laurea

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mercoledì 8 ottobre 2014

diario serale: ohhh issa!

Non ho mai, mai, mai, mai e poi mai faticato tanto in vita mia.
La fatica arriva alla sera davanti a questo pc.
Oggi invidiavo le mamme in piscina dopo il corso di acquaticità che in mezzo a quei vapori e con quel caldo e con tutti quei bambini che piangevano e correvano e avevano fame e freddo e sonno, poi, avrebbero "solo" dovuto andare a casa, sfamarli, lavarli, coccolarli... e avrebbero dovuto cucinare, rassettare, magari stirare, non so...
ma non mettersi davanti ancora a 'sto benedetto pc che mi fa venire la cervicale e scrivere di musei aziendali con uno stato di precarietà e incertezza difficilissimo da descrivere.

Lascerò passare la prossima settimana e poi scriverò alla prof. per chiederle se ha visto i capitoli che le ho inviato visto che ovviamente non si è degnata di rispondermi, dopo di che la stresserò di darmi udienza nel limite dei miei poteri da povera studentessa che dipende praticamente copletamente da lei, e nel mentre mi aspettano un museo venerdi, uno sabato e poi ancora un altro sabato prossimo, nel mentre, come da piano, dal lunedi al giovedi alla sera si scrive la tesi senza se e senza ma. Mi lamento poi dopo quando scrivo qui le mie frustrazioni.

Non sono stanca in generale che non riesco più a fare niente, sono stanca alla sera qui davanti, è un supplizio e non vedo alternative che andare avanti. Sto cercando energie negli angoli nascosti di me stessa e penso che sono mesi che non riesco a concedermi riposo solo per me che non sia una specie di sonnellino al pomeriggio del sabato o della domenica, a seconda di quando decido di non studiare dei due giorni.
Fino a questo momento della sera queste frustazioni le tengo per me, non solo perché siamo isole che non riusciamo più a condividere niente con gli altri e ognuno ne ha già a basta del suo, ma anche perché davvero stresserei più del dovuto chiunque visto che io ho un tarlo in testa. E poi davvero, a che serve parlarne?
Ne parlo qui dopo avere scritto la mia briciola di tesi anche stasera, tanto ormai per oggi l'ho scritta per cui ora posso anche lamentarmi e ascoltarmi lamentare.

ohhh che fatica, ohhh che fatica, ohhhh che fatica.
io lo so, io lo so, io lo so.

1 commento:

  1. Carissima, che dire, l'unica cosa che si può dire: è quasi fatta, stringi ancora un po' i denti.
    Ti capirei se, a questo punto, mi avessi mandato gentilmente a quel paese, dunque passiamo ai consigli pratici.
    Sei un tipo serale? Altrimenti potresti provare a spostare lo studio alla mattina, lo so che già così ti svegli all'alba ma almeno avresti più energie e il cambio di routine potrebbe giovarti un pochino oltre al fatto che avresti un po' di tempo da passare con tuo marito (i mariti in certe situazioni riescono a far miracoli!).
    "Insisti" con la prof perché, a questo punto, un suo feedback (si spera positivo) sarà senz'altro incoraggiante, quantomeno saresti autorizzata a pensare che il lavoro che hai fatto finora è "reale".
    Una volta al giorno almeno guardati allo specchio e dì a voce alta: "sono grande, sono grande, sono grande" perché lo sei.
    Dai, dai, dai...
    Un bacione.
    P.S: inutile dire che potrai vendicarti di questa lettrice chiacchierona e semplicistica qualora dovesse trovarsi in una situazione simile alla tua.

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