laurea

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mercoledì 29 ottobre 2014

Ars gratia Artis

La bozza è tutto!
In qualche modo in 3 sere ho abbozzato 3 schede di altrettanti musei per cui ora mi mancano le schede di altri 7 musei.
La bozza non è il testo definitivo ma è tutto perché da lì ci ricavo, appunto, il testo.
Attualmente scoppiazzo di qui e di là consapevole che la prof, a questo punto della tesi, non avrà più né la voglia né la forza di leggerla.
La mia tesi è interessantissima ma, a mio avviso, noiosissima. Sfido chiunque a divertirsi nel leggere la sciorinata di paragrafi esclusivamente didascalici che ho riportato. Non c'è fantasia, non c'è estro, non c'è divertimento. Solo informazioni riportate, ricercate, ragionate, ma per niente piacevoli da leggere.
Mi stufo io che pure, ammetto, ormai questi musei di impresa li amo.

Mi piacciono e, anzi, se devo dirla tutti, li trovo meravigliosi.
Sono divertenti, giovani, dinamici, interessanti, permettono di acculturarsi senza annoiarsi, contengono arte e cultura, sono adatti alle famiglie, consentono di trascorrere tempo in modo piacevole e non sono mai troppo lunghi.

Da quando sono entrata nel merito di questo argomento ho l'impressione di avere capito qualcosa di più di questo nostro paese, l'Italia, perché tutti questi musei sono nati da aziende italiane che, ad un certo punto della loro storia, hanno ritenuto di avere qualcosa da raccontare. Qualcosa di loro che poi siamo noi perché chi lavora in quelle aziende siamo noi che risiediamo in questo paese, perché il prodotto è nato qui, perché le risorse, per lo più, arrivano dall'Italia.
E poi continuo a riflettere sull'arte, su COSA è ARTE.
Che poi è il principio di ogni ragionamento sull'arte in generale.
Come a dire che ora che sono alla fine dei miei studi sull'arte, riparto dall'inizio.
E questo mi sembra il miglior modo per finire. Per poi ripartire perché questi miei studi non sono che una misera base per conoscere ancora di più l'arte che continua ad avere, per me, un richiamo fortissimo. Di arte mi nutrerei, berrei, vivrei.
L'arte è davvero ciò che mi piace.
E CHE COSA è ARTE?
ecco, da qui parte tutto. e tutto finisce.

lunedì 27 ottobre 2014

pronti... partenza.... VIA!

Con il pc funzionante, anzi direi funzionantissimo, riesco di nuovo a lavorare alla tesi per un'ora e mezza e questo è molto utile perché per un certo periodo sono riuscita a stare davanti al pc, dopo cena, solo per un'ora scarsa per volta, perdendomi fra dolori alla cervicale e scomodità.

Il pc funziona perfettamente ma non è stato facile, pare. Mio marito si è lamentato per giorni per un discorso di driver che io non ho ben compreso, comunque pare che i pc funzionino con 'sti driver che consentono di fare un po' tutto. Essendo questo un pc aziendale dismesso di cui non sono più presenti questi benedetti driver, la formattazione non è stata semplice.
Ora però funziona che è una meraviglia e devo dire che questa era una condizione indispensabile per partire con questa trance finale della mia carriera di studentessa.

L'altra condizione erano le parole incoraggianti della professoressa.

Sono come una clessidra, ho una certa quantità di sabbia che scende piano piano... quando finisce e arriva dall'altra parte, la prossima volta, non si sposterà più e già ora è stato molto difficile girarla.

Sabato siamo andati a fare l'ultima gita ai musei. Mia figlia ormai gioca a fare il trenino o andare nel suo cavallo a dondolo o semplicemente ad immaginarsi di viaggiare... per musei! La sento da sola che parla e dice: 'desso 'ndiamo museo del pa(r)migiano! 'desso 'ndiamo museo dell'o(l)io! 'desso 'ndiamo museo delle fe(rr)ai!
E via con la fantasia!
In un mese ha visto 5 musei... non male per una bimba di 3 anni e mezzo... e tutti con una "gita" di almeno 6 ore di auto in una giornata...


