laurea

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mercoledì 1 dicembre 2010

A mente lucida

Ieri ho scritto un post triste.
E' triste perché ho scritto che le coppie adottive sono delle sfigate.
E invece non è vero.
Non è vero perché questa scelta, anche se dura, è sempre una scelta consapevole.
Credo che poche decisioni nella vita di una persona possano essere vagliate e stabilite con altrettanta consapevolezza come quella di adottare un bimbo e se una persona si sentisse uno sfigato nell'intraprendere questo cammino o nel proseguirlo, non avrebbe nessuna controindicazione nell'interromperlo.
 
Semplicemente, questo è un percorso duro come ci sono tante cose dure nella vita.
 
Un genitore adottivo consapevole, contrariamente a quanto ho detto ieri, è una persona fortunata.
Fortunata perché sta facendo una grande fatica, ma quando arriverà in cima alla montagna, il panorama sarà molto bello.
 
Che poi essere un buon genitore sia difficile e che magari con un bimbo adottato (che come minimo ha subito il trauma dell'abbandono) sia ancora più difficile e che quindi sia un'altra montagna da scalare, questo non significa che i genitori adottivi siano sfigati.
 
Perché questa strada di montagna se la sono scelta loro.
Perché questa strada me la sono scelta io.
 
E l'ho fatta perchè ho rispettato me stessa, mio marito, il nostro corpo e i nostri limiti, e, soprattutto, perché ad un certo punto ho sentito dentro al mio cuore che io un bimbo l'avevo già e che non sarebbe nato dalla mia pancia. 
 
Questo percorso è duro, durissimo, tutta questa ricerca di un figlio è una prova davvero estrema anche perchè ad un certo punto ci si ribalta dall'altra parte, si vedono quei bambini, si ascoltano certe storie, si percepiscono le ingiustizie di un mondo in cui alcuni hanno tutto e altri non hanno niente.
E si pensa che la vita ci ha portati ad avere un legame di cuore con un bambino che in questo momento è dall'altra parte della barriera, che in questo momento magari sta piangendo e nessuno lo abbraccia, o è sporco e nessuno lo pulice, o ha freddo, fame, sonno, o vuole un po' d'amore e non ce l'ha.
E questo pensiero mi stringe lo stomaco e mi toglie il respiro.
Perché anche se tutti lo sappiamo che ci sono bambini che soffrono, quando se ne identifica almeno uno, questo diventa davvero terribile.
E quando poi si sente che con uno di questi bambini c'è un legame fortissimo (perché c'è, c'é!), allora l'attesa di poterlo accudire diventa davvero molto difficile.
 
E si vede tutto nero e ci si sente delle nullità e si grida contro il mondo che tutto è ingiusto.
 
Poi però ci si alza una mattina, la neve ha coperto tutto, il silenzio impera. E ci si ferma a riflettere di come sia bella la vita, anche quando è brutta, anche quando è dura.
Di come siamo piccole formiche in un mondo così grande, di come certe nostre "strade" non siano che un'energia come tante.
E che per questo valga la pena di vivere.

6 commenti:

  1. mi piace....mi piace tanto questo post!

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  2. Non so se ti hanno già "regalato" ipensieri scritti da un papà adottivo che in molte abbiamo come contatto su fb... ma dato che non ci sei su fb e magari non l'hai letto, te lo posto... secondo me ti potrà scaldare un pochino, far fare un sorrisino e buttare anche una lacrimuccia... ma di quelle buone :)

