laurea

laurea
xx

mercoledì 25 settembre 2013

Un piccolo paese per bambini... di tutto il mondo...

Ieri ero dal pediatra perché mia figlia ha un po' di tosse e volevo verificare non fosse nulla di grave. Sono una mamma in divenire e ancora non so come comportarmi in caso di lievi malanni della mia bimba e, ho notato, se chiedo alle mie amiche o ai parenti, ognuno mi da un consiglio diverso e questo forse perché, mi ha spiegato ieri la pediatra, i bimbi tendono ad avere spesso malanni sempre uguali con sé stessi. Per esempio, se mia figlia ha un certo tipo di tosse è possibile che questo tipo di tosse le ritorni in altri momenti, sempre uguale a questa che ha ora anche se poi, ovviamente, a seconda della situazione potrà peggiorare, migliorare o trasformarsi in qualcosa d'altro.

Questo potrebbe spiegare il motivo per cui ogni mamma suggerisce cure diverse per malanni che potrebbero sembrare simili... Io per ora ho deciso che, in questa fase iniziale in cui ancora non conosco bene molte reazioni di mia figlia ai farmaci e alle malattie, andrò dalla pediatra.

Mentre ero dalla dottoressa ho fatto due considerazioni.

La prima riguarda il fatto che il mio è un "paese per bambini". Io abito in un piccolo paesino piemontese di montagna che conta 1700 abitanti. L'asilo è stato costruito 5 anni fa ed è quindi nuovissimo, dispone di alule grandi e colorate e arredate con giochi di ogni tipo. Nel giardino ci sono ben due parchi, uno sull'erba con le altalene e tanto spazio per correre e l'altro sulle piastrellone di plastica morbida con sopra tantissimi giochi, scivoli, case e castelli, dondoli...
Nella classe di mia figlia ci sono solo 9 bambini e, quando arrivo a scuola, non faccio in tempo a metterle il grembiulino che una maestra delle 4 che si turnano l'ha già presa in braccio e la sta coccolando!
Il pranzo arriva fresco tutti i giorni da una casa per disabili che si trova sempre nel mio paese e per arrivare all'asilo impiego circa 2 minuti a piedi e al ritorno andiamo anche a prendere il pane fresco in panetteria che si trova lungo il cammino...

La pediatra ha lo studio in piazza, quindi a un minuto da casa mia e l'orario dell'asilo copre, con il pre e post scuola, un ampio orario che permette di andare a prenderla senza problemi anche considerando le esigenze lavorative.

Dopo la scuola o l'asilo i bimbi corrono in piazza dove c'è un'area vietata alle auto in cui possono correre e andare in bicicletta e, oltre a questo, c'è un parco con molti giochi, tutto recintato, in cui si spostano continuamente.

Io mi sento molto fortunata. Non ho avuto problemi per l'ingresso di mia figlia all'asilo anche se è un'anticipataria mentre ho molti amici che hanno dovuto mandare il loro bimbo al nido perché non c'era più posto.

In buona sostanza, in questo paesino sento che mia figlia può crescere davvero serena e potrà sentirsi libera di spostarsi e giocare non appena avrà l'età per farlo.

L'altra considerazione su cui ho riflettuto ieri è che, dalla pediatra, erano presenti 10 bambini di cui 4 di origine marocchina, 2 di origine rumena e gli altri italiani (e ci inserirei mia figlia che è di origini vietnamite).
Quindi 3 italiani autoctoni e gli altri da tutto il mondo.
Questo aspetto a me piace molto perché io spero che questa nostra Italia possa diventare presto multietnica e ricca di idee e volontà che molte persone che hanno voglia di riscatto sociale e di migliorare il loro stile di vita posssono apportare.
Molti bimbi non significa molta integrazione, questi bambini sono inseriti in famiglie con tradizioni radicate nella loro terra di origine ma lo scambio culturale io credo che possa portare ad una crescita per ognuno di noi.
Nella classe di mia figlia c'è un solo bimbo di origine marocchina ma in tutto l'asilo ce ne sono diversi e ieri una bimba marocchina è uscita correndo da scuola con la mamma che, per inseguirla, correva anche lei ridendo.
La bimba correva per raggiungere mia figlia, quando è arrivata l'ha abbracciata e baciata e poi è corsa dal papà che anche lui stava arrivando.
Questo mi è piaciuto. Non sarà ancora integrazione ma è qualcosa di molto positivo per arrivarci.







3 commenti:

  1. Purtroppo la vedo diversamente, o meglio, spero che tu abbia ragione ma sento così tanto ignorante razzismo intorno che non riesco davvero a pensare in un evoluzione positiva... Confido nelle nuove generazioni, poi sento come parlano i genitori e mi chiedo quanti di quei figlio riusciranno a dissociarsi da certe idee che sentono a cena ogni sera da quando sono nati... Essendo anche tu piemontese saprai bene di che parlo. Reputerei anche io una gran fortuna per mia figlia avere tutti questi esempi giusti, a maggior ragione per Virginia che un giorno sarà consapevole della sua sotria. Dalle un bacio da "zia" Micol :-)
    Ti abbraccio!

    RispondiElimina
  2. Si Micol, so di quali preconcetti parli ma un giorno tutti questi bambini cresceranno e il nostro futuro sta in loro.. questi bambini sono il nostro futuro e non altri...e questo è un dato di fatto e se un paese è formato dai suoi cittadini, un giorno questi bambini saranno gli uomini e le donne che lo costituiranno, con le loro origini e le loro tradizioni, qui in Italia...

    RispondiElimina