laurea

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xx

domenica 4 marzo 2012

nuotando...

Io ci sono.
Ci sono, sono qui.
Non ho più scritto perché è successo che ho smesso di pensare e quando si smette di pensare a volte si smette di scrivere.
Ho vissuto. Ho vissuto pienamente e intensamente.
Non ho fatto la mamma, non ho fatto viaggi, non ho passato momenti indimenticabili di gioia pura ed estrema, ho vissuto. Ho cercato di stare a galla e a volte ho nuotato con piacere, altre volte con più stanchezza ma, fondamentalmente, ho sempre nuotato e non mi sono fermata mai a pensare.
Mentre si nuova si pensa? Si, direi di si.
Ma se ci si ferma, a pensare, è meglio.
Quando scrivo qui mi fermo a pensare e forse negli ultimi anni mi sono fermata troppo.

Per quanto riguarda i dati oggettivi sto bene, continuo la cura per tenere sotto controllo i miei valori sballati, prima o poi andrò anche da un altro dottore per cercare una cura per l'endometriosi che non mi faccia morire d'infarto, lavoro tantissimo e ancora di più per un maledetto progetto che ha visto coinvolto il mio ufficio e da cui non riesco ad uscirne.
Sostanzialmente, è stata rivista una modalità operativa che coinvolge solo il mio ufficio (dove però vengono gestite migliaia di pratiche), come responsabile dello stesso ho partecipato attivamente alla fase progettuale salvo poi dover soccombere su alcuni aspetti che, come prevedevo, stanno creando molti inconvenienti che ora ci troviamo a dovere gestire (non sono un genio che vede le cose meglio degli altri, solo che in questo caso le conosco meglio...).
Ogni settimana vengono fatte modifiche tecniche per risolvere mano a mano tutti i problemi. Arriveremo alla fine di tutto questo ma nel frattempo il tunnel non è ancora finito. Ci sono stati momenti di miglioramento ma per ora la lucina è in fondo lontana lontana.
Fino a quando reggerò non lo so esattamente, per ora procedo a testa bassa anche se ho riiniziato ad uscire ad un orario decente e mi sono anche presa un giorno di ferie per riprendermi.

Studio... non ho parole in merito. Sto studiando, su questo non c'è dubbio.Ma ecco qui di seguito una frase del libro che sto studiando in questi giorni:
"L'Esserci non è soltanto un ente che si presenta fra altri enti. Onticamente, esso è piuttosto caratterizzato dal fatto che, per questo ente, nel suo essere, ne va di questo essere stesso. La costituzione d'essere dell'Esserci implica allora che l'Esserci, nel suo essere, abbia una relazione d'essere col prioprio essere."

Mi viene troppo da ridere!! Ma cosa c'entra tutto questo con il cubismo? C'entra dicono ma io non capisco questa frase (come tante altre) per cui posso solo immaginarlo!

Insomma, studiare questi testi mette in crisi ma anche questo è nuotare, nuotare, nuotare...

Non ho aggiornamenti per quanto riguarda l'adozione. Il Vietnam è in difficoltà, non riparte. La Cina è sempre lì che aspetta e io attendo ancora sviluppi prima di spostarmi. 
Adesso però aspetto con serenità. Prima o poi mi fermerò, per ora aspetto. 
Ogni tanto mi assale la paura che quella stanzetta resterà vuota, poi razionalizzo e mi dico che invece no, che resterà vuota solo se io mi fermerò e questo non ho intenzione di farlo.
I tempi dell'adozione. Nessuno può capirli, nessuno. E nessuno dovrebbe viverli, nessuno!

Ecco qui i dati "oggettivi".
Ciò di cui volevo parlare è della mia intenzione di... smetterla di parlare!
Non so esattamente cosa mi stia succedendo ma molte volte, quando dico la mia, poi mi sento a disagio. Sono una persona abbastanza irruente, a volte fatico a star zitta... E così poi mi pento. Ma mentre fino a poco tempo fa mi pentivo solo degli scatti d'ira (che ho combattuto con tutta me stessa dall'età di 15 anni!), ora mi pento anche di frasi più sottili, di piccoli commenti, di pareri o opinioni. Ho capito che a volte è meglio stare zitti.
Anche per cose di poco conto, e non sto certamente parlando di critiche (in genere per dire le critiche ci penso sempre un  po'). Sto parlando proprio di pensieri, di frasi, di parole.
Niente che infastidisca nessuno.
Solo me, solo che ho capito che ho bisogno di essere più silenziosa perché poi sono a disagio.

Sto cambiando. Sto facendo un  passaggio da camaleonte. 
Una volta avrei voluto diventare una vecchietta che se doveva dire ad una giovane ragazza: "cerca di farti furba", non avrebbe avuto alcuna difficoltà a farlo.
Ora invece mi rendo conto che non voglio più essere così. Vorrei diventare una vecchietta che vede una ragazza che deve farsi furba e la osserva e non glielo dice. Così.

Sono ancora molto lontana da questo obiettivo ma ogni volta che parlo ne sento poi il retrogusto per cui l'effetto sta mettendo in atto già alcuni cambiamenti.

Questa è la prova che le persone cambiano, perché io sto cambiando moltissimo.

Ecco, questo è il pensiero che volevo condividere.

Vedo qui intorno diverse isolette in cui sicuramente mi fermerò a pensare, riprenderò a scrivere come sempre sicuramente perché scrivere mi piace, perchè quando scrivo qui non ho mai la sensazione di retrogusto di avere detto qualcosa che non volevo.
Questo è il mio blog, è casa mia.

 

2 commenti:

  1. Intanto: bentornata, ho sentito molto la tua mancanza e poi: meno male che non abbandonerai questo blog, leggendo il post mi stavo preoccupando. E, davvero, sarebbe stata per me una grave perdita. Non sto esagerando, forse è proprio questa tua tendenza a parlare con generosità, oltre chiaramente a quello che dici, che mi ti fa tanto apprezzare. Che dirti Plotina: nella vita si cambia è vero e l'importante è sentirsi comunque bene, gli altri si adatteranno. Tieni duro, ancora una volta, tu lo sai fare bene. Un bacione e a presto.

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  2. Eccoti finalmente. Io penso che i cambiamenti siano sempre positivi, accadono per una ragione. Chissà quante altre volte ancora accadrà. Non smettere di scrivere per non pensare, scrivi di qualcos'altro e non pensare lo stesso. Come hai detto una volta tu del mio ti rilancio "sono mammaindivenire-dipendente" ... non farmi questo :)
    Un abbraccio

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