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  3. ELENCO DEI MOTIVI PER I QUALI VALE LA PENA VOLERE BENE A I GENITORI ADOTTIVI:(… elenco assolutamente personale da Fabio)
    - Perché decidono di affrontare un percorso complicato e bellissimo,
    - Perché sono consci delle fatiche che incontreranno, ma vanno avanti convinti che l’amore sia l’unica soluzione plausibile,
    - Perché si infilano in un tunnel buio sapendo che alla fine li accoglierà una luce abbagliante,
    - Perché hanno imparato,spesso loro malgrado, a non dare nulla di scontato,
    - Perché aprono spazi intimi del loro sentire .. e non è sempre facile,
    - Perché diventano in un baleno esperti di documenti, decreti, sentenze, procedure e chi più ne ha più ne metta,
    - Perché conoscono il valore del tempo e lo sanno misurare,
    - Perché hanno imparato a guardarsi dentro,
    - Perché non è sempre facile guardarsi dentro,
    - Perché capiscono di essere pronti ad accogliere un figlio molto prima del resto del mondo,
    - Perché incontrano giudici di tribunale e fino al giorno prima li avevano visti solo nei telefilm o al telegiornale,
    - Perché mettono in conto l’eventualità di non essere ritenuti “idonei”,
    - Perché affrontare una “non idoneità” è una prova ardua,
    - Perché attendono l’ottenimento di un Decreto e quando arriva festeggiano come se avessero vinto il Nobel, l’Oscar e il Pilitzer tutte insieme,
    - Perché hanno imparato a fidarsi,
    - Perché la fiducia di un genitore adottivo non deve essere tradita … mai!,
    - Perché sanno quanto è importante sostenersi a vicenda quando le cose sembrano andare male,
    - Perché si fanno domande che spesso non hanno risposte e continuano a farsele,

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  4. - Perché conoscono profondamente il significato della parola “accoglienza”,
    - Perché sono degli incoscienti pieni di coscienza,
    - Perché osservano l’orizzonte e vedono qualcosa che gli altri non immaginano,
    - Perché a volte si sentono semplicemente “una pratica”,
    - Perché le “pratiche” non sono fatte di carne ed ossa, ma loro si,
    - Perché hanno grinta da vendere e sensibilità da offrire,
    - Perché hanno dubbi misti a certezze incrollabili,
    - Perché sanno che essere genitori non è un diritto, ma lo è per ogni bambino avere una famiglia,
    - Perché capita che si sentano soli e abbandonati, ma sanno farsi compagnia,
    - Perché sanno trasformare lacrime sofferte in sorrisi pieni di gioia,
    - Perché accolgono un pensiero prima di accogliere loro figlio,
    - Perché hanno compreso quanto sia determinante una parola che non suona benissimo, ma che è importantissima: “abbinamento”,
    - Perché hanno imparato che si può amare superando i limiti dello spazio e del tempo,
    - Perché si arrabbiano, piangono e cadono, ma poi rialzano sempre,
    - Perché si stupiscono di essere riusciti a rialzarsi,
    - Perche non si stupiscono di essere riusciti a rialzati,
    - Perché serbano ricordi preziosi da donare al proprio figlio,
    - Perché sono persone normali alle prese con un viaggio eccezionale,
    - Perché sanno che se si sentono persone eccezionali … semplicemente … stanno sbagliando,
    - Perché parlano con una persona che non è lì con loro e sanno che comunque li sta ascoltando,
    - Perché trovano la forza di riempire i vuoti e di squarciare i silenzi,
    - Perché a volte hanno bisogno di silenzio,
    - Perché si sentono genitori prima di diventarlo fisicamente,
    - Perché devono contenere un amore incontenibile,
    - Perché attendono telefonate che cambieranno loro la vita e quando le ricevono rimangono allegramente frastornati,
    - Perché hanno imparato ad abbracciare fotografie,
    - Perché fanno le valige dimenticandosi i vestiti, ma non i giocattoli,
    - Perché imparano lingue complicate solo per il piacere di poter pronunciare “Io ti voglio bene”,
    - Perché volano in giro per il mondo e conoscono luoghi che non avrebbero mai immaginato di visitare,
    - Perché coltivano un amore infinito che cresce a dismisura,
    - Perché decidono che oltre a curare
    delicatamente il loro piccolo fiore devono occuparsi anche delle sue radici,
    - Perché conoscono il valore del ricordo e l’importanza della memoria,
    - Perché sono grati al destino, ma anche a loro stessi,
    - Perché sognano la normalità in mezzo a tanta straordinarietà,
    - Perché comprendono che devono prepararsi e sanno che non lo saranno mai abbastanza,
    - Perché sono coscienti che quando il sogno si avvera, lì comincia veramente una nuova vita,
    - Perché sono genitori punto e basta.

    Un abbraccio

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  5. hai visto miranda che capacità di ripresa???

    mara... GRAZIE!è bellissimo davvero!

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