laurea

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xx

sabato 18 dicembre 2010

Esigenze diverse

In questi giorni è come se fossi ritornata single.
Mio marito non c'è mai.
L'ho visto in casa pochissime ore, per lo più immusonito e muto anche se, per la maggio parte del tempo, è da qualche altra parte, senza di me.
Nell'ultima settimana siamo stati insieme solo per attività "sociali", una sera siamo andati a teatro, un'altra sera è venuta sua mamma per salutarci visto che parte per andare a trovare l'altro suo figlio che abita nel New Jersey, insomma, non siamo mai stati tranquilli per parlarci un po'.

Già il suo cambio di mansione al lavoro ha creato un allontamento perché fino ad un mese fa pranzavamo insieme tutti i giorni (raro privilegio, la maggior parte delle coppie non ha questa possibilità), in più ha ripreso ad allenare alla sera (lui ha una grande passione per la boxe ed è allenatore che però, per circa un anno, aveva abbandonato l'attività), ed in ultimo, con la morte di S., evita la casa come la peste e il risultato è che non c'è mai

Niente di grave perché io me la cavo benissimo anche da sola ma rifletto sul fatto che, nei momenti di difficoltà, lui in genere si allontani.
Per lui "distrarsi" significa fare qualcosa da solo o, comunque, senza di me, perché, a fronte del fatto che io so sempre i motivi dei suoi turbamenti, l'unico modo per allontanarcisi davvero consiste nell'allontanare pure me che non posso riportarlo al "dunque".

Io credo che questo non sia corretto perché nei momenti di difficoltà ci si dovrebbe prendere cura l'uno dell'altro e non allontanarsi.
E' anche vero che so che questo è l'unico modo perché lui riesca ad uscire da determinati momenti difficili, ma mi sto chiedendo fino a che punto questo sia corretto affinché io riesca ad uscire da altrettanti momenti difficili.

Secondo me, in un rapporto di coppia si deve amare sé stessi almeno quanto l'altro per cui si dovrebbe trovare una media fra il suo desiderio di allontanarsi e il mio di avvicinarmi.

Ma forse, la verità è che coppia o non coppia alla fine nella vita si è poi sempre soli e quindi, in buona sostanza, le altalene della vita ce le si debba poi sempre gestire fra sé stessi e sé stessi.

1 commento:

  1. Su... non esagerare, ognuno ha un suo modo di metabolizzare un dolore, c'é chi ha bisogno di condividerlo con quante più persone possibile e c'è chi deve farlo da solo e il condividere significa un fastidio in più. In una coppia bisogna cercare i punti di contatto fra due psicologie spesso diverse rispettando quelle dell' altro. E' difficile, si naviga fra alti e bassi ma se i fondamentali sono buoni funziona

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