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venerdì 29 ottobre 2010

In decomposizione

In questi giorni, devo ammetterlo, non sono davvero in splendida forma.
Anzi, diciamola tutta. Sono in pessime condizioni e mi sento un po' in decomposizione.
Innanzitutto, l'endometriosi.
A maggio di quest'anno mi hanno riscontrato l'endometriosi.
Questo è un malanno assai diffuso fra le mamme adottive essendo una delle principali cause di sterilità, ma a me è venuta dopo. Mi è stata diagnosticata  per la prima volta a febbraio di quest'anno, dopo che sono stata operata d'urgenza per una ciste ovarica.
Quel delinquente del dottore, uscita dalla sala operatoria, mi ha detto che, oltre alla ciste, aveva trovato dei nidi di endometriosi.
...Nidi di endometriosi...
Il dottore mi ha anche detto che "non so se potrà avere figli naturalmente perché le tube erano tutte piene di endometriosi" e "ho sicuramente salvato le ovaie".
Io l'ho guardato e gli ho detto che non è un problema in quando sono assolutamente certa che chi partorirà mio figlio di certo non ha questo tipo di problemi!

Sta di fatto che da allora è iniziato un calvario.
Dopo l'operazione è precipitata la situazione e a maggio ho avuto un definitivo referto che vede utero e intestino pieno zeppo di endometriosi che si è aggrappata a tutto ciò che trovava nel suo cammino.

Ciò che ha creato la mia endometriosi è il fatto che, per un po' di tempo, da che avevo intrapreso il percorso adottivo, avevo deciso di curare le mie ovaie policistiche con una cura omeopatica, più lunga ma meno invasiva.

La cura, che doveva essere volta a creare un equilibrio che, secondo me, è solo naturale e normale per tutte le donne, ha davvero funzionato.

Ogni mese iniziava il mio ciclo mestruale ed ero diventata, finalmente, una donna normale!

Quasi normale...

Perché il mio corpo non ha molto gradito tutto questo lavoro delle mie ovaie policistiche, preferiva ampiamente quando le tenevo sotto controllo con la pillola oppure con qualche ormone. Certamente, non ha gradito che queste iniziassero a lavorare normalmente, ogni mese, come dovrebbero fare.

E da lì si è sviluppata l'endometriosi che, guarda caso, si "nutre" della ovulazione (evento per me rarissimo prima della cura omeopatica).

Nell'arco di un anno mi ha invasa e si è insinuata in punti molto delicati dell'intestino tanto che, per eliminarla, dovrei toglierne interi pezzi, anche in alcuni tratti in cui è davvero delicato l'intervento.

L'endometriosi è una malattia che causa un immane dolore nel momento in cui arrivano le mestruazioni.
Di consenguenza, per non stramazzare al suolo dolorante e piangente (l'ultima volta ho fatto fuori quasi un intero barattolo di Toradol), è stato deciso con la mia ginecologa che avrei preso la pillola continuativamente per 6 mesi (ovvero senza interruzione per fare iniziare il ciclo) e che poi avrei rifatto le analisi, interrotto la cura magari per un mese (tenendo sotto controllo il male con il Toradol) per poi riprendere la pillola continuata per altri 6 mesi.

Il meccanismo non è perfetto perché adesso ho continue perdite, ho anche dei dolori addominali e, in genere, non sto bene e sono sempre molto stanca (che è una delle conseguenzze delle endometriosi) e a volte mi sento particolarmente triste, anche quando non vorrei (e anche un po' di depressione può essere generata dall'endometriosi).

Oltre all'endometriosi, però, in questi giorni ho anche problemi agli occhi.

Io ho una miopia fortissima, - 12 diotrie in un occhio e - 10 diotrie nell'altro. In realtà mi manca di più perché è da alcuni ANNI che non vado dall'oculista.
Io odio andare dall'oculista! Ogni volta mi dice che i miei occhi sono messi peggio e questo mi rattrista moltissimo.
Non posso neanche operarli perché continuo a peggiorare, perdo diotrie come un calvo perde capelli.