Sabato abbiamo avuto un contrattempo. Abbiamo bucato la ruota in superstrada, nella Modena-Sassuolo, dopo un dosso che terminava in un rettilineo nel quale era presente un imbocco alla superstrada.
Abbiamo dovuto fermarci lì, alla fine dell'imbocco della strada per le macchine che arrivavano e devo dire che ho avuto una paura folle perchè era l'imbrunire e i lampeggianti dell'auto non spiccavano come in piena notte né la visibilità era chiara come in pieno giorno... eravamo lì in quella brutta posizione a cercare di cambiare la ruota il più velocemente possibile.

Non sono stata tranquilla fino a che la piccola non è salita nell'auto di mia sorella e da lì sono andati ad attenderci ad un distributore ma nel frattempo io e mio marito abbiamo davvero rischiato....

Per quanto possa accadere di bucare una gomma non è stata una bella esperienza perché la posizione era pessima e continuavano a suonare o a farci gli abbaglianti. La ruota era completamente a terra ed essendo una superstrada non era presente ad una distanza ragionevole qualche rientranza in cui accostare che fosse più sicura del luogo in cui eravamo...

E' stato bravo mio marito che ha cambiato la ruota davvero molto velocemente ma per me è stato drammatico che stavo lì impalata perché qualsiasi cosa facessi si imbestialiva tremendamente.
Quindi ho pregato.

Di notte non siamo riusciti a dormire e spero di dimenticare presto questa brutta esperienza.

In compenso il museo della Ferrari è meraviglioso con decine di splendide auto in un'esposizione indimenticabile! Da visitare.
A me le auto non dicono niente, zero assoluto, tabula rasa. Non mi emozionano, non mi piacciono, non le capisco. Mi sono completamente indifferenti...
Però in questo museo c'erano atmosfere e rumori molto suggestivi e mi ha coinvolto e divertito.
Io l'ho adorato, anche perché era l'ultimo museo d'impresa previsto dal mio piano di visite...

Al via quindi da questa sera il conto alla rovestia. Per l'8 dicembre, ma spero anche prima, devo mandare la tesi alla professoressa. Questa volta si inserisco una scadenza, l'ultima.
Se riterrò magari a metà del lavoro le anticiperò quanto fatto, altrimenti questa dell'8 è la mia scadenza.

...rien ne vais plus...

giovedì 23 ottobre 2014

La mia Himalaya

A marzo mi laureo.
Sono stata dalla professoressa che mi ha fatto i complimenti, ha detto che la mia tesi è bella e che posso continuare così. Ha corretto qualche spaziatura di troppo, qualche virgoletta, qualche corsivo, ma non una parola del testo! Ha detto che ho capito ciò che intendevo, che va benissimo e di continuare così!
Quindi mi ha chiesto quando voglio discuterla ed essendo la prossima sessione quella di marzo abbiamo deciso che sarà quella in cui mi laureerò!

In buona sostanza tutto ciò si traduce in un ultimo mese e mezzo di lavoro e poi avrò finito. Le invierò i due capitoli mancanti entro la prima settimana di dicembre così avrà tempo di correggerla e quindi per me sarà finito il lavoro. Mettiamo che corregga qualche paragrafo che non ritiene adeguato... considerando che il più è stato scritto e ciò che manca sono le schede dei vari musei e le mie conclusioni... direi che a dicembre per me il lavoro sarà concluso.

Posso decidere di impostare le prime due schede e quindi di inviarle quanto scritto comprensivo di tutta la nuova parte sviluppata nell'ultimo mese ma io non credo che cambierà molto perché quanto scritto è più "semplice" di ciò che lei ha corretto per cui se va bene fino a qui non vedo perché poi non dovrebbe andare più bene...
Insomma, ammesse le rifiniture, io credo davvero di vedere la luce in fondo al tunnel!

Dopo l'incontro con la prof., che è stata gentilissima, ma intendo dire davvero gentilissima, mi sembra di avere finito. Non è così ma mi ha dato la carica per finire, per trovare quella energia che avevo smarrito, l'ultimissima che dedicherò a questo mio percorso scolastico.

Sono felice: Si!
Tantissimo! non so neanche esprimere la gioia che ho provato quando mi ha detto che andava bene, che c'eravamo, che avevo capito...

