laurea

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lunedì 4 luglio 2011

riflessioni di fine giornata

Sono rientrata al lavoro.
Mi piace, al termine della giornata lavorativa, dedicare qualche minuto a questo blog.
Non c'è più nessuno in ufficio e io potrei andare a casa ma fermarmi qualche istante a scrivere il mio blog è una delle attività più rasserenanti della giornata.

Le ferie sono state belle, stretta stretta a mio marito per non cadere giù nel baratro. E lui, forse, stretto stretto a me per non fare la stessa cosa.

Ognuno per i suoi motivi, il mio è un figlio.
Tornata al lavoro scopro che un'altra collega è incinta. Ormai, senza alcuna remora, le persone intorno a me che si degnano di chiedere qualcosa sullo stato della nostra pratica adottiva, iniziano a sciorinare casi di persone che hanno adottato facendo richiesta dopo di noi.
E poi chiedono anche come mai a noi non capita. La verità è che non c'è niente che possano dire. Questa situazione è di merda per cui qualsiasi cosa uno faccia o dica non va mai bene. Oltretutto,  sinceramente non cambia la vita a nessuno se io ho o meno un figlio.
Delle amiche con cui avevo iniziato il percorso adottive poche sono rimaste qui come me ad attendere, pochissime.

 
I figli adottivi arrivano. Arrivano a tutti. I figli biologici anche.
Siamo in un mondo di genitori. Se mi affaccio a questa finestra vedo sicuramente passeggini e genitori al passeggio pre cena.

Una collega oggi al telefono mi diceva che non sa se fare solo più 3 settimane di lavoro o se prolungare di qualche settimana prima di iniziare la maternità.
Tutto il mondo vive questa fase e io sto qui. Nel mio blocco energetico.

Ormai non vedo più persone senza figli della mia età, mi sento un pesce fuor d'acqua.
Sono un pesce fuor d'acqua e se qualcuno fosse stato in casa con noi, in silenzio, per qualche tempo, avrebbe notato un grande vuoto che io avverto tantissimo. E' come se quella stanzetta incompleta fosse grande come tutta la casa, senza un bimbo.

Stasera andrò a prendere il solito animaletto della Schleich. Avevo deciso più di un anno fa di acquistarne uno per mese per mio figlio o mia figlia. Vado tutti i mesi, in genere già il primo giorno del mese, ad acquistarne uno.
Adesso ne ho tantissimi perché a volte ne compro due. Ad esempio, le scimmie. Non mi è sembrato giusto comprare solo una scimmia perché in genere sono in compagnia.
Oppure il leopardo e il ghepardo, li confondo sempre. Ho fatto che prenderli entrambi così siamo a posto.

Quando viene qualche bimbo da me si diverte tantissimo a giocare con loro. Mio nipote l'Intelligenteilmiopreferito non gioca molto con gli animali ma li guarda mentre ci gioca suo fratello lo Scalmanatoammaliatore. Ogni volta mi dice, dopo un primo sguardo fugace, quali sono gli animali nuovi.

Ho quasi completato gli animali africani, leone, leonesse, gnu, scimmie, ippopotamo con cucciolo, giraffa, elefante, leopardo e ghepardo, gazzella con cucciolo, coccodrillo, rinosceronte, struzzo, adesso prenderò animali a caso, magari stasera prenderò l'orso.

Per molto tempo li mettevo tutti in piedi, dentro ad un cassetto, rivolti verso la finestra, in attesa.
Adesso li butto lì come vengono. Cerco di trattarli un po' da giocattoli, almeno loro, che ogni tanto si sentano in parte.

Sto seriamente pensando a come fare ad uscire da questa situazione e non trovo una risposta. Sto qui, tristissima e senza veramente nessuno che possa aiutarci. Siamo i SignoriNessuno in un mondo di pratiche adottive.

Adesso vado a prendere l'animale giocattolo per un figlio che non c'è.

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