Ultimamente, quando fermo il mondo per preparare un esame, sono i miei occhi che fermano me.
E' il terzo esame di seguito che accade e oggi sono davvero affranta.
Sabato e domenica ho studiato tutto il giorno, lunedi ho lavorato e poi studiato in pausa pranzo, poi alla sera prima di cena, poi prima di addormentarmi...
Ciò avviene spesso nelle fasi più intense della preparazione (che dura circa due settimane) e, in genere, cerco di alleggerire il peso verso l'ultima settimana di studio.
Purtroppo martedi ho iniziato ad avere male agli occhi. Un male terribile ad un nervo che si trova sopra all'occhio e non so come si chiami.
Ho studiato prima di cena ma poi è stato tutto un peggioramento.
Ho preso persino un Peridon per non vomitare perché stavo malissimo.

Ieri mattina sono venuta al lavoro con gli occhiali (che non porto mai perché mi stringono l'arco visivo e non vedo proprio più niente essendo così tanto miope), e mentre gli occhi "respiravano" perché non avevo le lenti addosso, nello stesso tempo li sforzavo tantissimo proprio perchè non ci vedevo.

Ieri sera invece di studiare ho fatto impacchi di camomilla e questa mattina non ce l'ho fatta ad alzarmi dal letto!
Solo l'idea di guardare un monitor mi faceva stare malissimo!
Ho deciso di chiamare avvertendo che sarei entrata più tardi e solo verso le 11,00 ce l'ho fatta a raggiungere l'ufficio.

Fortunatamente sono stata impegnati in alcuni riunioni e quindi non ho dovuto guardare troppo il video ma questa sera voglio studiare e spero che questo non peggiori tutta la situazione.

Devo ben studiare per questo esame e avere perso la giornata di ieri mi fa già arrabbiare perché il programma era di studiare sia ieri che oggi anche in pausa pranzo.

Sta di fatto che il mio corpo ha detto NO, e se anche adesso io andrò a casa con l'intento di studiare, se vedrò che mi faranno male gli occhi dovrò assolutamente interrompere.

Tutto questo mi rattrista perché i rendo conto che non sto bene...

E tutto questo non fa che confermare la mia tesi che ho bisogno di un part time in cui "spremo" di meno questo mio corpo.

Sforzo di meno gli occhi, non mi faccio attorcigliare le viscere dal nervoso per via del mio capo, magari in qualche modo svolgo attività meno stressanti perchè il mio lavoro è molto molto stressante essendo io responsabile di un ufficio centrale che si occupa della lavorazione di circa migliaia di pratiche connesse ad un servizio offerto anche a molte associazioni di consumatori (e i soci di queste associazioni sono i più rompicoglioni in assoluto sulla faccia della terra).

In ufficio siamo in cinque ma ci affidiamo a società di servizio esterne che dipendono direttamente dal nostro ufficio.

E io sono stanchissima.

Se non riuscirò a raggiungere mio figlio nell'arco del prossimo anno dovrò valutare di parlare con il mio capo per avere una riduzione di orario.

Mi sembra assurdo dovere pensare questo ma davvero il mio corpo non ce la fa più.

Per me è durissimo fare questa considerazione perchè arrivo da una famiglia di lavoratori D.O.C, di quelli che non li fermi neanche con la carabina (infatti quando ho fatto presente che non ce la faccio più con questo lavoro mi hanno detto che non c'entra il lavoro ma è lo stress della ricerca di mio figlio).

Ma non è vero.

Io necessito di un part time perché il mio corpo non sta tanto bene, la colpa prima è l'endometriosi e comunque anche i miei occhi non reggono un lavoro a video così impegnativo (si, è vero... e poi li torturo con lo studio...).

