laurea

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mercoledì 24 settembre 2014

diario serale: non tornare indietro

Oggi ho chiamato la ditta proprietaria del museo che devo analizzare nella mia tesi, ho dovuto spedire una email in cui pongo alcune domande fondamentali per scrivere questo capitolo ed ora sono in attesa.
Da domani, quindi, inizierò a pianificare le schede e le visite dei maggiori musei d'impresa italiani e per oggi basta così perché in realtà sono riuscita a scrivere alla ditta prima di cena e già questa mattina ho impiegato parecchio tempo con la telefonata.
)nsomma, per oggi la mia oretta di tesi è stata fatta.


Ma oggi sono molto arrabbiata con me stessa.
Mi sono decisamente arrabbiata al lavoro e questo per un motivo che detesto: me la prendo. Mi sta a cuore il lavoro e me la prendo. E io non voglio che ciò accada. Ho dedicato la maggior parte delle ore della mia vita adulta a lavorare, lavorare fino a ore assurde, lavorare anche fuori dell'orario di lavoro, lavorare fino a pensare a certi "progetti" o "attività" giorno e notte.
Ma quando ho compiuto 40 anni, come avevo scritto, e quindi quando ho chiesto il part time, avevo deciso di cambiare rotta, di ridimensionare.
E questo mi rende molto più felice e sto molto meglio perché io ora VOGLIO avere altre priorità e VOGLIO essere serena e il lavoro non mi rende serena.
E invece ogni tanto mi dimentico di questo e mi lascio coinvolgere troppo e me la prendo come quando le cose ci stanno troppo a cuore.

Quindi ho due alternative: o riesco ad invertire rotta in autonomia, o mi prendo qualche giorno di ferie appositamente per spostare l'attenzione perché io non ci torno più indietro, quel baratro di lavoro e pensare al lavoro e preoccuparmi per il lavoro non lo voglio più, non sono più io. Adesso voglio stare fuori e vivere tutto il resto e lo farò.

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