laurea

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domenica 1 marzo 2015

un mondo di fiabe

Acquistai il primo libro per il mio primo nipote giusto ad un mese dalla nascita. Era un libro di stoffa, da usare come gioco.
Passai poi ai libri di plastica da usare durante il bagnetto o da mordicchiare quando allo spuntare dei primi dentini e poi, finalmente, il primo libro vero che forse era un libro di Nicoletta Costa sulla Nuvola Olga.

Da lì ho iniziato a leggere libri per l'infanzia fino ad arrivare a conoscere a memoria interi testi, come ad esempio alcuni libri dei Barbapapà.

Quando è arrivata mia figlia ho iniziato fin da subito ad acquistare libri illustrati, già in Vietnam, pochi giorni dopo il suo arrivo o forse già il giorno dopo. Ricordo anzi di avere memorizzato il percorso della libreria che avevo visto appena arrivata che vendeva libri per bambini e di essermi recata praticamente subito lì e ciò nonostante fossi arrivata già ben rifornita.
Il primo libro che acquistai per lei fu un libricino in cartone che raffigurava fiori e in uno era raffigurato il fiore di pesco con sotto scritto DAO, il nome di mia figlia.

Arrivata in Italia diventò indispensabile iniziare a frequentare la biblioteca dei ragazzi che, fortunatamente, nella mia città è davvero rifornita ed è uno dei pochi servizi davvero funzionanti tanto che stanno addirittura restaurando la palazzina in cui ha avuto sede per anni e il cartello dei Lavori in Corso avverte che si sta realizzando un luogo davvero unico e straordinario.
Nell'attesa, hanno spostato tutto in un altro edificio adiacente. Comunque sia, durante la maternità era davvero indispensabile l'utilizzo di libri perché mia figlia non conosceva le parole in italiano ma, in molti casi, non conosceva neanche ciò di cui stavamo parlando per cui era utile e comodo vedere l'immagine e dirle il nome dell'oggetto raffigurato, ancora di più delle emozioni e dei sentimenti.
Quindi i libri sono entrati subito con preponderanza nella nostra vita.
Li ho subito lasciati ovunque, in ogni camera, in sala, in cucina (eccetto che in bagno dove non li sopporto), nel cesto dei giochi, in auto...
Ovunque.
E lei ha iniziato a giocarci come un qualsiasi altro gioco e, anzi, a notare subito le enormi possibilità del mezzo perché osservando un'immagine si poteva immaginare qualsiasi cosa, oltre ad ascoltare il nome dell'oggetto, e poi una brevissima storia, poi più lunga,e così via.

Ho fatto questo perché io amo la lettura e perché i libri sono stati per anni i miei migliori amici. Questa sala/soppalco da cui scrivo è letteralmente foderata di libri e i libri sono stati per me, ancòra e volano insieme. Nei miei anni di università ho letto moltissimo (ho studiato), solo per la tesi ho contato 50 libri in un anno, eppure sempre riesco a sorprendermi per qualcosa di scritto, perché durante la lettura il contatto mente/mente è diretto e franco, e ci si può concedere.

Mi piacciono i bambini che leggono perché alcuni dei momenti più intensi della mia infanzia li ho passati leggendo.

E ora accade un fenomeno che non so a cosa porterà perchè la possibilità di accesso ai libri per mia figlia che ha solo 4 anni è enormemente maggiore di quella che poteva essere la mia.
Noi qui, in casa, viviamo in un mondo di favole e mi sto chiedendo cosa porterà tutto questo in mia figlia.

Ora lei vive i libri, ne parla, li interpreta, li racconta.

Questa mattina si è svegliata e dopo un po' di gioco nel lettone, per farla stare tranquilla visto che stava saltellando nel letto a discapito di ossa e muscoli presi da trampolino abbiamo tirato fuori un nuovo libro acquistato ieri: Ma le principesse fanno le puzzette?

Abbiamo riso un bel po' e da lì mio marito ha iniziato a raccontare una storia in cui cenerentola andava nel bosco e incontrava il lupo e quindi entrava nella casa della nonna messa in disordine dai 7 nani e...
Insomma, ormai le storie prendevano il sopravvento con tutti che ridevamo e tutto ciò prendendo spunto da un libro che fa una parodia delle principali fiabe perché lì Cenerentola mentre scende le scale perché è mezzanotte... beh... fa una puzzetta, per esempio... dopo diche abbiamo ripreso il libro che in questi giorni sta leggendo di più, preso in biblioteca: L'uovo di Ortone.