Quando si prepara un esame si arriva ad un punto in cui si sente di avere imparato, di avere "superato l'esame", che ogni cosa in più che si potrebbe studiare non apporterebbe veri miglioramenti alla nostra preparazione. Io ho sempre pensato che quello era il vero momento in cui l'esame poteva dirsi superato. E con la tesi è la stessa cosa. Devo ancora impegnarmi per un mese e mezzo, il lavoro che mi attende non è da poco... ma io sento di avere passato l'esame, penso che ora non ci sia più molto da aggiungere...

Insomma, secondo me ci siamo. Che poi sta tesi non la leggerà mai nessuno oltre a lei per cui se va bene a lei ci siamo, è fatta!

Da martedi mi è scesa una certa stanchezza. In ufficio reggo ma appena esco divento stanchissima... che poi ieri sera ho ancora stirato due ore ma mi sentivo stanca. Stasera sono riuscita solo a mettermi qui davanti alla tele con mia figlia che in genere guarda la televisione solo mezzoretta scarsa alla sera dopo cena e al sabato pomeriggio dopo la sua nanna se io studio e mio marito è impegnato. Stasera invece era stanca anche lei e mi ha chiesto di guardare la tele e io mi sono messa qui vicino a lei e mi sono addormentata.
Ora scrivo dal pc che mio marito mi ha sistemato e quindi credo proprio che finirò la tesi con un pc funzionante. portatile, comodo, che non fa venire male alla cervicale, che consente di scrivere anche dal divano, che non apre mille finestrelle, che non si inceppa nella tastiera...insomma, posso anche scrivere in un pc comodo. Sembra che la strada sia davvero in discesa e non voglio pensare che così non sia.

Dovrei preparare un volantino per l'asilo perché mi è venuto in mente di invitare tutti i bimbi (che sono solo 38) a fare dolcetto e scherzetto all'uscita dall'asilo venerdi prossimo. A me piace la festa di Halloween perché ha origini molto antiche così come le festività religiose del 1 e del 2 novembre. L'origine di queste feste è pagana e io sento sempre molto questo momento di passaggio annuale dal periodo caldo a quello freddo.
Una festa di passaggio.

Devo preparare un invito per tutti i bimbi ma credo che lo farò dopo cena.
Sabato vedremo gli ultimi due musei, domenica in qualche modo mi riposerò e da lunedi avrà inizio l'ultima scalata. L'ultimissima scalata.
Chissà come sarà la vista da lassù...



sabato 18 ottobre 2014

sognare

Da due ore sono qui che cazzeggio facendo finta di scrivere la tesi ma in realtà pensando a cosa posso togliere da questa sala/soppalco per fare spazio perchè mi sento soffocare da tutti 'sti libri e 'sti oggetti.

La mia casa è piccola e inadeguata ad accogliere una famiglia di 3 persone! Ieri sera dopo l'asilo è venuta qui un'amichetta di mia figlia. Dao è stata spettacolare a presentarle la casa e i cani e tutto quello che voleva mostrarle solo che io ero davvero dispiaciuta che oltre ai soliti peli che il mio gatto persiano e il mio cane tipo pastore belga lasciano ovunque, c'era davvero poco spazio ovunque.

La mamma della bimba è una persona obesa per cui davvero non ci stavamo nei vari ambienti della casa e io ero imbarazzata. Come ciliegina nella torta le bimbe sono cadute dalla scaletta di legno che porta il soppalco. Non si sono fatte male ma io ho perso 10 anni di vita e sono ancora attualmente molto spaventata. La scaletta in questione è molto ripida e molto stretta, mia figlia la fa sempre con attenzione e anche gli altri bimbi che frequentano la casa perchè essendo così strutturata mette un po' paura a tutti. Ieri, proprio per questo motivo, le piccole sono scese mano nella mano una vicina all'altra ma nel giro della chiocciola (perchè ha una curva stretta come una scala a chiocciola), sono precipitate giù!

Mi sono spaventata tantissimo mentre loro devono essere precipitate per almeno 4 gradini!