Bisogna trovare una quadra.
E quindi torno sempre a mio figlio, che se riuscissi a raggingerlo potrei fermare questo tipo di situazione e almeno non essere davanti al video tutto il giorno e non avere a che fare con clienti incavolati, capi indiavolati e grane, grane, tantissime grane.

E magari poi mio figlio è molto problematico e quindi poi rimpiango tutto questo...
Ho un caso di cui vorrei parlare, ma lo farò la prossima volta.
Adesso vado a studiare.

5 commenti:

  1. Mi dispiace trovarti così giù, spero adesso tu stia un pò meglio.
    Fai benissimo ad ascoltare il tuo corpo, è una cosa fondamentale per star bene, l'altra sarebbe trarne le dovute conclusioni e questo è un pò più difficile, però mi pare che tu abbia le idee chiare. Però non capisco quando dici:"E quindi torno sempre a mio figlio, che se riuscissi a raggingerlo potrei fermare questo tipo di situazione e almeno non essere davanti al video tutto il giorno e non avere a che fare con clienti incavolati, capi indiavolati e grane, grane, tantissime grane." Se cerchi in tuo figlio una "giustificazione" per rallentare il ritmo, già ce l'hai: devi arrivare al momento in cui l'abbraccerai al massimo della tua forma e devi iniziare da adesso perchè i bambini non sono molto sensibili allo stato di salute dei loro genitori. Poi magari non ho capito cosa volevi dire ma questo rimane un dato di fatto: ci vogliono un sacco di energie.
    Ti auguro di riprenderti in fretta, un bacio, ciao.

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  2. grazie! il fatto è che sono molto vincolata da questa gravidanza adottiva perché sento l'esigenza di chiedere un part time già adesso ma non posso per via del fatto che poi diventa davvero difficile gestire la gravidanza con la riduzione di stipendio... e quindi sono in balia del fatto che non so quando troverò mio figlio e solo allora potrò pianificare una vera interruzione di alcuni aspetti della vita odierna che non vanno più bene.
    So bene che con lui in quanto a "rallentare il ritmo" non se ne parla assolutamente, ma adesso sento veramente un grande stress da
    - ambiente chiuso dell'ufficio,
    - video terminale
    - persone a cui dire sempre si si si
    in una gravidanza normale si può in qualche modo pianificare un cambiamento, nel mio caso non posso.
    Fra quanto potrò chiedere un part time o cercare un'altra opportunità lavorativa?
    ... non si sa.
    non conviene assolutamente fare nulla visto che davvero non posso permettermi di perdere neanche un centesimo dello stipendio al 30% che avrò negli ultimi mesi della maternità...
    né cambiare ufficio (nella mia azienda si potrebbe chiedere un cambio di mansione) perché in quale ufficio prendono una persona che inizia da zero con una nuova attività e potrebbe starsene a casa da un momento all'altro?
    né chiedere una riduzione di orario, per i moviti che ti ho detto.
    né cambiare lavoro, sempre per i soliti motivi.
    insomma, sono in una situazione di stallo...

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  3. Scusa: non immaginavo ci fosse questo genere di problemi, anche; che poi gira e rigira oggi, questi tipi di problemi ci sono sempre, e pesano più di quanto dovrebbero.
    Vabbè non ti rimane che stringere i denti, sicuramente dopo l'esame ti sentirai meglio; mi viene di dirti di sfruttare ogni momento per stare all'aria aperta, il corpo ha anche lo stress del cambio di stagione (tanto per allungare la tua lista) permettigli di capire cosa sta succedendo fuori.
    A presto ciao

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  4. si si si! ho già pianificato una bella passeggiata in montagna! non c'è studio che tenga! mi piacciono certi posti vicino a casa mia dove le foglie sono talmente tante che ci si può buttare sopra senza farsi male! al tuo bimbo piacerebbero!

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  5. Brava: così si fa e si al mio bimbo piacciono le foglie che fanno cri cri.
    A presto ciao.

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