Lo stiamo leggendo continuamente e mia figlia ogni tanto imita Giodola che è un'allodola che ha lasciato a Ortone l'onere di cullare il suo uovo. Si alza in piedi e la imita mentre vola via! Mi sorprende perché recita!!! Recita veramente l'immagine del libro! oppure c'è un'immagine in cui Giodola è meravigliata e lei la imita anche lì. Quindi il libro diventa una scusa per recitare, per diventare qualcosa d'altro.

Oggi siamo stati a trovare la bimba che è stata adottata insieme a Dao, la amiamo moltissimo e per noi è come una cuginetta di primissimo grado. Le abbiamo portato un gioco e un libro, Le più belle fiabe illustrate per bambine.

Durante la merenda ho letto loro la fiaba di Raperonzolo e sono state divertentissime nel raccontarmi come era simile alla storia di Rapunzel (che ovviamente entrambe conoscono benissimo visto il cartone animato) e poi non mi lasciavano più andare avanti con il libro perché capita la similitudine continuavano a tornare nelle immagini chiedendomi se lei era la strega, e lui come si chiamava, e ha i capelli lunghissimi qui, e adesso chi sono i bambini che nascono?

Insomma, hanno giocato con il libro e una si infilava davanti all'altra per vedere meglio i particolari delle pagine ed è stato molto bello.

Quando siamo arrivati a casa mia figlia si è svegliata dopo essersi addormentata nell'auto (nuova...) ed era di pessimo umore visto che credo avrebbe dormito almeno ancora un'ora. Quindi per calmarla mi sono sdraiata nel letto vicino a lei e l'ho coccolata...
ormai non riusciva più ad addormentarsi ma era ancora molto intorpidita quindi si lamentava. Le ho proposto due libri presi in biblioteca. Il primo Chi sono io, l'ha fatta ridere molto perché parla di un camaleonte che assume il colore degli animali che vede e quando l'ha visto del colore del ghepardo si è messa a ridere tantissimo e quindi diceva: ma noooo! ma tu non sei un ghepardo! sei un camaleonte!!! capito? ma daiii!
Quindi parlava con il personaggio del libro...

Il secondo racconta di una bimba nata da un papavero che cerca la sua famiglia. la cerca dappertutto ma non la trova mai, in mezzo ai cactus no, in mezzo ai fili d'erba no, e così via e dice NO NO NO e poi NO, non è questa la mia famiglia, troppo appuntita, troppo sottile, troppo gonfia, troppo alta, ecc ecc.
Lì per lì non l'ha commentato ma dopo la doccia mi ha sorpresa perché le ho messo un pigiamino in cui c'era una bimba con i capelli rossi e lei mi ha detto :è quella del libro! come si chiama mamma? e io: Color di papavero. e lei subito: Ecco: color di papavero: No No No e poi No! troppo piccolo, troppo alto, troppo grande...
Insomma, ha ricordato l'immagine e ha creato qualcosa, e poi ha recitato.


Prima della nanna mio marito ha preso il Carnevale degli animali sempre preso in biblioteca ma lei gli ha chiesto Gli aristogatti in un'edizione dei cubotti che conosce a memoria e quando vede Scatcat inizia a fare festa e ci incalza nella lettura perché suonano e rompono il pavimento e lui cosa suona e lui cosa fa e cosa dicono...

Insomma, viviamo in un mondo di fiabe.

Il tempo di leggere un albo illustrato direi che sia intorno ai 5/6 minuti (ovviamente dipende), non impieghiamo molto e così i nostri momenti con nostra figlia sono costellati di storie, poi si gioca, poi lei inventa, poi si parla, e poi si torna alla storia, un'altra e poi un'altra e lei riesce a stare ore a leggere libri, non mi è mai accaduto che lei smettesse, in biblioteca le dico basta io.
Credo possa avvenire questo per qualsiasi bambino che venga avvicinato ai meravigliosi libri per bambini che esistono in commercio.

A cosa porterà tutto questo?

Non lo so, noi per ora ci divertiamo e cresciamo.


e il 26 marzo mi laureo.

4 commenti:

  1. AUGURIIIII!!!!!
    Che bella data: 26 marzo.
    In bocca al lupo cara Plotina e tanti, tanti, tanti complimenti: sei stata grandissima e non vedo l'ora di leggere il tuo resoconto dettagliatissimo (mi raccomando), goditi questi ultimi giorni da studentessa, i migliori suppongo, e rilassati: li stenderai tutti.
    Un abbraccione.
    Ps: la vita è bella

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    1. ...che tremarella!!! ma arriverà il 26 marzo e resterà un ricordo e un traguardo...

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  2. 26 marzo, tu hai finito, sei libera e laureata, inizia la primavera, cosa vuoi di più?
    Grandissima Plotina, sei il mio idolo.

    Un abbraccio

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    1. eh si! ho davvero voglia del caldo della primavera ... e di relax!

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