Per 'sta scala non c'è molto da fare, è la casa che deve essere cambiata e per ora non si può non solo per una questione economica ma anche perché io ho la testa completamente impegnata con la tesi che oggi non riesco a scrivere dopo una settimana in cui ho concluso davvero poco rifiutandomi di lavorare alla tesi con scuse abbietti per ben 3 sere!
Per me sono gravi queste situazioni ma non ce l'ho fatta... semplicemente non ce l'ho fatta...
Le visite ai musei, a lungo andare, sono stressanti e oggi non siamo al museo Ducati e Ferrari per alcuni inconvenienti nel prenotare la visita al museo Ducati, ci andremo il prossimo sabato. E poi perché martedi devo andare dalla professoressa e questa cosa mi agita e mi sconvolge e mi pare che fino a che lei non mi da indicazioni o un minimo di benestare sia inutile continuare a lavorare alla tesi.


La prof. ha risposto al mio sollecito praticamente subito dicendomi che possono andare martedi, da quel momento sono andata in tilt.
Ho una paura folle che cassi quello che ho fatto perché ultimamente mi sembra di sbagliare sempre o che mi dica qualcosa che non sia positivo o addirittura che dica che fa tutto schifo, che cosa sto facendo, che così lei non mi segue più o che la mia tesi è brutta od inutile.
Queste cose sono possibili. Se mi dicesse una cosa del genere sarebbe un disastro... non saprei più riprendermi...
E lei potrebbe farlo. L'altra volta mi ha detto che era necessario ampliare il capitolo uno oppure si doveva toglierlo. Nella mia tesi,che raggiungerà si e no le 60 pagine, non è possibile togliere capitoli! Se mi capita una cosa del genere cosa faccio?

In questi giorni non vivo solo di tesi. Sto pensando al fatto che non avrò un altro figlio. Non posso neanche sperarci e questo è molto triste perché mi piacerebbe molto avere un altro figlio...

Non posso pensarci perché a me i bambini non crescono nella pancia ma devo andare a cercarli in giro per il mondo e ciò richiede tantissimo tempo oltre che soldi.
E io ho già 41 anni...

Adottare un altro figlio significherebbe riuscire a diventare madre per la seconda volta, se tutto si svolgesse con i tempi camaleontici delle adozioni, non prima dei 45/46 anni e per me è tardi. Inoltre, il figlio che arriverebbe potrebbe avere molti più problemi di mia figlia perché un bambino adottato è un bambino che, quanto meno, PRIMA è stato abbandonato e ritrovarsi completamente da soli (consapevoli o no) quando invece un adulto dovrebbe occuparsi di noi perché questa è la legge della natura umana, è qualcosa di devastante e io non finirò mai di scaldare il cuore di mia figlia per colmare il freddo che un giorno deve avere provato.
Il mio secondo figlio sarebbe forse più grande dei 2 anni che aveva mia figlia al momento dell'adozione, e chissà quali esperienze ha vissuto nel frattempo. Perché quando un bambino è solo chiunque può abusare di lui, nessuno lo difende perché non ha una mamma ed un papà che sono gli unici esseri al mondo che vivono quella catarsi di essere loro la pelle, la testa, il cuore del bimbo che magari in qualche momento sta soffrendo.

Insomma, io al momento un altro figlio non lo posso nemmeno sperare che è più triste ancora di cercarlo e non vederlo arrivare, è una landa desolata, è il vuoto più assoluto.
Ma solo quando rivolgo il pensiero ed il cuore a quell'angolino in cui nascono i desideri. Negli altri momenti ho un sorriso che mi rivolge accompagnato da due occhioni intensi come perle nere, e mi chiama mamma.

martedì 14 ottobre 2014

diario serale: smile

Venerdi e Sabato sono stata a visitare due musei d'impresa, il museo Alessi a Verbania e il Museo dell'Olivo, dell'Olio Carli, ad Imperia.
Sabato prossima ultima sfacchinata fino a Bologna per il Museo Ducati e a Maranello per quello Ferrari e poi avrò visto un numero sufficiente di musei aziendali per considerarmi un minimo competente in merito.

La prova del fuoco sarà in settimana quando scriverò alla prof. per chiederle udienza e sperando che mi accetti a breve come aveva fatto l'altra volta dopo che, come questa volta, si era tenuta la mia bozza di tesi nel pc ferma per un mese.

