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giovedì 1 dicembre 2011

L'adozione secondo Mustafà

Io ho questo amico, Mustafà, che fa il parcheggiatore.
Ne ho già accennato perchè Mustafà mi piace molto, è una persona operosa e valida per il quale sono dispiaciuta. Mi dispiace che la vita gli abbia riservato questo posto nel parcheggio e niente di meglio, mi dispiace per la fatica che fa a vivere perché Mustafà tira la cinghia, probabilmente patisce fame e freddo sempre lì anche prestissimo, anche con la pioggia o con il sole alto, anche in pausa pranzo quando i posti auto ci sono e non è così difficile parcheggiare e i suoi colleghi se ne sono andati.
Eppure, Mustafà resta lì per cercare di guadagnare qualche euro e io glielo dico che in pausa pranzo è una truffa che ormai la gente parcheggia comodamente da sola perché non c'è l'intasamento del mattina! E allora lui ride!

Mustafà ha un fortissimo senso dell'ironia così a volte ridiamo per qualche anziana che parcheggia dopo 200 manovre o per qualsiasi altro motivo.

Insomma, a me Mustafà piace.

Oggi mi ha chiesto come andava e gli ho detto, né bene né male. Bene perché non capita niente di grave e quindi sto bene e non va male, ma non va benissimo perché così può andare solo se arriverà mio figlio.

Al che è iniziata una interessante discussione in cui, prima di tutto, mi ha chiesto se era colpa mia o di mio marito se non arrivava questo figlio. Mi sono tenuta sul vago, ho detto: di tutti e due ma non abbiamo insistito tanto con le cure...
Lui ha detto che gli sembrava un caso eccezionale tutti e due... (ed effettivamente è vero..., ho mentito!), poi però, dopo avere insistito dicendomi che adesso ci sono tante cure,  mi ha detto il suo pensiero che è uguale a quello di molti.
Mi ha detto che quando il figlio cresce, a 30 anni ad esempio, lui non ci vorrà bene come dei genitori veri perché saprà che noi non lo siamo...
Quindi gli ho spiegato che per me si è genitori verissimi nell'amare ogni giorno nostro figlio, nell'accudirlo, nel nutrirlo, nell'istruirlo...
Mi ha quindi fatto l'esempio di un tipo in Marocco che a 30 anni, appunto, ha sparato a tutti perché aveva dentro di sé una rabbia troppo grande che non conosceva i suoi genitori veri...

Quindi ho continuato a dirgli che io sono un genitore vero, che per me il fatto che un figlio nasca dalla mia pancia non significa niente e, fra l'altro glio ho detto  che ci sono milioni di genitori di pancia che di genitore non hanno neanche l'ombra perché non amano il loro figlio o non sono capaci di amarlo.

A quel punto mi ha guardato e ha detto: Bhe, hai ragione! ma scusa, non puoi chiedere ad una tua amica di darti un figlio?

E io... Ma come? Non funziona così...
E lui: Ma si, in Marocco si! Una donna che non ha figli gliene chiede uno a una amica che ne ha tanti e ci riesce sempre! Non ce l'hai tu un'amica con tanti figli?

Mi è venuto in mente un libro che avevo letto tempo fa...non ricordo più il titolo però... fra le altre cose raccontava di un bel personaggio (che non era  il personaggio principale), che non aveva figli, non era neanche sposata.. .però voleva un figlio ed una sua amica gliel'ha dato.

Gli ho detto quindi che sapevo che in Marocco si faceva così e lui ha continuato a spiegarmi le comodità di questa modalità.
Quindi gli ho detto che proprio no, in Italia non si fa così, deciderà un Giudice di chi sarò madre.

A quel punto mi ha detto: Anche questo! E' tutto davvero complesso in Italia! Anche questo!
Incredibile! Ma pensa te se deve decidere il Giudice!

Al che gli ho dato ragione e me ne sono andata sognando meno burocrazia e un po' più di umanità...

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