laurea

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martedì 20 settembre 2011

non ho passato l'esame

Non è andata bene.
Con quasi ogni probabilità, non ho passato lo scritto.
Avrò l'esito domani (il prof dice entro mezzanotte di domani...) ma è impossibile abbia passato questo scritto.

Ho pianto fino adesso da questa mattina a mezzogiorno che è terminata la prova... e con questo intendo dire che ho pianto come una fontana anche durante la mezzora di camminata dall'università alla stazione e dentro al treno...
Alle persone che mi guardavano avrei voluto spiegare che stavo piangendo per una cavolata, perché ci sono cose ben più gravi che non passare un esame... ma intanto non riuscivo a far altro che piangere...

Ho pianto dal dispiacere ma sopratutto per la rabbia.
Rabbia perchè, a parte una domanda, sapevo tutto e lo sapevo anche bene...

Il professore ha inventato una prova che consisteva in circa 15 domande in 15 minuti esatti d'orologio.
Io con il fiato sul collo fatico a ragionare.
Le domande erano semplici, bastava avere studiato, ma, in molti casi, prevedevano dei calcoli.
Calcoli semplici ma se si entra nel panico per la paura di non riuscire a finire si perdono minuti preziosi.

E poi c'erano domande stronze che ti costringevano a perdere il minuto di tempo per pensare a cosa intendesse il prof.
Facciamo un esempio.
1 Mbyte corrisponde a:
meno di 1000 kbyte
più di 1000 kbyte
uguale a 1000 kbyte

dunque, 1MB sono 1024KB, che sono più di 1000 Kb ma è anche vero che, convenzionalmente, si dice 1 mg = 1000kb 
E' chiaro che la domanda è posta per sapere se sappiamo quanto è un Mbyte ma...quindi, come si risponde?
In 15 minuti di tempo non si ha materialmente il tempo di alzarsi, andare dal prof e chiedere cosa intendese..
Quindi ci pensi un po' su anche se sai la domanda, il minuto passa... poi alla fine ho deciso di inserire uguale a 1000kbyte scrivendo accando: 1mb = 1024 kb, giusto che capisse che sapevo.

Ma intanto il tempo scorreva...
Un esercizio era una stronzata pazzesca, dovevamo rappresentare tramite pathname il percorso per arrivare ad un file. Come se nel nostro pc ci fossero più cartelle e dovessimo scrivere come si arriva ad un certo punto.
Quindi, per arrivare al file FOTO PLOTINA.jpg io magari ho un percorso del tipo: E:\\tutte le foto\foto del mare\ fotoplotina.jpg
Peccato che il prof abbia rappresentato graficamente questo percorso in un modo assurdo, molto diverso da come rappresentato in genere nelle sue dispense, nelle sue slide, nel libro di testo...
Quindi io ho dato la risposta giusta poi ho pensato che rappresentato in quel modo fosse un altro percorso e che una delle cartelle non fosse una sotto cartella... eppure, rappresentanto così... eh no, però è cosà... e intanto il tempo passa e dai, dai, dai 'sta risposta, ma si sarà così....altrimenti avrebbe disegnato cosà, ma perché non l'ha disegnato come sempre?
E alla fine si impiega più del minuto e, in questo caso,ho perso tempo e ho sbagliato una risposta che sapevo benissimo... tanto più che al lavoro. con il pathname, raggiungo file nascostissimi dentro a server composti da decine di cartelle una dentro all'altra....

E così via.

Ma... perché, perché, perché ci ha dato solo 15 minuti! Ma perché?
Io non capisco certe cose, davvero non le capisco!
Perché non lasciare il tempo di rileggere qualche domanda, di rifare un calcolo, di capire bene... ma perché?

Dietro di me una ragazza era al 5° tentativo di passare l'esame, la ragazza di fianco era al 2°, una ragazza è svenuta durante l'esame, un'altra piangeva appena usciti (e non ero io che ho iniziato appena uscita dall'ateneo...).
Un disastro.

E' il primo esame che non passo e sono al 5° anno di università (per me che sono iscritta in modalità "part-time" significa essere assolutamente giusta con gli esami), era il 16° esame e me ne mancano solo 5 (questo compreso), non ho mai preso un voto inferiore al 24... insomma, sono una che studia e ci tiene...
E' accaduto quello che ho sempre temuto. Io ho studiato ma, per qualche motivo, non riesco a passare l'esame.
Io studio sempre, non vado mai all'esame senza avere studiato ma tutto non si sa mai e poi ci sono moltissime variabili.
Ecco il caso. Un esame in 15 minuti...

Il professore ha detto che entro domani sera avremo gli esiti, con un 15 si passa all'orale. Ovviamente dovesse succedere il miracolo di avere un 15 mi presenterò per l'orale, ma non accadrà perché soprattutto gli ultimi 5 minuti sono andata completamente in tilt (da che ha detto: mancano 5 minuti!) e ho sbagliato completamente 3 domande su 4 che componevano un esercizio SEMPLICISSIMO!

Sono arrivata all'esame esausta, la scorsa settimana mio padre è caduto da una scala, sta bene, non si è rotto niente ma siamo andati all'ospedale diverse volte perché, comunque, è andato in blocco intestinale a causa della botta. Ho passato ore al telefono con mia sorella, mio padre, mia madre in tutto il resto del tempo in cui non ero all'ospedale per capire come fare anche perché lui si è lamentato tantissimo per 5 giorni.

Oltre a questoè  morto un mio zio che non vedevo da 10 anni ma era marito di una sorella di mia mamma e non potevo non esserci, ho corso come una matta dappertutto a scarrozzare mia mamma e mio padre e alla fine ho rubato tempo allo studio e, soprattutto, stamattina ero esausta e non ho retto lo stress.
Mia madre oggi non mi ha chiamato per chiedermi come è andato l'esame.
Credo che ci sia un problema, si chiama egoismo della terza età e temo che i miei genitori ne siano un po' affetti.
Correrò ai ripari per occasioni future.

Detto questo, a me resta questa grande delusione.

Non è che un esame non passato, però per me che lavoro è davvero dura digerirlo e poi, sinceramente, lo studio fino ad ora era l'unico ambito da cui ricevevo qualche soddisfazione...

Va beh, capita. Speriamo che capiti anche qualche cosa bella prima o poi. 

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