ciò che penso e sono fiera di me perché sono onesta, leale, sincera e coraggiosa. E sono orgogliosa di come sono. Non mi esalto anche se sembra perché ho capito che molte persone non reputano l'onestà e il coraggio e la sincerità le qualità più importante, ma per me lo sono. Per me sono importanti.

Ho desiderato una figlia ed è qui vicina a me ed è arrivata come sognavo arrivasse.

Parto per vivermi i prossimi anni con alle spalle tanta fatica, troppa fatica, ma c'è una bimba in quel divano ed è mia figlia, c'è un libro che parla d'arte in quella scrivania e io lo sto studiando, c'è una fotografia in quel portafoto ed è mio marito che fra poco arriverà a casa.
Parto da qui e rifarei tutto da capo per arrivare esattamente qui.





lunedì 1 aprile 2013

Questi primi giorni insieme

Pensavo sarebbe stato bello ma non pensavo così tanto!

Essere mamma è meraviglioso! A me calza a pennello, mi ci ritrovo come nei migliori panni abbia mai indossato!
Questo, purtroppo, non equivale ad essere una buona mamma ma almeno ciò che faccio mi piace, non mi costa fatica e mi riesce naturale per cui, se sbaglio, è inconsapevolmente nonostante mi ponga molte domande e abbia molti dubbi.

La nostra giornata inizia verso le 7.00 con la mia piccola che, ancora con gli occhi chiusi ma ormai sveglia, si mette seduta nel suo lettino e allarga le braccia per essere presa in braccio!
Da quel momento stiamo insieme e ci stiamo benissimo!
Il tempo è stato davvero brutto e così non abbiamo potuto stare fuori quanto avremmo voluto ma ci siamo divertite in casa nostra e dei nonni che non fanno altro che chiamarci perché andiamo a trovarli!
Al momento ci siamo barcamenate fra documenti e analisi mediche anche se non è ancora finita e dovremo farci diverse levatacce perché all'ospedale dei minori a cui ci siamo affidati effettuano una serie di analisi sui bimbi adottati che ci costringeranno a recarci in più ospedali a fare più prelievi.

Abbiamo vissuto una sola settimana senza mio marito in casa perché ha riiniziato a lavorare lunedi scorso. Al momento lavorava davvero lontano e vedeva la bimba solo alla sera dopo le 19.00. E' stata dura questa settimana perché davvero si sentiva che tutta la fatica fatta da mio marito per farsi accettare lasciava un gran buco... La piccola al mattino guardava verso la sua parte del lettone e se non lo trovava lo indicava con il ditino e alla sera, quando arrivava, faceva degli urli di gioia emozionatissimi!

Da domani, però, mio marito lavorerà più vicino! Ha chiesto e ottenuto il trasferimento in una sede vicina da dove riuscirà anche a venire a pranzo a casa e subito alle 17.00 potrà arrivare!
Siamo contentissimi, è davvero una bella notizia!

L'unico pensiero preoccupante che ho è legato all'università...
Mi mancano due esami (se considero anche quello che non ho passato ma studiato già quasi interamente, che però devo completamente ripassare...)poi devo finire il tirocinio (o lasciare perdere e dare un esame sostitutivo) e la tesi.
E' molto, moltissimo, soprattutto considerando che con la piccola non ho un momento libero.
Da domani andrò da mia mamma al mattino perché la tenga due orette e io possa studiare ma non mi bastano per preparare l'esame, devo studiare mentre fa il sonnellino al pomeiriggio ma ho sempre molte cose da fare e a volte sono così stanca che mi addormento anche io...
Ho provato a studiare alla sera e funziona abbastanza se non fosse che spesso abbiamo nonni o parenti o amici a cena o siamo invitati da loro e quindi siamo molto impegnati anche alla sera!
Insomma, devo liberare spazio e non c'è verso, purtroppo, come sempre, devo fare dei sacrifici per studiare... Ma li ho fatti per venti esami e quindi cosa posso fare? Non rinuncio certo ora!
Oggi ho studiato mentre dormiva e questa mattina è stata un po'solo con mio marito, domani andrò da mia mamma che me la terrà due orette e poi studierò domani sera. Mercoledi vediamo come mi barcamenerò fra pediatra e appuntamenti ma, al mal che vada, spero di studiare alla sera e piano piano vediamo se anche mia suocera e mio suocero (che sono divorziati) la terranno anche loro un pochino al mattino in modo da avere sempre due orette di studio libero in mattinata.
Mah...

A parte questo fastidioso pensiero, io sono felicissima!
Amo mia figlia come non ho mai amato nessuno in vita mia, anzi, è molto più che amore.
Mi piace praticamente ogni cosa che fa perché la capisco sempre, mi piacciono i sorrisi furbetti quanto combina qualcosa che non deve, mi piace quando si schernisce di fronte ad un complimento, mi piace quando fa segno che è buono qualcosa che sta mangiando o quando batte le manine perché ha fatto qualcosa di giusto! Mi piace quando andiamo in giro con il passeggino che mi sembra di andare in giro con Papa visto che saluta e manda baci a tutti, anche ai pupazzi che vede nei negozi!
Mi piace quando non ha ancora finito di mangiare e vuole stare in braccio al papà o quando chiama il mio gatto e i miei cani oppure quando chiede la mano per fare le scale.
Mi piace quando vuole giocare a calcio con i cuginetti ma non riesce e così gioca ad inseguire la palla, correndo, oppure quando ha a che fare con gli altri bambini ed è impassibile ai loro pianti o lamentele dimostrando una forza di carattere che penso sarà la sua migliore dote. Mi piace quando va in giro con le mie ciabatte o quando le metto la cremina alla sera e lei si gira perché gliela metta meglio. Mi piacciono i suoi occhi lucidi di gioia quando mangia il cioccolato o quando si nasconde dietro a qualcosa e poi appare all'improvviso dicendo "cucù" con la sua vocina sottile sottile. Mi piace quando dice "beeee" per tutti gli animali che vede che non siano gatti o cani o mucche oppure quando chiama "papà" o quando ripete tutte le parole che dico per poi non ridirle mai quando glielo chiedo io!
Mi piace quando si guarda allo specchio con la gonnellina nuova o quando sale sulle sedie per vedermi cucinare e le sposta a seconda di dove sono io in cucina. Mi piace quando si rotola per terra piangendo disperata e facendo degli urli sovraumani per qualche capriccio e se non la guardo e mi sposto di stanza lei si alza con i lacrimoni, mi segue e si butta per terra nella stanza in cui sono!
Mi piace tantissimo mia figlia, sempre, di notte e di giorno, da sveglia o quando dorme!

Ogni tanto mi incanto a guardarla con i suoi occhi davvero tanto a mandorla, neri e intensi, con le ciglia lunghe.
E' una coccolona incredibile, se deve scegliere fra essere presa in braccio e qualsiasi altra cosa sceglie praticamente sempre essere presa in braccio, adora ricevere baci ma lei li da solo al mio cane Bella.
E' il nostro piccolo gioiello e io e mio marito siamo esterefatti da questo dono.

Sono tornata anche a messa e il giorno di Pasqua il parroco ci ha nominati durante l'omelia come esempio di donare. In tanto ci dicono che abbiamo fatto davvero un bel gesto... ma a me non pare di avere fatto nessun bel gesto e sono colpita che tanti pensino questo perché noi, con la nostra piccola, abbiamo davvero e solo ricevuto.