laurea

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xx

venerdì 15 aprile 2011

va beh...

In realtà, in questi 3 mesi e mezzo, ovvero da quando si sono bloccate le adozioni in Vietnam, qualcosa è accaduto.
Ogni tanto parte un'amica che aveva avuto l'abbinamento prima del 31/12, poi vengono emessi i decreti legislativi, poi si chiama l'ente per sentirsi dire un po' sempre le stesse cose, poi si parla con le altre amiche in attesa, poi "gira la voce che" succederà così, no succederà colà...
Insomma, qualcosa accade.
Ogni cosa è inconsistente perché non cambia la nostra situazione di persone qui con una vita in sospeso, ma ogni tanto qualcosa viene detto che ci fa pensare e così passano i giorni.
 
Io il percorso adottivo, a questo stadio, non lo auguro a nessuno.
Anche al lavoro è un po' come se fossi incinta, non so... ma capisco perché alcune amiche non avvertono al lavoro fino all'ultimo.
 
E' tutto molto difficile e io sono arrivata in una fase in cui somatizzo moltissimo. Sono settimane che sto sempre male. Ho male ai reni, ho crampi alle ovaie, ho male agli occhi...
Alle 20.30 sono stravolta che non riesco neanche a stare in piedi e, cosa che non mi è mai accaduta, mi addormento sul divano come una patata lessa.
 
Penso spesso che se una persona non riesce a procreare è un po' come se non riuscisse a camminare. L'uomo e la donna devono poter camminare e devono poter procreare, non è un optional, è una funzione vitale.
Che poi ci siano persone nella sedia a rotelle che se ne fanno una ragione e che riescono comunque a vivere più che felicemente non c'entra niente con il fatto che non sia naturale che siano sulla sedia a rotelle.
E la stessa cosa accade a chi non può procreare.
Se oltre a questo dolore (che deve essere superato altrimenti non si va da nessuna parte) si aggiunge quello di non riuscire ad esprimere la propria genitorialità perché i processi adottivi sono così lunghi, allora si aggiunge dolore al dolore.
 
Di bello, in tutta questa attesa, non c'è niente.
C'è la gioia di conoscere altre persone nella nostra stessa situazione, altre persone che condividono e capiscono questo dolore sordo che accompagna ogni istante ma, per ora, non si parla di condividere la gioia ma di condividere il dolore...
 
Poi un giorno qualcosa cambierà, lo dicono tutti.
Non so, non so dove metterò però tutto questo dolore accumulato, tutto questo sentirmi in vesti non mie, tutto questo lasciare trascinare la mia vita in attesa di un evento tanto naturale quanto umano come quello di avere un figlio.
 
Sono davvero molto stufa e sono anche molto insoddisfatta e su questo non ci piove.
E questo nonostante tutto.
E devo dire che oggi ne ho pure un po' le palle piene di sentirmi felice di tutte le grandi fortune che ho perché oggi non mi sento fortunata per niente e lo dico perché so pure cosa significa avere avuto malattie molto gravi (tanto gravi che io in certi paesi non posso neppure adottare), perché so a cambio di cosa io baratto il mio cosiddetto "benessere economico" (che tanto non c'è mai perché siamo sempre senza soldi) e perchè non auguro a nessuno di non riuscire ad avere un figlio né a nessuno di intraprendere il percorso adottivo e di finire in un paese con in atto un blocco delle adozini, con alle spalle una forte corruzione e con davanti mezzo mondo di persone che vogliono adottare.
 
E aggiungo anche un liberatorio: Merda!

3 commenti:

  1. Ama finche' non ti fa male,
    e se ti fa male,
    proprio per questo sara' meglio.
    Perche' lamentarsi?
    Se accetti la sofferenza
    e la offri a Dio, ti dara' gioia.
    La sofferenza
    e' un grande dono di Dio:
    chi l'accoglie,
    chi ama con tutto il cuore,
    chi offre se stesso
    ne conosce il valore.

    Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
    i capelli diventano bianchi,
    i giorni si trasformano in anni.

    Però ciò che é importante non cambia;
    la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
    Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.

    Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
    Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.

    Fino a quando sei viva, sentiti viva.
    Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
    Non vivere di foto ingiallite...
    insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

    Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`e` in te.
    Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

    Quando a causa degli anni
    non potrai correre, cammina veloce.
    Quando non potrai camminare veloce, cammina.
    Quando non potrai camminare, usa il bastone.
    Pero` non trattenerti mai!
    madre teresa di calcutta

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  2. E' vero: quello che la vita non ti da quando sarebbe una cosa naturale averlo, manca e mancherà sempre. Ed è meglio essere arrabbiati che tristi, con tutto quello che hai da fare (altro che fortuna!). Però la natura compensa sempre le "funzioni vitali" a cui è stato impedito di esprimersi. E' una legge. Ammiro tantissimo la determinazione con cui stai aspettando tuo figlio, ciao

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  3. Elisa... sei umana, è normale che a volte non ti riesca di vedere il bicchiere mezzo pieno e sia arrabbiata con tutto e tutti. conceditelo... Sei molto forte, e sei già arrivata molto lontano secondo me.
    Un po' ormai ti conosco e sono pronta a scommetere che oggi stai già molto meglio.
    Ti stringo forte

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