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mercoledì 13 ottobre 2010

Imprevisti di percorso

Che il percorso adottivo fosse duro lo sapevo, ma che arrivasse a questi eccessi non lo immaginavo. O quantomeno non immaginavo di doverlo vivere.
 
Una delle paure più grandi dei genitori adottivi, dopo che hanno dato mandato ad un ente, è di finire in un paese con il quale sorgono delle difficoltà.
Per esempio, se non fosse stato per il disastroso terremoto ad Haiti, difficilmente una coppia di genitori adottivi italiani, sarebbe riuscita ad adottare i 3 bambini che attendevano da 5 anni...
5 anni.
il terremoto, nella sua devastazione, ha attivato una macchina burocratica che ha consentito a questa famiglia, già abbinata, di riunirsi.
 
Ci sono coppie in tutto il mondo che restano appese per anni, in attesa che si sblocchi quella pratica, che si alzi quel foglio...
In alcuni casi intervenire è difficilissimo perché l'adozione internazionale comporta relazioni molto delicate fra stati,  e prima di sbloccare una qualsiasi situazione è necessario fare intervenire ambasciate o ministeri.
 
Quando seguivo i corsi con i servizi sociali ero rimasta particolarmente colpita da una coppia che era andata in Colombia e dopo 4 mesi non riusciva ancora a tornare a casa con la sua bimba perché non veniva dato il nulla osta alla partenza.
 
I casi sono innumerevoli.
 
Mio marito ed io siamo stati instradati in Vietnam già nel 2009, fin da subito aleggiava il fantasma di una modifica della legge sulle adozioni in Vietnam.
Ora questo fantasma è diventato realtà.
L'accordo che sancisce i rapporti fra Vietnam e Italia non è la Convenzione dell'Aia (principale accordo fra stati che definisce le modalità e norme per l'adozione di minori), ma è un accordo bilaterale fra i due paesi.
 
Sta di fatto che il Vietnam rivedrà la legge sulle adozioni e la nuova normativa entrerà in vigore dal 1° gennaio 2011.
 
In buona sostanza, nel nostro caso, siamo rimasti incastrati fra una legge ed un'altra, questo anche se è in vigore un accordo bilaterale fra gli stati.
 
Il nostro ente, finalmente, ha deciso di riunire tutte le coppie che sono in attesa in Vietnam e di informarci in merito alla nuova legge.
 
L'informazione più rilevante è che sicuramente non tutte le coppie in attesa in Vietnam riusciranno ad essere abbinate entro fine anno.
 
A questo punto mi chiedo, se non riusciremo ad essere abbinati entro fine anno (cosa molto probabile perché ci sono molte coppie che hanno dato mandato prima di noi),  cosa accadrà della nostra pratica?
 
Nessuno può dare certezze in merito perché ogni paese è un paese a sé e non ci sono forzature che possono accellerare o meno le modalità di applicazione di una legge in un determinato paese.
 
La mia maggiore paura è quella del "cambio paese".
 
Per ogni coppia adottiva è un po' un incubo...
Anche solo immaginarlo parlare spaventa perché al paese in cui si viene instradati ci si affeziona, lo si sente, piano piano, sempre più vicino, sempre più come se fosse proprio.
 
In alcuni casi, anche recenti (come ad esempio la Cambogia), a causa di un cambio legge, alcune coppie sono state instradate in un altro paese al fine di evitare il protrarsi dell'attesa e di scongiurare il rischio di cui dicevo all'inizio, quello di restare appesi per anni ad un paese.
Questo significa rifare tutto da capo.
Tutti i documenti, tutta l'attesa, tutto.
Come se questo anno (dal mandato ad oggi), non fosse stato niente.
 
Questa è una mia paura, magari non avverrà.
Magari.
 
Ma nel frattempo eccomi qui che, come sempre, non posso fare assolutamente nulla tranne vivere questa situazione già annunciata perché già da molto si sapeva della nuova legge e il "film" che sto vivendo, forse, avrei potuto immaginarlo.
 
Ieri sera mi sono messa a piangere dalla desolazione, oggi sto decisamente meglio perchè sono talmente convinta che prima o poi raggiungerò mio figlio che non ho neanche tempo di perdermi in angosce e pianti ma l'unica cosa che desidero è di avere la mente lucida per prendere, all'occorrenza, la scelta giusta.
 
Sono come una macchina da guerra, programmata e fredda, verso quell'unico obiettivo e non mi do, e non mi voglio dare, alcuna possibilità di non essere razionale in questo momento in cui ciò che conta, soprattutto, è la razionalità.
 