Comunque nel frattempo ho diversi argomenti da sviluppare della tesi e non mi fermerò di certo.

In questi giorni sono abbastanza stufa della gente musona o arrogante che purtroppo è frequente un po' ovunque, soprattutto al lavoro dove siamo tutti un po' stanchi perché la mia ditta risente di un cambio generazionale che non sta avvenendo e probabilmente non avverrà essendo tutti troppo giovani per andare in pensione e non essendo l'azienda in una situazione in cui può assumere stuoli di giovani che probabilmente ridarebbero verve ad un ambiente piuttosto stantio.

Va meglio rispetto a qualche tempo fa dove ero ricaduta in una certa crisi da insoddisfazione perché tutto mi pareva che non andasse bene, ma non va ancora come vorrei ovvero con quella benedetta porta del lavoro davvero chiusa quando esco da là dentro e senza quel senso di oppressione che ritrovo appena accendo il pc al mattino con la costante impressione di non farcela a fare tutto, che è poi ciò che accade.

Comunque, ci sto lavorando e in questo periodo, per quanto stanca, non ho davvero voglia di farmi venire il cattivo umore.
Mi stampo un sorriso che in effetti c'è e vado avanti.

mercoledì 8 ottobre 2014

diario serale: ohhh issa!

Non ho mai, mai, mai, mai e poi mai faticato tanto in vita mia.
La fatica arriva alla sera davanti a questo pc.
Oggi invidiavo le mamme in piscina dopo il corso di acquaticità che in mezzo a quei vapori e con quel caldo e con tutti quei bambini che piangevano e correvano e avevano fame e freddo e sonno, poi, avrebbero "solo" dovuto andare a casa, sfamarli, lavarli, coccolarli... e avrebbero dovuto cucinare, rassettare, magari stirare, non so...
ma non mettersi davanti ancora a 'sto benedetto pc che mi fa venire la cervicale e scrivere di musei aziendali con uno stato di precarietà e incertezza difficilissimo da descrivere.

Lascerò passare la prossima settimana e poi scriverò alla prof. per chiederle se ha visto i capitoli che le ho inviato visto che ovviamente non si è degnata di rispondermi, dopo di che la stresserò di darmi udienza nel limite dei miei poteri da povera studentessa che dipende praticamente copletamente da lei, e nel mentre mi aspettano un museo venerdi, uno sabato e poi ancora un altro sabato prossimo, nel mentre, come da piano, dal lunedi al giovedi alla sera si scrive la tesi senza se e senza ma. Mi lamento poi dopo quando scrivo qui le mie frustrazioni.

Non sono stanca in generale che non riesco più a fare niente, sono stanca alla sera qui davanti, è un supplizio e non vedo alternative che andare avanti. Sto cercando energie negli angoli nascosti di me stessa e penso che sono mesi che non riesco a concedermi riposo solo per me che non sia una specie di sonnellino al pomeriggio del sabato o della domenica, a seconda di quando decido di non studiare dei due giorni.
Fino a questo momento della sera queste frustazioni le tengo per me, non solo perché siamo isole che non riusciamo più a condividere niente con gli altri e ognuno ne ha già a basta del suo, ma anche perché davvero stresserei più del dovuto chiunque visto che io ho un tarlo in testa. E poi davvero, a che serve parlarne?
Ne parlo qui dopo avere scritto la mia briciola di tesi anche stasera, tanto ormai per oggi l'ho scritta per cui ora posso anche lamentarmi e ascoltarmi lamentare.

ohhh che fatica, ohhh che fatica, ohhhh che fatica.
io lo so, io lo so, io lo so.

lunedì 6 ottobre 2014

diario serale: la gabbia

Questa sera ho avuto fortissima la sensazione di mollare tutto, relativamente ovviamente alla tesi.
Mi sento male se invece di studiare faccio cose del tipo: preparo la cena, o pulisco la cameretta della bimba, o stiro, o stendo.
Tutte queste cose mi piacciono perché hanno a che fare con la mia bimba visto che mi piace tutto quello che faccio per lei, invece fare la tesi non mi piace e mi pare che fare una cosa che mi piaccia non vada bene perché ormai vedo la tesi solo come un supplizio che sto vivendo.
E lo è.

