laurea

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xx

venerdì 9 settembre 2011

tanto si deve andare avanti...

In certi casi non c'è niente da fare.
Bisogna andare avanti perché la vita funziona così.

La situazione in Vietnam pare essere veramente grave, nonostante i buoni propositi non sembra che ci sia la struttura, la capacità, le risorse per attuare la nuova legge.
Gli enti "sparano" date e devo dire che il mio ente non sta mettendo altre coppie in Vietnam come invece fanno altri enti italiani, a mio avviso, forse con un eccesso di ottimismo.
E' anche vero che il fatto che vengano accettate nuove coppie per il Vietnam è un aspetto che può essere visto positivamente. Ma è anche vero che ho potuto toccare con mano, in tutti questi anni, come funziona il mondo delle adozioni e come gli enti, in molti casi, si "strappino" letteralmente di mano le coppie.
Piuttosto che perdere una coppia la mettono in un paese fermo...

Le liste dei bambini adottabili vengono fornite con il contagocce, i bambini segnalati sono pochissimi (a fronte di istituti pieni zeppi) e pare si stia giocando una lotta di potere di cui noi qui non ci capiamo proprio niente (o, per lo meno, io non ci capisco proprio niente).

Oltre a questo, negli ultimi mesi è avvenuto un cambio di vertice nel mio ente e il nuovo direttivo (in essere da fine aprile), viene sostituito da quello vecchio.
Tutti 'sti giri di potere non giovano ad una situazione delicata come quella in Vietnam in cui, a mio avviso, è necessaria una presenza sicura e determinata dell'ente.

In buona sostanza, io sono convinta che per ora l'adozione sia lontana milioni di miglia.
E' incredibile tutto questo e se lo focalizzo mi viene una tristezza indicibile...

Mi rendo però conto che abbattersi non serva, devo cercare di reagire.

Andrò per passi.

Passo n. 1: passare l'esame il 20 e 22
Passo n. 2: cercare di parlare con il mio ente, eventualmente, di un cambio paese
Passo n. 3: iniziare subito l'esame successivo che voglio dare a novembre in modo da non perdere tempo.
Passo n. 4: continuare a cercare casa
Passo n. 5: iniziare a convincermi che non diventerò mai mamma oppure che potrei diventarlo fra 5/6 anni e, nel frattempo, riuscire a vivere con il sorriso e soddisfatta della mia vita.

Il passo 5 è l'aspetto più difficile.

Potremi morire giovane e quindi non si porrebbe il problema (questo lo dico a fronte delle ultime paure che mi sono sorte), se morirò vecchia potrei essere felice di vedermi così:
Davanti alla mia casa, un cascinale non troppo grande, ristrutturato. Con 4 o 5 gatti, 3 cani, un asino.
Seduta sul limitare della porta che guardo l'imbrunire dopo avere abbeverato i gerani.
Arriva mio marito dalla passeggiata con il cane e così rientriamo.
Io ho preparato una minestra con le verdure dell'orto e una torta per il dopo cena che verranno i miei nipoti a trovarmi con i loro bimbi.
Passiamo una bella serata e prima di addormentarmi dico a mio marito: buonanotte amore, ti amo. 

Non è male mi pare.
Tutto regge anche senza figli miei.

Il problema, infatti, non è quando sarò vecchia... mi pare che sia adesso il problema, quando mi giro per casa e sento un gran vuoto...

Per questo credo che potrebbe essere utile cambiare casa. Perché nella attuale ci sono state troppe speranze irrealizzate.
Casa nuova, vita nuova!

2 commenti:

  1. Quando leggo le tue parole mi sembra di leggere un po' anche dentro di me. Nessuno potrà mai comprendere davvero il dolore che ci portiamo dentro e nessuna parola riuscirà a confortarci a dovere...perciò frasi banali per tirarti su il morale non te ne lascerò (...e quante ce ne tocca sentire, ogni volta?), ma solo un grande abbraccio, da chi condivide la tua strada (quella del vuoto e quella dell'adozione). Gabri

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  2. Ti ringrazio moltissimo Gabri.
    Non posso fare altro che abbracciarti forte anche io...
    non ci sono parole, hai ragione.

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