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lunedì 21 marzo 2011

Una bella vacanza e non solo...

La nostra gita è stata davvero bella.
Splendida direi.
E' accaduto tutto quanto mi aspettavo, ovvero, ho visto o rivisto tantissime opere d'arte e tutte assolutamente meravigliose!
Partendo dalla Cappella degli Scrovegni di Giotto è stato come un trip proseguito con Donatello, Mantegna, Giulio Romano, il Correggio... fino a terminare con il Battistero di Parma che non ricordavo e che non riesco a togliermi dalla testa da tanto mi abbia affascinata!
Oltre a questo, la gita è stata anche spirituale e a contatto con la natura.
Spirituale perché siamo andati a Padova che è città meta di pellegrinaggi per via di Sant'Antonio.
Nel mio caso, però, ci tenevo molto ad andare a trovare Padre Leopoldo.
Si tratta di un santo a cui la mia cara zia G. è molto devota e che sono anni che contavo di andare a trovare.
Se devo proprio dirla tutta, l'origine del viaggio è stata proprio l'idea di andare a trovare San Leopoldo e poi si è aggiunta, nell'arco di pochi istanti, la voglia di vedere o rivedere le opere di cui ho parlato.
Come a dire che, in un momento di sconforto, in auto, ho pensato che ci vorrebbe un miracolo per farmi arrivare a mio figlio... 
 
Arrivata da San Leopoldo mi sono molto emozionata perché davanti al Convento in cui è posta la sua salma, è posizionata una sua statua con queste parole incise: Il mio sguardo è sempre volto ad Oriente (...).
La frase prosegue ma non ricordo bene tutto il testo, dovrebbe essere qualcosa del tipo: il mio sguardo è sempre volto ad Oriente, là è il mio cuore.
Questa frase è la prima cosa che ho visto arrivata in loco.
 
Padre Leopoldo avrebbe molto desiderato operare come Frate benedettino in Oriente, era un suo grandissimo desiderio.
E così, davanti a questa frase, mi sono molto emozionata perché, fino a prova contraria, io ho un figlio in Oriente e questo figlio adesso è senza una mamma...
 
Mi è sembrato che fosse tutto un segno, e anche se cerco di essere il meno fatalista possibile, ho sentito che questo viaggio avesse un senso e mi è sembrato che mio figlio fosse un po' meno solo.
 
L'incontro con Padre Leopoldo è arrivato in un momento molto particolare, sono stata diverse volte a Padova e ogni volta quella di andare da questo santo era un impegno che non avevo mantenuto, questa volta, la prima cosa fatta usciti dall'albergo è stata di recarci da lui.
Da quel momento, per me, la gita ha acquisito un significato molto particolare.
 
Io credo in Dio ma ho una mia interpretazione sicuramente diversa dalla canonica interpretazione cristiana.
Per me Dio è Di - Io, ovvero, un'energia molto personale, del tutto individuale, che ha una forza enorme.
I Santi, le Preghiere, i Riti, sono tutti "mezzi" per scatenare questa energia, per condurla, per focalizzarla.
Leggendo e rileggendo i testi sacri, oltretutto, non riesco ad allontanarmi da questa mia interpretazione sulla quale, al momento, non mi dilungo.
 
Il fatto di avere incontrato Padre Leopoldo, in un momento di così profondo smarrimento, è stata come una luce, è stata come riuscire a rifocalizzarmi e, in qualche modo, a sentirmi pienamente viva.
Se una farfalla che sbatte le ali in un paese può fare scatenare un uragano in un altro (e ciò non è altro che una metafora del potere della nostra energia), allora io credo che le mie preghiere possano avere aiutato mio figlio che è solo.
 
Per me è facile sopportare l'attesa...Io vado in vacanza, studio, esco con gli amici, vado al cinema, a teatro, leggo...
 Mio figlio, invece, probabilmente è in un istituto dove cercano di gestirlo in qualche modo.
Una mamma tornata dal Vietnam aveva scritto, nel suo blog, che avevano portato il loro figlio di 2 anni al mare quando erano in Vietnam.
Questo bimbo si è spaventato perché non aveva mai visto il mare, anche se il mare era appena svoltato l'angolo fuori dall'Istituto.
 
Durante questa vacanza gli ho comprato alcuni libri, uno di filastrocche, uno preso in un museo che parla di arte ai bambini e uno bellissimo che spiega l'adozione ai bambini.
 
Ormai mio figlio ha già una discreta biblioteca ma devo smetterla di acquistare libri sull'adozione spiegata ai bambini perché mi rendo conto che ne ha ormai tantissimi!!!
 
Tornando alla vacanza, comunque, abbiamo potuto assaporare anche alcuni aspetti naturalistici delle città meta del nostro viaggio e questo perché siamo stati a Mantova e abbiamo trovato il tempo di fare una breve gita sul Mincio.
La nave navigava ad una velocità piacevolissima, il venticello e il sole erano caldi e accoglienti. Il panorama era interessante e calmo.
Mi sono davvero ricaricata.
 
Alla sera, in ognuno dei luoghi visitati, ci siamo concessi cene davvero splendide ma segnalo soprattutto "I due cavallini", a Mantova, dove mio marito ha mangiato dei maccheroni al torchio con stracotto e io degli agnoli in brodo che credo che non dimenticheremo tanto facilmente.
 
Insomma, una vacanza molto bella.
Il rientro è stato piacevole, con tanto di arcobaleno all'arrivo appena parcheggiato l'auto a casa!
 
Durante questi giorni ho riflettuto moltissimo su ciò che voglio dalla vita, sul rapporto con mio marito, su quanto sono soddisfatta della mia vita e, soprattutto, ho sentito forte nel cuore mio figlio.
 
Ho un obiettivo, raggiungere mio figlio. Ho un secondo obiettivo, laurearmi e fare fruttare la mia laurea anche in ambito lavorativo (e attualmente il mio lavoro non ha niente a che fare con l'arte...). Ho un terzo obiettivo, essere felice con mio marito.
 
Almeno, ora ho le idee chiare...

3 commenti:

  1. Plotina che dire...non dico niente perché hai detto tutto, però ogni volta che parli della tua maternità rimango colpita dalla forza che hai e dalla tua calma tenacia. Se la vita non ti desse un figlio allora sarebbe la prova che niente ha un senso a questo mondo. A presto

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  2. Anche io non ho niente da aggiungere cara, post fantastico, mi hai fatto sognare! solo una piccola cosa... i tre obbiettivi, secondo me, girali al contrario :)
    (ammesso che fossero in ordine di importanza!)
    un abbraccio

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  3. io ho provato le stesse emozioni ad Assisi.
    Io non credo di credere (va beh bel giro di parole) ma alcuni "santi" mi danno pace.
    Sopratutto San Francesco, forse perchè l'aria che si respira ad assisi è incredibile.

    Per il resto mi associo a Micol.
    :D

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