Ho iniziato a visitare i musei e sabato abbiamo fatto una piacevolissima gita a Parma per visitare il museo del parmigiano reggiano e quello del prosciutto crudo di parma. La tata si è divertita e ora forse ha una certa idea su: da dove arriva il formaggio, da dove arriva il prosciutto (oltre non so visto che ha solo 3 anni e mezzo).
Anche mio marito si è divertito e io sono stata felice di vivere un po' di autunno all'aperto perché i musei erano fruibili in poco tempo (circa un'ora e mezza a museo) e per il resto abbiamo goduto di una bella giornata autunnale parmense.
Come amo l'autunno!
Come lo amo!
Studiare in autunno è sempre la cosa più faticosa e io continuo a farlo, da anni.

me lo dico che dovrei mollare e me lo dico che non posso farlo.
io, come sempre, sono la gabbia che ingabbia me stessa.


mercoledì 1 ottobre 2014

diario serale: finito 'sto capitolo

Un'ora di tesi non è poco in queste mie condizioni di stanchezza.
E poi ho finito questo capitolo per cui per stasera non conviene fare altro.
Sono a pagina 27. Io credo che la mia tesi avrà circa 60 pagine e quindi dovrò aggiungerci fotografie che fanno volume.

27 pagine di tesi sono tantissime per me, anche perché per ogni pagina impiego anche due o tre ore.
E' come un ricamo.

Avrei una gran voglia di ricamare davvero però.

Sabato inizia ufficialmente il mese di trasferte per visitare musei aziendali nel nord Italia di cui vorrei fare una scheda descrittiva all'interno della tesi.
E poi perché la mia tesi deve avere un senso e io non posso parlare di musei d'impresa se non li conosco davvero bene, se non ne ho visti a sufficienza. Bisogna conoscere per poterne parlare ma non bastano i libri.
Andremo ai musei del cibo di Parma , a quello dell'Olio Carli , a quello della Zucchi, a quello della Ducati e della Ferrari.
Tutto questo nei fine settimana di ottobre. Ho preso qualche giorno di ferie per riuscire a gestire queste uscite e un giorno anche per tenere a casa la piccola dall'asilo perché credo che avrà bisogno di un po' di riposo, non fosse altro che per dormire un po' al mattino.

Mi dispiace alzarla dal letto al mattino perché mi da l'impressione che cresca mentre dorme e disturbarla in una fase così importante di sviluppo mi sembra molto sbagliato. La metto a dormire verso le 21.15 (eccetto il venerdi e il sabato che tanto può poi dormire il giorno dopo)e la mattina fatica molto ad alzarsi. Quando si sveglia ha già sempre subito moltissime cose da dire, come se durante la notte avesse fatto chissà che.

Oggi ho saputo di un signore di mezza età che, dopo molti anni di matrimonio con sua moglie e con tre figli per i quali è un padre esemplare, ha divorziato. Ora abita in un'altra casa e i figli vanno da lui 2 volte a settimana. Sta male e dimagrisce a vista d'occhio.
A me fa una pena incredibile perché deve essere terribile non potere più vedere i propri figli alla sera o al mattino presto perché sono fra i momenti più intimi e veri della giornata.
Mi dispiace per questo dolore da separazione che forse non fa contento nessuno.
Un giorno una signora disse a mio marito di essere divorziata da tanti anni e che, con il senno di poi, non l'avrebbe mai fatto.
Ora, diceva, sia lei che suo marito avevano perso l'occasione di vivere una vecchiaia in compagnia.
Tutto sommato, suo marito era un buon uomo come tanti altri e lei era una donna né migliore né peggiore delle altre e avrebbero potuto stare insieme e volersi bene ed evitarsi tanta solitudine.
Forse anche quel signore che ha divorziato, chissà, avrebbe potuto stare con sua moglie, non so, ma mi chiedo se ha un senso tutto questo dolore che certamente in tanti stanno provando.

Troppo spesso sperperiamo dolore gratuito nelle relazioni che viviamo. (...alla sera mi vengono sempre 'ste frasi...).