laurea

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xx

mercoledì 9 maggio 2012

Caro bimbo mio, o Cara bimba mia,
 
adesso ti spiego perché tu non sei il bambino o la bambina meno amato/a nel mondo perché abbandonato/a, ma sei uno/a dei più amati e desiderati.
 
Perché noi abbiamo iniziato a desiderarti molti anni fa, subito ti abbiamo cercato come combinazione di migliaia di spermatozzoi e ovuli presenti dentro di noi, poi abbiamo capito che tu sei una combinazione ancora più rara, sei la combinazione di milioni e milioni di spermatozzoi e di ovuli appartenenti a tante donne e a tanti uomini diversi.
Sei veramente un miracolo unico e noi abbiamo iniziato a cercare proprio te.
 
Sapevamo che non sarebbe stato facile e la strada per raggiungerti è davvero difficile, è come una grande montagna di cui non si vede mai la fine e che ti strema. Ma io e tuo papà, invece di diventare più deboli, stiamo diventando sempre più forti e le difficoltà ormai non sono più tali, sono solo mezzi per arrivare a te, e le superiamo tutte.
 
Quando si scala una montagna all'inizio si è entusiasti dal paesaggio, dal desiderio di arrivare alla cima, dalle forze ed energie che si ha in serbo.
Piano piano il percorso inizia ad essere duro e ciò che aiuta è vedere la cima, là in fondo, ed immaginare come si starà bene lassù, cosa si vedrà, quel venticello fresco, sdraiarsi nell'erba e guardare il cielo da così in alto...
A volte, nelle scalate più difficili, per molto tempo non si vede la cima e immaginarsela è più difficile, mano a mano che si sale, inoltre, ci si affatica, si ha male alle gambe, vengono i crampi, si ha sete, fame, a volte freddo. Se la salita è davvero faticosa in certi momenti ti pare di non farcela più.
 
A noi è accaduto tutto questo, è accaduto che la montagna che stiamo scalando è durissima, è più alta dell'Everest e del K2 messi insieme...
Oltretutto, sai, siamo soli in questa scalata... intorno non c'è niente, solo io e il tuo papà.
In alcuni momenti siamo diventati così stanchi da riuscire ad andare avanti solo trascinandoci, in alcuni momenti ignorandoci, in altri momenti pensando ad altro in altri momento, e soprattutto, immaginando quella cima.
 
E così ad un certo punto siamo diventati più forti. Ci siamo fatti le gambe, come si dice.
Il  percorso per arrivare a te non ti fa vedere quanto manca alla cima, ma ti rafforza in modo tale che ad un certo punto è tutto più facile, che le gambe corrono, che il fiato è lungo, che cibo e acqua bastano sempre e comunque, che non senti più freddo.
 
Capita che dopo 3 anni e mezzo da che abbiamo capito che tu non saresti stato/a nella nostra pancia, siamo ancora più decisi a trovarti.
 
Abbiamo corso questa mattina per finire i documenti se tu sarai in Cina, correremo domani per integrare i documenti se tu sarai in Vietnam, fra pochi giorni inizieremo i colloqui  con i servizi sociali per la nuova domanda che abbiamo portato in tribunale se tu sarai in Italia.
Siamo qui che continuiamo a cercarti, più determinati di prima.
 
E tu potresti essere malato/a, potresti avere la labiopalatoschisi, potresti avere il piede torto, potresti avere l'epatite..
Tu potresti essere molto arrabbiato/a con chi non ti ha voluto, potresti odiarci perché vogliamo essere tuoi genitori e ai "genitori" ormai non ci credi più.
 
Potresti essere brutto/a, antipatico/a o egoista, bugiardo/a, violento/a...
Potresti essere tutto un errrore per il mondo.
Ma per noi sarai la nostra cima, sarai tutto quanto desideriamo. Sarai l'unica cosa corretta da tutti questi anni a questa parte. Per noi, non sei un errore.
 
Sai, la vita a me piace, piace tantissimo. Mi piacciono un sacco di cose di quello che mi circonda e mi piace la vita anche quando è brutta.
 
E io vorrei farti vedere quanto la vita può essere bella. Vorrei che tu fossi felice, vorrei che tu potessi gioire spesso e che un giorno tu fossi colui o colei che farà gioire altri.
 
Ecco, ecco perché sei il bambino o la bambina più desiderato/a del mondo. Perché hai qualcuno che ti aspetta e ti cerca per farti vedere quanto la vita è bella.
Perché sei mio figlio o mia figlia. Perché non sei stato abbandonato/a. Perché un giorno sarai, finalmente, stato/a trovato/a.

1 commento:

  1. Plo... mi hai commosso.
    Ti abbraccio, ti voglio bene!
    Sarai una mamma eccezzionale...

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