Per ora attendo fiduciosa ulteriori aggiornamenti, spero che vada tutto bene e cerco di raccogliere informazioni su come, eventualmente, comportarmi in futuro, anche se a quel punto l'unico aspetto che varrà, sarà la serietà dell'ente.
 
E' veramente duro essere una mamma adottiva.
Durissimo.
 
Fra poco uscirò dall'ufficio, devo recarmi in università a trovare la professoressa con cui sosterrò l'esame il 9 novembre. Mi consegnerà altro materiale da studiare. .
Esco con gioia perché oggi il mio capo è nero per non so quale motivo e si naviga a vista qui dentro...
 
Prenderò il treno e lì mi aspetta il XVII canto del Paradiso della Divina Commedia.
 
Ed è meglio così perché, per ora, per mio figlio, non posso fare niente. Accidenti.

5 commenti:

  1. Mi domando sempre perchè adottare un bambino debba essere una cosa tanto difficile; conosco coppie che si sono fermate alla prima fase quando i futuri genitori debbono dimostrare di avere tutta una serie di requisiti che, tra l'altro spesso mancano a molti di noi genitori naturali. Già questo mi pare ingiusto ma adesso scopro che i problemi sono anche altri.
    Mi dispiace, sinceramente ma trovo che la tua determinazione sia l'atteggiamento giusto da avere.
    Poi, nel frattempo hai i tuoi studi, mi pare che ci tieni davvero dunque fai il più possibile adesso che poi, con un bimbo piccolo, è difficile dedicarsi alle cose di prima come si faceva prima. Ci si può pure riuscire ma per come stai vivendo la tua "gravidanza" penso che poi non vorrai altro che dedicare le tue energie migliori al tuo piccolo.
    Dai, dai ce la farete. Un baciotto anche dal gigantino.

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  2. Ciao Plotina, oggi ti commento in punta di piedi dato l'accaduto nel post di mammasidiventa in cui evidentemente sono parsa quello che non sono, e mi dispiace molto... Mi rendo conto di quanto sia delicato l'argomento e non mi espongo mai più di tanto per paura di dire cavolate che facciano pensare ad una leggerezza che non mi appertiene... Mi dispiace per questa tua ultima notizia, non posso che ribadirti ciò che ti ho detto nell'ultimo commento, di rimanere positiva.. e chi lo sa che per una volta la ruota non possa girare nel verso giusto? un abbraccio

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  3. x sicampeggia: la penso anche io come te, ma visti i tempi mi sa che farò tempo a prenderne due di lauree! il tuo gigantino è troppo simpatico! quella della "a cacca" l'ho raccontata anche a mio marito e ha riso pure lui!

    x micol: io non me la prenderei proprio, non hai detto niente in cattiva fede e a me pare proprio che tu sia sempre molto delicata sull'argomento! e poi secondo me hai colto una vera difficoltà di quella mamma che rifiuta la maternità, che ha a che fare con il fatto di avere partorito il proprio figlio. se non l'avesse partorito avrebbe potuto essere diverso. non è sbagliata questa cosa, secondo me. ci sono un sacco di implicazioni nel fatto di partorire un bambino piuttosto che no.
    e, comunque, tu non l'hai scritto per fare alcun tipo di discriminazione e questo a me pareva chiaro.

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  4. è veramente disumano il calvario che si deve sopportare per poter adottare un bambino! io mi auguro con tutto il cuore che voi siate fra le coppie che entro l'anno possano trovare il proprio figlio. ti abbraccio fortissimo, amalia.
    mammasidiventa.ilcannocchiale.it

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  5. o mio dio!
    io...io...io.... io ho conosciuto varie coppie che hanno tentato l'adozione.
    Una ha smesso di provarci dopo anni per un esaurimento nervoso...non ne poteva più di tutto lo stress emotivo e ha raggiunto il culmine quando le hanno proposto dei bambini malati terminali. Ho conosciuto invece un'altra donna che per evitare tutto lo stress li ha adottati già grandi (10 anni circa) in quanto a quell'età NON LI VUOLE NESSUNO manco fossero degli oggetti rotti.
    Io posso solo darti il mio sostegno con il cuore perchè stai percorrendo una strada illogicamente dura. Potrebbe essere tutto così facile e senza traumi eppure le "carte" e l'ignoranza di chi ci comanda giocano sempre con i sentimenti.
    Ti abbraccio forte forte e anche se serve poco faccio il tifo per te

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