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domenica 2 novembre 2014

il nido

Alcuni giorni fa ho letto questo articolo che parla di una bimba di vietnamita di etnia muong che si rapporta con gli elefanti così come noi facciamo con i cani o i gatti.

http://www.lastampa.it/2014/10/30/societa/lazampa/animali/la-bambina-che-sussurra-agli-elefanti-m0Ay8p08iHWuX5SKxRt6zN/pagina.html

Molto probabilmente mia figlia è di etnia muong e ogni volta che vedo una fotografia di una bimba muong trovo somiglianze e ciò è abbastanza normale in quanto i gruppi etnici, in Vietnam, sono piuttosto chiusi e quindi i tratti fisici sono abbastanza simili e caratteristici.

Questo articolo mi ha sconvolto come mi è già accaduto in altre occasioni in cui percepisco in modo così netto la differenza fra il mondo delle origini di mia figlia e il mondo in cui vive.

In vietnam ci sono numerose etnie, l’etnia muong è molto diffusa nel nord del paese e se non è detto che i suoi genitori naturali avessero un elefante che scorrazzava per casa, di certo la loro vita è molto più legata alla natura, alle stagioni, all’aria aperta che non la nostra.

Mi chiedo se questa “eredità” genetica influisce sul suo modo di essere, se lei è figlia di ciò che sta vivendo o se è figlia di ciò che sono stati i suoi avi per quello che la genetica può passare nel carattere, nelle attitudini, nelle predisposizioni.

La risposta credo che sia che lei è figlia di entrambe le cose e a volte sento grande dentro di me il vuoto che l’adozione le ha causato.

Mia figlia è figlia di tutto il mio essere, di ogni mia cellula psichica e fisica, è figlia che "doveva" arrivare più ancora che se fosse nata dalla mia pancia perché così cercata nel mondo che le combinazioni possibili sono talmente tante che neanche si possono enumerare e se mia figlia partirà un giorno alla ricerca delle sue radici, se un giorno potesse mai dire Mamma ad un'altra donna, io sarei felice, felicissima, perché lei potrebbe così riempire un vuoto e tutto ciò che mi interessa è che lei sia felice. Non c'è neanche un po' di gelosia in tutto questo, mia figlia è mia figlia, MIA viralmente, completamente, totalmente. Da quando sono diventata sua madre, il mio compito e il mio desiderio è di darle le ali per volare, libera, qui da noi troverà sempre il suo nido.




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